Search Advertising: qualcuno potrà insediare la search di Google?

27 luglio 2018 / Di Andrea Lamperti / 0 Comments

I risultati dell’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano parlano chiaro: il mercato pubblicitario online nel 2018 si può suddividere praticamente in tre grandi formati, ossia banner (33% dell’Internet Advertising), video (circa 30%) e search (28%).

 

Google Search: un monopolio invalicabile?

La pubblicità all’interno dei motori di ricerca è da sempre stata controllata da Google, che ha costruito una piattaforma intuitiva ed efficace, in grado di indirizzare le richieste e le curiosità degli utenti sulle giuste pagine web sparse in rete. Il funzionamento dell’algoritmo di Big G con cui le diverse pagine vengono mostrare in seguito ad ogni ricerca è la principale chiave con cui l’azienda di Mountain View è riuscita a influenzare tutti gli investimenti in SEO e SEM in questi anni.

Quello che si è creato, di fatto, è un monopolio ormai consolidato. Un muro che sembra invalicabile per qualsiasi competitor. E gli altri? Facebook ha intercettato parte delle esigenze di ricerca degli utenti, tanto che in molti non accedono più alla rete dall’homepage di Google, ma dalla propria pagina di Facebook, e da lì poi al web. Tuttavia, il feed del social network di Zuckerberg è più una selezione di pettegolezzi, foto e notizie confezionate ad hoc, e non può attualmente mettere in discussione l’algoritmo di Google, che rimane centrale per tutte le ricerche strutturate.

 

La rivoluzione Amazon nelle ricerche di prodotto

Oggi, però, siamo di fronte ad una possibile rivoluzione: le ricerche, quantomeno quelle riguardanti i prodotti, si spostano sempre più dalla pagina di Google al portale di Amazon. Da una ricerca Find-Doxa, la percentuale di italiani che consulta il motore di Amazon (77%) è maggiore di quella che consulta Google (66%).

Gli investimenti in Search Advertising sbarcheranno su Amazon?

L’azienda di Jeff Bezos da diverso tempo sta spingendo sull’acceleratore anche sul fronte pubblicitario, puntando forte sulla search. Sta diventando infatti sempre più leader nella fase di pre-acquisto, facendosi preferire ai classici motori di ricerca nel momento in cui l’oggetto di interesse è un prodotto fisico e non un tema generico o un servizio intangibile.

Laddove si spostano gli utenti, arriverà poi la pubblicità: sarà possibile infatti che le aziende inizino a pagare Amazon per essere maggiormente visibili (ossia posizionate meglio) all’interno del suo motore di ricerca. Se al momento Amazon raccoglie solo una piccola fetta del mercato pubblicitario rispetto a Google e Facebook, il deciso posizionamento nella search di prodotti potrebbe fargli guadagnare rapidamente fette di mercato, e al contempo anche allargare l’intero comparto pubblicitario attraendo online nuovi investitori. Sembra solo questione di tempo, ma la strada per il colosso di Seattle sembra già tracciata. E forse per Google sarà la prima grande sfida nel settore della search.

 

  • Autore

Direttore dell’Osservatorio Internet Media - Ricercatore presso gli Osservatori Digital Innovation dal 2011.