Cos'è una Fake News e come difendersi dalla disinformazione online

Aggiornato il / Creato il / Di Andrea Lamperti

Le fake news, note anche come notizie false o bufale, rappresentano una minaccia significativa per la stabilità e l'unità delle società moderne nell'era digitale in cui le notizie sono facilmente accessibili attraverso dispositivi come smartphone, PC e smart speaker. Gli utenti devono sviluppare un senso critico poiché non tutte le informazioni sono attendibili e alcune possono persino risultare pericolose. In questo articolo, attraverso l'aiuto dell'Osservatorio Internet Media della POLIMI School of Managment, daremo una definizione di Fake News, parleremo dell'evoluzione dei mezzi con cui vengono create e diffuse e, infine, delle migliori strategie di difesa.

Fake News, Significato e caratteristiche delle bufale

Prima capire come difendersi dalle bufale bisogna capirne l'origine e l'etimologia: qual è, quindi, il significato di fake news? Per avere una dimensione del fenomeno è bene partireda una sua definizione, fornita dall'Osservatorio Internet Media:

Il termine "fake news" si riferisce a notizie false, ingannevoli o totalmente inventate diffuse con l'intento di manipolare la percezione della verità. Queste notizie, dette anche bufale, sono spesso create per favorire interessi economici, politici o medico-scientifici.

Fake News, le principali caratteristiche per riconoscerle

Vista la loro natura ingannevole le notizie false si possono riconoscere per alcuni tratti distintivi comuni. Tra le caratteristiche tipiche delle fake news troviamo, ad esempio:

  • la mancanza di citazioni accurate o complete delle fonti;
  • l'uso di immagini ritoccate o fuorvianti;
  • la citazione di nomi falsi di persone o istituzioniper discreditare, manipolare o seminare confusione;
  • la presenza di alcuni elementi di verità con informazini manipolate;
  • la facilità di riproduzione e diffusione su piattaforme online.

Oltre agli elementi tecnici, per riconoscere una notizia falsa è fondamentale considerare il contesto in cui la fake news viene creata e diffusa, poiché spesso risponde a scopi specifici. In alcuni casi infatti queste notizie possono essere utilizzate per manipolare l’opinione pubblica o persino influenzare esiti elettorali e decisioni politiche. In altri casi, le fake news possono assumere una connotazione diffamatoria, con l’obiettivo di danneggiare la reputazione di individui o organizzazioni. Infine, esistono anche situazioni in cui il loro unico scopo è generare traffico online, sfruttando titoli sensazionalistici per attrarre clic e ottenere profitti pubblicitari.

Di fronte a tutta questa serie di problematiche non poteva mancare una reazione delle istituzioni che, nel tempo, hanno fatto diversi tentativi di limitare questo fenomeno.

Le misure adottare dalle istituzioni per contrastare la disinformazione online

Per affrontare la crescente diffusione della disinformazione online, l'Unione Europea ha implementato misure anti-fake news volte a promuovere l'informazione di alta qualità, specialmente sui social network dove il fenomeno delle bufale è più diffuso.

Tra queste, le più importanti sono il Codice di Condotta contro la Disinformazione, adottato nel 2018 per poi essere aggiornato nel 2022, il Piano d’Azione contro la Disinformazione, adottato anch’esso nel 2018 per contrastare la disinformazione soprattutto durante periodi elettorali, e il Digital Services Act. A fianco di queste normative l’UE ha istituito anche l’EDMO – Osservatorio Europeo sui Media Digitali, una piattaforma che riunisce accademici, giornalisti e fact-checker per monitorare, analizzare e combattere la disinformazione online.

Tra le contromisure adottare occorre poi citare anche la diffusione di campagne di sensibilizzazione volte a diffondere una cultura su questo tema, a partire dalle scuole, ma non solo.

Dalle Fake News ai Deepfake

Oltre alla diffusione delle Fake News tradizionali, è emersa una nuova minaccia legata ai "Deep Fake".

I Deep Fake sono contenuti audiovisivi manipolati attraverso algoritmi avanzati di Intelligenza Artificiale (IA). Questa tecnologia permette la creazione di video o audio in cui le persone sembrano dire o fare cose mai avvenute nella realtà. Sfruttando reti neurali artificiali profonde, i Deep Fake possono generare volti umani sintetici o modificare voci e gesti in modo convincente.

Rispetto alle Fake News “classiche” i deep fake si differenziano per i seguenti motivi:

  • manipolazione di contenuti multimediali come video, immagini e audio;
  • necessità di competenze tecniche avanzate per la creazione;
  • difficoltà di rilevazione senza strumenti specifici;
  • riproduzione realistica e credibile della realtà.

La crescita nella creazione di deep fake è andata di pari passo con la diffusione di una delle tecnologie più in voga del momento: l’Intelligenza Artificiale. L'IA è fondamentale per i Deep Fake, e purtroppo, in alcuni casi, questa tecnologia può essere abusata per diffondere informazioni ingannevoli o dannose. Questi contenuti possono convincere facilmente il pubblico che eventi falsi siano reali, venendo utilizzati per diffondere disinformazione e manipolare l'opinione pubblica in contesti politici e sociali.

Le principali cause delle Fake News

È evidente che la proliferazione delle Fake News getta un'ombra sul panorama dell’informazione online, in particolare sul mondo del giornalismo e sui canali che amplificano la diffusione di contenuti. Cosa, però, contribuisce a questa crescente diffusione? Esaminiamo insieme alcune delle principali cause.

Diffusione attraverso aggregatori

Sempre più utenti online ottengono notizie non solo dai siti delle testate giornalistiche, ma anche da aggregatori come i social network. Questi canali, per loro natura, amplificano la diffusione di notizie il cui grado di attendibilità può essere incerto. La facilità con cui chiunque può pubblicare e condividere informazioni, anche false, attraverso questi canali ha contribuito all'ampia diffusione delle bufale.

Difficoltà di monetizzazione per le Media Company

Un'altra causa della diffusione delle Fake News, è dovuta ai guadagni che ne possono derivare. Fare informazione, infatti, comporta costi elevati, e in alcuni casi le media company faticano a guadagnare abbastanza dalla pubblicità online. Al contrario, siti meno affidabili che utilizzano strategie come il click baiting (che generano maggiore guadagno, a discapito della qualità) riescono ad attirare un maggiore numero di utenti, anche se offrono informazioni di valore inferiore, generando introiti proprio grazie alla disinformazione che risulta quindi essere una tentazione a cui non tutti riescono a resistere.

Content Curation

Sul web nascono sempre più siti che aggregano informazioni prodotte da altri, anziché generare contenuti originali attraverso una redazione giornalistica tradizionale. Questo processo, noto come content curation, può comportare il rischio che le informazioni si allontanino dalla loro fonte originale, aumentando il potenziale per la diffusione di disinformazione online.

Contromisure inadeguate delle tech company

Giganti della tecnologia, come Facebook e Google, si basano sui contenuti (risultati di ricerca, post), ma non sempre verificano attentamente ciò che viene condiviso attraverso le loro piattaforme. Tuttavia, a seguito di numerosi scandali legati alle fake news, come l'infodemia durante la pandemia, anche questi attori iniziano a prendere misure per affrontare il problema dell'attendibilità dell'informazione e, quindi, della lotta alle bufale.

L'avvento dell'IA generativa

Con modelli di linguaggio avanzati basati su Intelligenza Artificiale (IA), come, ad esempio, Chat GPT si sono aperte nuove frontiere per la creazione e la diffusione delle fake news. Questi modelli sono in grado di generare testi che possono essere intuitivi e naturali, quasi indistinguibili dai contenuti scritti da esseri umani.

Ciò solleva preoccupazioni significative sulla diffusione delle informazioni false e delle bufale nell'era digitale. Un problema aggravato anche dall’avvento di strumenti in grado di supportare la creazione dei sopracitati deep fake, con video e immagini fasulle ma del tutto realistiche. Con l'IA generativa, la creazione di contenuti falsi è resa più accessibile a chiunque abbia accesso a tali strumenti, e questo potrebbe facilitare la produzione su larga scala di contenuti ingannevoli.

Fake News, difesa e strategie per un utente consapevole

Riconoscere e difendersi dalle Fake News è diventato sempre più importante ed essenziale nell'era digitale. Ecco alcune strategie per affrontare il problema ed evitare di rimanere vittima di una bufala:

  1. Verifica le fonti: prima di condividere o credere a una notizia, verifica sempre la fonte. Le fonti affidabili sono testate giornalistiche riconosciute o istituzioni ufficiali;
  2. Controlla la data: assicurati che le informazioni siano aggiornate e pertinenti controllando la data di pubblicazione;
  3. Verifica la coerenza: controlla se la notizia è coerente con altre fonti attendibili;
  4. Attenzione al clickbait: fai attenzione agli articoli con titoli sensazionalistici o clickbait che cercano solo di generare clic e condivisioni;
  5. Consulta fact-checker: utilizza siti web e organizzazioni di fact-checking per verificare la veridicità delle notizie;
  6. Analizza le immagini: utilizza servizi di ricerca inversa delle immagini per scoprire manipolazioni o autenticità delle foto;
  7. Valuta il tono e la formattazione: presta attenzione a errori grammaticali o formattazioni sospette;
  8. Educarsi sulla disinformazione: impara a riconoscere le tattiche comuni per diffondere notizie false;
  9. Non condividere senza verifica: prima di condividere una notizia, assicurati che sia verificata per non contribuire alla diffusione delle fake news;
  10. Segnala le notizie false: usa gli strumenti disponibili per segnalare notizie false o contenuti ingannevoli.

La lotta contro le fake news richiede sforzi congiunti per sviluppare algoritmi di rilevamento sofisticati, educare il pubblico su come identificare contenuti falsi e promuovere la trasparenza nella generazione di contenuti da parte dell'IA. Inoltre, è essenziale incoraggiare le piattaforme online a implementare politiche più rigorose contro la diffusione di informazioni ingannevoli.

  • Autore

Direttore dell’Osservatorio Internet Media - Ricercatore presso gli Osservatori Digital Innovation dal 2011.