I podcast sono i contenuti audio del momento e hanno già invaso le principali piattaforme di streaming musicale. Il podcasting (letteralmente Personal Option Digital Casting) nasce in realtà già dagli anni ’90, ma solo oggi si è trasformato in un vero e proprio fenomeno di massa, in grado di catturare sempre più ascoltatori e abilitare nuovi modelli di business e opportunità di mercato.
In questo articolo andiamo perciò ad analizzare nel dettaglio il mondo dei Podcast, rispondendo a tutte le domande più importanti sul tema:
- Cosa sono i Podcast?
- Come funziona un Podcast?
- Perché i Podcast hanno successo?
- Dove si ascoltano i Podcast?
- Come si realizzano i Podcast?
- Quanto sono diffusi i Podcast?
Cos’è il Podcast: storia e significato
La nascita del podcasting si può far risalire alla fine degli anni ’90, legata al concetto di download di programmi seriali in formato audio. È con l’uscita dell’iPod, tuttavia, che questo tipo di contenuto audio digitale ha assunto piena importanza e significato.
Non è un caso che il termine “podcast” ha fatto la sua comparsa solo nel 2004, in quanto fusione dei termini iPod e Broadcast. Il termine è stato introdotto per la prima volta dal giornalista britannico Ben Hammersley in un articolo pubblicato dal The Guardian dall’emblematico titolo “Audible revolution”.
Solo negli ultimi anni, tuttavia, il podcast è diventato uno dei contenuti principali della nostra “dieta mediatica”. Un contenuto tanto democratico quanto funzionale ad ogni tipo di fruizione, in cui la produzione amatoriale gioca ancora un forte ruolo, benché siano in aumento i contenuti professionali, intesi sia come contenuto autonomo sia come contenuto di supporto.
Questa seconda giovinezza dei podcast è spiegabile da tre fattori congiunti: l’evoluzione tecnologica, sempre più orientata alla semplicità di fruizione dello streaming; la crescente domanda di contenuti digitali da parte dei consumatori finali; il proliferare di nuove piattaforme distributive.
Come funzionano i Podcast
A livello tecnologico il podcast identifica la trasmissione di dati audio, a carattere non esclusivamente musicale, originale ed inedita, distribuita tramite un programma client chiamato feed RSS, o tecnologie proprietarie, fruibile, anche in modo asincrono, tramite una connessione internet.
I client per ascoltare podcast si chiamano “podcatcher”. Si tratta di app e servizi gratuiti come Google Podcasts e Overcast, o a pagamento, come Audibile di Amazon.
Nel gergo comune però, parlando di contenuti digitali, oramai si riferisce ai podcast come programmi audio, solitamente di natura seriale a episodi, fruibili via Internet sui propri dispositivi attraverso piattaforme dedicate.
Nella galassia dei nuovi media digitali, il podcast rappresenta dunque un formato alternativo di comunicazione, un’estensione delle attività quotidiane delle radio e degli editori, in cui trovano facile spazio contenuti di informazione, educazione e intrattenimento.
A livello tecnico si tratta di contenuti digitali “semplici”, di file audio di buona qualità, facilmente divulgabili e fruibili. Il podcast è composto da puntate basate su una struttura definita a priori in funzione del tema trattato, del formato e della durata. Questa libertà di design, associata alla facilità d’accesso a strumenti di produzione e distribuzione, rende l’orizzonte dei podcast potenzialmente senza confini.
Perché i Podcast attirano sempre più ascoltatori
Una recente indagine dell’Osservatorio Digital Content ci aiuta a comprendere i motivi del recente successo dei podcast. I consumatori italiani di podcast mediamente spendono 22 minuti al giorno all’ascolto delle loro puntate preferite, prevalentemente all’interno delle proprie mura domestiche.
Quello dei podcast, va detto, è un fenomeno che tocca trasversalmente le diverse generazioni. Dai baby boomers, che vedono nel podcast un valido strumento di arricchimento culturale e considerano molto importante anche la facilità di fruizione, fino ai millenials, più propensi all’intrattenimento audio, passando per la Generazione X.
L’arricchimento culturale, la possibilità di essere intrattenuti durante lo svolgimento di altre attività e la possibilità di seguire un tema o un personaggio di interesse. Sono queste le ragioni principali alla base della scelta di fruizione di un podcast rispetto a un contenuto video o editoriale.
Un ulteriore punto di forza dei podcast è quello dell'ottimo rapporto qualità/prezzo. Qualità che si spiega sia in termini di contenuti offerti che di ampiezza nell’offerta. Ad aver favorito la crescita dei podcast tra le abitudini degli ascoltatori anche l’evoluzione dei dispositivi. Oltre allo smartphone, iniziano ad affermarsi anche Smart Tv e Smart Speaker.
Dove ascoltare i Podcast: le principali piattaforme in Italia e nel mondo
Sono già tanti e diversi gli attori che nel realizzano e distribuiscono podcast. L’obiettivo principale di chi realizza contenuti podcast è quello di arricchire il servizio offerto nelle proprie piattaforme alla propria audience, in una logica di loyalty.
Ci sono poi diversi player di mercato che puntano sui podcast per monetizzare e fare business. Con questa logica sono nate nel corso degli anni diverse piattaforme di distribuzione a catalogo di podcast.
Per i consumatori italiani le principali piattaforme da cui fruire di podcast a catalogo sono: Apple Podcast, Audible, Google Podcasts, Spotify, Spreaker. A queste si affiancano piccole piattaforme italiane indipendenti come storielibere.fm e Piano P.
La distribuzione dei podcast può avvenire tramite due modelli di revenue:
- il modello PAY, tipicamente in modalità subscription, nel quale il consumatore spende per fruire del contenuto;
- il modello ADV in cui il consumatore fruisce gratuitamente del contenuto a patto di accettare l’erogazione della pubblicità.
Come si realizza un Podcast
Dal punto di vista pratico, i passi per realizzare un podcast sono abbastanza semplici nella loro natura.
- Design - Si progetta il formato del podcast in funzione degli obiettivi di comunicazione.
- Setup - Definito il format, occorre prepararsi alla registrazione. Questo significa schematizzare i contenuti e predisporre lo script da seguire. È buona prassi stendere un canovaccio e non un vero e proprio gobbo che inficerebbe sulla naturalezza e spontaneità della narrazione;
- Recording - È la fase di registrazione della puntata. Per garantire la bontà audio del prodotto finale occorre disporre di strumentazione di alta qualità. A oggi la registrazione può avvenire in due modi: in maniera tradizionale presso uno studio di registrazione oppure digitalmente – tramite i dispositivi elettronici – utilizzando software audio che garantiscano la pulizia del suono;
- Post-production - In questa fase si interviene sui file audio registrati per operazioni di assemblaggio, aggiustamenti e di pulizia. L’output è il prodotto finale pronto per l’ascolto da parte del consumatore;
- Delivery - A questo punto il podcast può essere distribuito sui propri canali diretti o attraverso le svariate piattaforme digitali. La distribuzione del podcast può avvenire gradualmente a puntate oppure reso disponibile interamente.
Realizzazione Podcast: 3 elementi chiave
Oltre agli aspetti più pratici, nella realizzazione di un podcast, è importante considerare anche altri elementi di tipo più “strategico”:
- argomento - il valore del contenuto è il principale driver di scelta degli ascoltatori di un podcast;
- formato - dai classici “talk”, ossia conversazioni tra più relatori su un determinato argomento, alle “story”, che consistono in racconti di una storia, di un’opinione, della presentazione di un’indagine o di una riflessione su un determinato tema;
- protagonisti - criteri di scelta portanti sono la voce narrante (che deve essere subito coinvolgente seppur non famosa) e la presenza di personaggi noti/apprezzati dagli ascoltatori.
Quanto sono diffusi i Podcast? I numeri principali
Come visto all’inizio di questa guida, il fenomeno podcast sta prendendo sempre più piede nel mondo e sono sempre più i titoli e i format disponibili per i consumatori.
Quello italiano è un mercato in forte crescita e dalle buone potenzialità: il 28% degli Internet user intervistati nel 2021 ha infatti dichiarato di ascoltare podcast. Esiste inoltre un’importante fetta di “non ascoltatori” che ha dichiarato la propria intenzione di avvicinarsi ai podcast nel prossimo futuro. Solo una quota marginale degli ascoltatori, tuttavia, paga per la fruizione degli stessi.
La principale sfida per distributori e produttori, come si può facilmente intuire, è quindi quella di trasformare il podcast da mero contenuto di marketing e d'informazione (fruibile gratuitamente) in un prodotto, cioè in un vero e proprio contenuto premium monetizzabile.
Sono tante le iniziative che, in tal senso, stanno provando a valorizzare il podcast. Tipicamente con modelli a subscription. Per riuscire in questo passaggio occorre naturalmente ridisegnare il format narrativo e trovare contenuti che giustifichino una spesa da parte dei consumatori.
In giro per il mondo sono nate piattaforme dedicate al contenuto podcast e stanno riscuotendo i primi successi. In Italia, in ritardo rispetto a quanto successo in altri mercati internazionali come USA e UK, il fenomeno si sta consolidando in questi anni, attirando le mira di importanti piattaforme distributive e degli investitori.
- Autore
Direttore dell’Osservatorio Digital Content e Senior Advisor dell'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm
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