Le fake news, note anche come notizie false o bufale, rappresentano una minaccia significativa per la stabilità e l'unità delle società moderne nell'era digitale in cui le notizie sono facilmente accessibili attraverso dispositivi come smartphone, PC e smart speaker. Gli utenti devono sviluppare un senso critico poiché non tutte le informazioni sono attendibili e alcune possono persino risultare pericolose. In questo articolo, attraverso l'aiuto dell'Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, daremo una definizione di Fake News, l'evoluzione dei mezzi con cui vengono create e diffuse e le migliori strategie di difesa.
Fake News, Significato e caratteristiche delle bufale
Prima capire come difendersi dalle bufale bisogna capirne l'origine e l'etimologia: qual è, quindi, il significato di fake news? Per avere una dimensione del fenomeno delle fake news, eccone una definizione data dall'Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano:
Il termine "fake news" si riferisce a notizie false, ingannevoli o totalmente inventate diffuse con l'intento di manipolare la percezione della verità. Queste notizie, dette anche bufale, sono spesso create per favorire interessi economici, politici o medico-scientifici.
Fake News, le principali caratteristiche per riconoscerle
Caratteristiche tipiche delle fake news includono la mancanza di citazioni accurate o complete delle fonti, l'uso di immagini ritoccate o fuorvianti e la citazione di nomi falsi di persone o istituzioni per discreditare, manipolare o seminare confusione. Per affrontare la crescente diffusione di bufale e fake news, l'Unione Europea ha implementato misure anti-fake news volte a promuovere l'informazione di alta qualità, specialmente sui social network dove il fenomeno delle bufale è più diffuso.
Dalle Fake News ai Deepfake
Oltre alla diffusione delle Fake News tradizionali, è emersa, a oggi, una nuova minaccia legata ai "Deep Fake". Cosa sono i Deep Fake? Anche in questo caso, per una definizione, ci viene in aiuto l'Osservatorio Internet Media:
I Deep Fake sono contenuti audiovisivi manipolati attraverso algoritmi avanzati di intelligenza artificiale (IA). Questa tecnologia permette la creazione di video o audio in cui le persone sembrano dire o fare cose mai avvenute nella realtà. Sfruttando reti neurali artificiali profonde, i Deep Fake possono generare volti umani sintetici o modificare voci e gesti in modo convincente.
Deepfake e Intelligenza Artificiale
L'IA è fondamentale per i Deep Fake, ma la tecnologia può essere abusata per diffondere informazioni ingannevoli o dannose. Questi contenuti possono convincere facilmente il pubblico che eventi falsi siano reali, venendo utilizzati per diffondere disinformazione e manipolare l'opinione pubblica in contesti politici e sociali. Per affrontare questa sfida e combattere non solo le Fake News, ma anche il fenomeno dei Deep Fake, è cruciale l'emergere di soluzioni tecnologiche e la vigilanza costante per contrastare l'abuso di questi mezzi, preservare l'integrità delle informazioni online ed evitare il diffondersi di notizie false.
Le principali cause delle Fake News
È evidente che la proliferazione delle Fake News getta un'ombra sul panorama dell’informazione online, in particolare sul mondo del giornalismo e sui canali che amplificano la diffusione di contenuti. Cosa, però, contribuisce a questa crescente diffusione? Esaminiamo insieme all'Osservatorio Internet Media alcune delle principali cause.
#1 Diffusione attraverso aggregatori
Sempre più utenti online ottengono notizie non solo dai siti delle testate giornalistiche, ma anche da aggregatori come i social network. Questi canali, per loro natura, amplificano la diffusione di notizie, spesso una vera e propria fake news, il cui grado di attendibilità può essere incerto. La facilità con cui chiunque può pubblicare e condividere informazioni, anche false, attraverso questi canali ha contribuito all'ampia diffusione delle bufale.
#2 Difficoltà di monetizzazione per le Media Company
Un'altra causa della diffusione delle Fake News, è dovuta alla copertura dei prezzi per la produzione di notizie di alta qualità. Questa attività, infatti, comporta costi elevati, ma le media company faticano a guadagnare abbastanza dalla pubblicità online. Al contrario, siti meno affidabili che utilizzano strategie come il click baiting (che generano maggiore guadagno, a discapito della qualità) riescono ad attirare un maggiore numero di utenti, anche se offrono informazioni di valore inferiore. Ciò mina la credibilità del giornalismo online, aumentando il fenomeno della diffusione di bufale e fake news.
#3 Content Curation
Sul web nascono sempre più siti che aggregano informazioni prodotte da altri, anziché generare contenuti originali attraverso una redazione giornalistica tradizionale. Questo processo, noto come content curation, può comportare il rischio che le informazioni si allontanino dalla loro fonte originale, aumentando il potenziale per la diffusione di fake news.
#4 Ruolo delle tech company
Giganti della tecnologia, come Facebook e Google, si basano sui contenuti (risultati di ricerca, post), ma non sempre verificano attentamente ciò che viene condiviso attraverso le loro piattaforme. Tuttavia, a seguito di numerosi scandali legati alle fake news, come l'infodemia durante la pandemia, anche questi attori iniziano a prendere misure per affrontare il problema dell'attendibilità dell'informazione e, quindi, della lotta alle bufale.
#5 L'avvento dell'IA generativa
Con modelli di linguaggio avanzati basati su Intelligenza Artificiale (IA), come ad esempio GPT-3 e GPT-4, si sono aperte nuove frontiere per la creazione e la diffusione delle fake news. Questi modelli sono in grado di generare testi che possono essere intuitivi e naturali, quasi indistinguibili dai contenuti scritti da esseri umani.
Ciò solleva preoccupazioni significative sulla diffusione delle informazioni false e delle bufale nell'era digitale. Con l'IA generativa, la creazione di fake news è resa più accessibile a chiunque abbia accesso a tali strumenti, e questo potrebbe facilitare la produzione su larga scala di contenuti ingannevoli. Le deep fake text (testi generati dall'IA per manipolare l'opinione pubblica) possono essere diffuse su piattaforme online, attraverso social media o siti web poco attendibili, raggiungendo un vasto pubblico.
Fake News, difesa e strategie per un utente consapevole
Riconoscere e difendersi dalle Fake News è diventato sempre più importante ed essenziale nell'era digitale. Ecco alcune strategie per affrontare il problema ed evitare di rimanere vittima di una bufala:
- Verifica le fonti: prima di condividere o credere a una notizia, verifica sempre la fonte. Le fonti affidabili sono testate giornalistiche riconosciute o istituzioni ufficiali;
- Controlla la data: assicurati che le informazioni siano aggiornate e pertinenti controllando la data di pubblicazione;
- Verifica la coerenza: controlla se la notizia è coerente con altre fonti attendibili;
- Attenzione al clickbait: fai attenzione agli articoli con titoli sensazionalistici o clickbait che cercano solo di generare clic e condivisioni;
- Consulta fact-checker: utilizza siti web e organizzazioni di fact-checking per verificare la veridicità delle notizie;
- Analizza le immagini: utilizza servizi di ricerca inversa delle immagini per scoprire manipolazioni o autenticità delle foto;
- Valuta il tono e la formattazione: presta attenzione a errori grammaticali o formattazioni sospette;
- Educarsi sulla disinformazione: impara a riconoscere le tattiche comuni per diffondere notizie false;
- Non condividere senza verifica: prima di condividere una notizia, assicurati che sia verificata per non contribuire alla diffusione delle fake news;
- Segnala le notizie false: usa gli strumenti disponibili per segnalare notizie false o contenuti ingannevoli.
La lotta contro le fake news richiede sforzi congiunti per sviluppare algoritmi di rilevamento sofisticati, educare il pubblico su come identificare contenuti falsi e promuovere la trasparenza nella generazione di contenuti da parte dell'IA. Inoltre, è essenziale incoraggiare le piattaforme online a implementare politiche più rigorose contro la diffusione di informazioni ingannevoli.
- Autore
Direttore dell’Osservatorio Internet Media - Ricercatore presso gli Osservatori Digital Innovation dal 2011.
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