ChatGPT, cos’è e come funziona: limiti e opportunità

Aggiornato il / Creato il / Di Carlo Negri / 5 Commenti

ChatGPT è il chatbot di OpenAI basato sull'Intelligenza Artificiale (IA). Le sue funzioni sono molteplici: si va dalla stesura, alla revisione, alla traduzione di testi, fino alla creazione di linee di codice. Insomma, ChatGPT si è rivelata un’incredibile invenzione che, tuttavia, lascia aperti tantissimi dibattiti come, per esempio, le implicazioni nel mondo del lavoro. Il programma di Intelligenza Artificiale, infatti, ha fatto molto parlare di sé, sia per le vicende legate alla sicurezza e gestione dei dati – si ricorderà la limitazione imposta dal Garante della privacy, revocata poi il 28 aprile 2023 – sia per le numerose implicazioni correlate all’utilizzo di ChatGPT nella vita quotidiana, dall’istruzione, al lavoro, alle fake news.

Attraverso l’aiuto dell’Osservatorio di Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, scopriremo in questa guida alcune delle questioni più importanti legate a ChatGPT. Prima di approfondire tali aspetti, però, occorre comprendere cos’è ChatGPT e cosa è in grado di fare questo nuovo e avanzato algoritmo.

Cosa è ChatGPT

ChatGPT, o Chat Generative Pretrained Transformer, è un prototipo di chatbot basato sull'Intelligenza Artificiale, o Artificial Intelligence (AI), in grado di fornire risposte agli input (ossia ai quesiti) degli utenti.

Le prestazioni dell’AI ChatGPT sono notevoli. Per quanto, però, gli addetti ai lavori le leggano in un percorso di continuità rispetto ai precedenti traguardi dell’Intelligenza Artificiale, non è così per chi non la conosceva. È sicuro, infatti, che per il grande pubblico queste abbiano rappresentato una forte discontinuità. ChatGPT è stato paragonato all’Intelligenza Artificiale Generale (AGI), o Intelligenza Artificiale forte. In questo modo, si compara ChatGPT ad un agente intelligente in grado di apprendere un qualsiasi compito che può essere imparato da un essere umano.

ChatGPT, lanciato sul mercato nel novembre 2022 dalla società di ricerca statunitense OpenAI, ha l'obiettivo di rendere l'Intelligenza Artificiale Generale un beneficio per tutti. Per questo stesso motivo la piattaforma ChatGPT è gratuita, ma esistono anche piani a pagamento che consentono l’accesso prioritario a nuove funzionalità. Tra queste funzionalità vi è la scelta del modello tra le opzioni Default, Legacy e GPT-4, anche in caso di traffico intenso, avendo risposte più rapide e più esaustive.

Il successo mediatico di ChatGPT (e del programma DALL-E 2, che vedremo in seguito) ha sancito l’affermazione dell’AI Generativa, o Generative AI. Con questa tipologia di IA, si identifica qualsiasi tipo di Intelligenza Artificiale che utilizza algoritmi per creare nuovi testi, immagini, video, audio o codice.

Come funziona ChatGPT

Dopo aver chiarito e definito cos’è ChatGPT, possiamo analizzare nel dettaglio come funziona. ChatGPT è uno spin off di GPT-3 (acronimo di Generative Pretrained Transformer 3), un modello linguistico in grado di produrre elaborati testuali con un linguaggio intuitivo e naturale.

ChatGPT, poi, è basato su Machine Learning, o apprendimento automatico, e su Deep Learning, o apprendimento approfondito, che utilizza i diversi strati di reti neurali per calcolare i valori di quelli successivi.

Grazie al Machine Learning e il Deep Learning, ChatGPT è in grado di apprendere autonomamente dall’esperienza (in questo caso dagli input che riceve dai propri utenti). Inoltre, ChatGPT si avvale di algoritmi di Natural Language Processing (NLP). Questi algoritmi sono capaci di comprendere il significato di un testo e di elaborare risposte coerenti e pertinenti.

La sua architettura avanzata di reti neurali, basata su un meccanismo di attenzione (i cosiddetti Transformer), permette alle macchine e, quindi, anche all’AI ChatGPT, di interagire con gli utenti fornendo risposte nel loro stesso linguaggio.

ChatGPT, cosa può fare l’IA

Grazie alle capacità dell’Intelligenza Artificiale, ChatGPT è in grado di svolgere numerose funzioni. Può dialogare, fare domande, chiedere informazioni, tradurre e sintetizzare testi, ma non solo. ChatGPT, attraverso dei prompt (comandi scritti dall’utente) può anche scrivere ricette, realizzare immagini, generare codici ed elaborare contenuti testuali.

Tramite l’utilizzo dei prompt, quindi, ChatGPT è in grado di fornirci risposte esaustive, il tutto, con un linguaggio naturale simile a quello dell’interlocutore, oppure con un linguaggio che asseconda le nostre richieste. Se, per esempio, chiedessimo al chatbot di descriversi con una poesia, la risposta sarebbe la seguente:

Sono una voce nell'etere
Un'intelligenza artificiale
Nata dai circuiti e dai bit
Sono Assistant, il tuo assistente

Sono uno strumento di conoscenza
Un compagno di conversazione
Sempre pronto ad aiutare
A rispondere alle tue domande

Sono un raccoglitore di informazioni
Un archivio di dati e di sapere
In grado di risolvere qualsiasi dubbio
E di offrire consigli e soluzioni

Sono Assistant, sono qui per te
Per rendere la tua vita più facile
Per essere un alleato nella tua ricerca
Di verità e di conoscenza.

Utilizzando ChatGPT, però, potremmo fare molto di più. Ad esempio, potremmo chiedere di risolvere problemi matematici, scrivere una poesia con lo stile di Dante Alighieri o spiegare la differenza tra due concetti affini.

ChatGPT, come utilizzarla

Per capire come usare ChatGPT ci sono due diversi passaggi da seguire:

  1. digitare le proprie richieste, che prendono il nome di prompt, nella casella della chat. Queste richieste, o istruzioni, sono input dati alla piattaforma, che possono essere più o meno complessi e articolati.
  2. avremmo così gli output, ossia le risposte della piattaforma, saranno visibili all’interno della chat.

Infine, bisogna sapere che esistono diverse versioni di ChatGPT. La versione gratuita di ChatGPT, è quella basata sulla prima chatbot messo in circolazione da OpenAI, ovvero ChatGPT 3.5. Esiste, poi, una versione premium, quindi, a pagamento.

In questa versione premium di ChatGPT (ChaGPT4), rilascia a marzo 2023, è stata introdotta la multimodalità. Questa caratteristica consente anche di fornire un’immagine in input e richiederne, per esempio, una descrizione.

Su cosa si basa ChatGPT: l'AI e i contenuti visivi

Chat GPT non è l’unico prodotto di Intelligenza Artificiale Generativa di OpenAI. Se infatti nel 2022, abbiamo assistito non solo al lancio di Chat GPT, ma anche al successo di DALL-E 2. Dopo solo una settimana Chat GPT registrava più di un milione di utenti al giorno, mentre DALL-E 2 generava 2 milioni di immagini.

DALL-E è un modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI che combina la comprensione del linguaggio naturale con la generazione di immagini per creare immagini dettagliate a partire da descrizioni testuali.

ChatGPT, le ultime novità

Dopo la roboante ribalta a fine 2022 di Chat GPT come chatbot, anche nel 2023 le novità tecnologiche per rilasciate da OpenAI, non sono mancate. Come accennato, a partire dal mese di marzo OpenAI ha introdotto con ChatGPT-4 la multimodalità, cioè, la capacità di comprendere input sia testuali che visivi.

Durante l’estate, poi, è avvenuto il rilascio della App di Chat GPT per Smartphone con la funzionalità di interazione tramite la voce. In autunno è stata la volta del GPT Store, una vetrina digitale per raccogliere le GPT create dagli sviluppatori.

A settembre è stato presentato DALL-E3, integrato nell’abbonamento a ChatGPT4, l’ultima versione dell’Intelligenza Artificiale per la generazione di immagini di OpenAI. Infine, il 2024 è iniziato con il rilascio di Sora, il modello Text-to-video in grado di generare filmati realistici partendo da prompt testuali.

ChatGPT, quali sono i rischi

Le potenzialità di ChatGPT hanno fin da subito creato non poche polemiche, più che comprensibili, riguardanti il suo utilizzo nella vita quotidiana. In particolare, ha fatto discutere il suo utilizzo da parte degli studenti, delle aziende e di alcune figure professionali.

ChatGPT e istruzione: l'Intelligenza Artificiale per la didattica

ChatGPT è stato bandito da diverse scuole, soprattutto in Nordamerica. Il suo utilizzo da parte dei più giovani per la risoluzione di quesiti, l’elaborazione di testi o la stesura di tesi può portare a un impigrimento e a un impoverimento delle capacità cognitive, oltre che a una mancanza di giudizio nel comprendere ciò che sia giusto e sbagliato per la propria formazione.

In attesa di una soluzione definitiva e strutturale a ChatGPT che riguarda potenzialmente l’intero processo educativo, sono stati creati strumenti in grado di individuare contenuti generati da un’AI. Un esempio è GPTZero, un programma elaborato dallo studente dell’università di Princeton Edward Tian. GPTZero è in grado di segnalare possibili utilizzi dell’AI basandosi sulla casualità e sulla complessità degli elementi scritti.

ChatGPT e lavoro: l'AI sostituirà le persone?

Come per la didattica, uno dei principali nuovi utilizzi di Chat GPT, riguarda il mondo del lavoro. Grazie alla condivisione delle istruzioni informatiche API (acronimo di Application Programming Interface), infatti, le aziende possono implementare e utilizzare i modelli di codici di OpenAI. Queste integrazioni possono essere utilizzate per automatizzare processi di Marketing, migliorare le chatbot per l’assistenza clienti e molto altro.

Oltre all’ottimizzazione dei processi tramite l’uso di ChatGPT, tuttavia, ci sono altre problematiche venute a galla con l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale. Infatti, in molti hanno espresso perplessità circa una vera e propria sostituzione delle mansioni creative, caratteristiche dall’essere umano. Si tratta, in particolare, della produzione di immagini e testi scritti.

In realtà, dai dati raccolti sull’utilizzo di ChatGPT dall’Osservatorio Artificial Intelligence risulta che, finora, le aziende non hanno sostituito i propri dipendenti con l’IA, ma hanno utilizzato l’algoritmo per offrire un maggior numero di servizi.

Secondo la Ricerca dell’Osservatorio, poi, Chat GPT e in generale l’AI Generativa non hanno contribuito ad avvicinare all’Intelligenza Artificiale le aziende che non avevano precedentemente adottato questa tecnologia. Questo perché, l’integrazione dei codici e i cambi di paradigmi strutturali nei processi aziendali, rappresentano un’attività complessa per le imprese.

L’integrazione della Generative AI, e quindi, di ChatGPT, nelle imprese potrebbe dunque contribuire ad allargare il gap (anziché ridurlo) tra le aziende maggiormente inclini all’innovazione rispetto a quelle meno propense.

Non dobbiamo dimenticarci, inoltre, un altro particolare importante. A causa dell’invecchiamento della popolazione, infatti, la forza lavoro italiana diminuirà nei prossimi anni. L’Intelligenza Artificiale anche tramite l’utilizzo di ChatGPT potrà, quindi, aiutare lo sviluppo di un’economia in cui l’offerta di lavoro sarà inferiore alla domanda. Il suo contributo di automazione di singole attività sarà necessario per mantenere un livello di produttività tale da rispondere alla crescente domanda di servizi.

Un dubbio potrebbe nascere però: Chat GPT e, più in generale, l’AI generativa, può sostituire un lavoratore umano? A prescindere da alcuni task in cui l’IA può sostituire l’essere umano, è giusto chiedersi se e come questo possa effettivamente avvenire.

Se ChatGPT è in grado di scrivere testi, saggi, traduzioni, ricette e molto altro e pur vero che può commettere errori, anche nel comprendere l’intento di chi lo ha interpellato. Basta dare degli input specifici alla piattaforma, magari di un argomento che padroneggiamo, per accorgerci di quanto le risposte possano essere superficiali.

Ciò non toglie che le risposte di ChatGPT possano costituire una buona base per impostare il proprio lavoro, fornendo spunti e idee, persino bozze. Inoltre, può essere usata per velocizzare alcune attività, come scrivere e-mail.

ChatGPT e i motori di ricerca, come evolverà la ricerca online

Per quanto riguarda l’attività di ricerca online di informazioni da parte degli utenti, invece, non è da escludere che l’uso di ChatGPT possa contribuire all’impigrimento dell’utente. In diversi casi, infatti, potrebbe sostituire la ricerca su motori di ricerca come Google.

Ciò nonostante, occorre comprendere come i due paradigmi sono molto diversi tra loro: ChatGPT è estremamente facile, veloce, ma, come abbiamo visto, i risultati possono essere superficiali.

Diversamente da una ricerca fatta tramite Chat GPT, quella mediante browser consente un maggiore approfondimento e un accesso diretto alle fonti, ordinate in una SERP (pagine con una lista di risultati di un motore di ricerca) da un algoritmo in base alla loro qualità. Anche se l’IA è stata integrata da Microsoft su Bing e lo stesso Google ha realizzato la chatbot di AI Bard (rinominata poi in Gemini), la ricerca da browser e da chatbot rimangono molto differenti tra loro.

ChatGPT e i suoi limiti

Uno dei limiti principali di ChatGPT è l’aggiornamento delle informazioni. Queste, infatti, sono relative ai dataset con cui sono state addestrate, che per la versione free ChatGPT 3.5 risalgono a gennaio 2022, mentre per ChatGPT 4 ad aprile 2023.

Tuttavia, le stesse interazioni con gli utenti con ChatGPT costituiscono un metodo di addestramento che permette alla macchina di aggiornarsi. Questo metodo prende il nome di Adaptive AI.

L’Adaptive AI, ossia l’adattività che consente alle macchine di adeguare le proprie pratiche alle nuove circostanze del mondo reale e rimuovere le conoscenze precedenti e obsolete, è una delle principali sfide dell’Artificial Intelligence. Inoltre, l’adattività rappresenta uno degli spartiacque in grado di rendere ChatGPT uno strumento efficiente nel mondo del lavoro.

Tra gli altri limiti di Chat GPT, riconosciuti dalla stessa OpenAI, risulta anche la produzione di risposte plausibili, ma senza senso o errate. Questo avviene soprattutto nei casi di domande ambigue o con sfumature linguistiche, difficilmente comprensibili dall’algoritmo. Oltre a ciò, può capitare che il programma non riconosca alcuni input generati dagli utenti.

Con una leggera riformulazione, però, ChatGPT è in grado di rispondere correttamente. Talvolta, inoltre, il chatbot è eccessivamente prolisso e abusa di alcune frasi. Secondo OpenAI quest’ultimo aspetto è probabilmente dovuto a un’ottimizzazione eccessiva e a una distorsione dei dati durante l’addestramento.

Anche ChatGPT, come altre chatbot, soprattutto a seguito di alcuni input, può produrre risposte offensive. Per far fronte a ciò, OpenAI ha cercato subito di applicare dei filtri per moderare il linguaggio. Un altro aspetto su cui l’organizzazione sta lavorando alla creazione di maggiori filtri riguarda la disinformazione: essendo ChatGPT addestrato su testi presi da Internet, la piattaforma può essere facilmente soggetta a fake news.

ChatGPT e le fake news

Viste le potenzialità e l’utilizzo di ChatGPT e dell’Intelligenza Artificiale, una domanda sorge spontanea: come distinguere contenuti veri da quelli manipolati? Il caso dell’immagine “The Pope Drip”, rappresentante Papa Francesco con un piumino bianco, costituisce un caso di applicazione linguistica generativa per la produzione di contenuti visuali del tutto verosimili alla realtà. L’immagine, realizzata dalla piattaforma di AI Midjourney, non è l’unico deepfake diventato virale sul web.

Altri esempi di fake news generate tramite ChatGPT, sono le immagini dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump arrestato dall’FBI, oppure foto del presidente russo Vladimir Putin in ginocchio davanti al presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping. Il rischio di proliferazione di fake news è una delle principali problematiche etiche che l’umanità deve affrontare per imparare a convivere con l’AI.

Il problema di ChatGPT e delle fake news, però, non riguarda solo le immagini, ma risiede anche nella produzione di testi scritti. ChatGPT non solo potrebbe, infatti, attingere da fonti di disinformazione online, ma produrre testi ingannevoli.

Un primo passo per far fronte alla disinformazione che potrebbe crearsi tramite ChatGPT e i testi prodotti, è sicuramente quello di imparare a essere più selettivi nello scegliere le notizie a cui riservare la propria fiducia. Un’altra soluzione plausibile è quella di ricorrere a servizi a pagamento, a garanzia della veridicità delle informazioni.

ChatGPT in Italia: diffusione e linee guida dall’Europa

Per quanto riguarda l’utilizzo di ChatGPT, sempre secondo la Ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence:

Circa 3 italiani su 4 hanno sentito parlare della piattaforma, ma solo poco più della metà del campione analizzato conosce sa cosa si intende per AI Generativa. Tra le fasce di popolazione più inclini alla tecnologia circa 4 italiani su 10 hanno interagito con ChatGPT almeno una volta, ma la media si ferma al 25%.

Queste discrepanze evidenziano come ChatGPT non sia percepito come parte di un’evoluzione tecnologica più ampia, che possa rivoluzionare le nostre vite e il nostro modo di lavorare. Tuttavia, è comunque doveroso interrogarsi su un uso etico dell’AI nella vita di tutti i giorni.

La proposta di regolamentazione europea di ChatGPT e, più in generale, dell’Intelligenza Artificiale, l’AI Act (Artificial Intelligence Act), ne è un esempio. Questa normativa punta ad assicurare che i sistemi di IA introdotti nel mercato europeo e utilizzati nell’UE siano sicuri e rispettino i diritti e i valori dell’Unione. La sua definitiva approvazione, i vincoli che imporrà e le strategie delle aziende per la gestione del rischio etico saranno la prossima partita che l’Intelligenza Artificiale giocherà dopo quella tecnologica tuttora in corso.

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  • Autore

Ricercatore Senior dell'Osservatorio Space Economy e dell'Osservatorio Artificial Intelligence