Conoscere le professioni digitali è oggi più che mai fondamentale, data l’importanza per le aziende di avere risorse in grado di far fronte alla costante evoluzione delle tecnologie. Non solo: alcune professioni digitali, che fino a poco tempo fa erano considerate “lavori del futuro”, oggi sono già nel nostro presente. Basti pensare al crescente numero di professionisti che attualmente si occupano di ambiti come l’Intelligenza Artificiale, i Big Data o la Cybersecurity.
Ma nel dettaglio, cosa caratterizza le nuove professioni digitali e quali sono quelle più richieste sul mercato del lavoro? Quali ostacoli devono ancora superare gli addetti alla gestione delle risorse umane per individuare figure in grado di cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione tecnologica? Scopriamolo in questo articolo, realizzato dall’Osservatorio HR Innovation Practice della POLIMI School of Management.
Cosa sono le professioni digitali
Iniziamo questo viaggio nelle professioni digitali cercando di comprendere, prima di tutto, il loro significato e ciò che le caratterizza.
Le professioni digitali comprendono tutte quelle attività lavorative svolte prevalentemente o esclusivamente attraverso strumenti e piattaforme digitali, sfruttando le tecnologie informatiche e internet per gestire sistemi, creare contenuti e molto altro ancora.
Figure come lo sviluppatore software, il Cybersecurity specialist, il Cloud engineer hanno tutte in comune la gestione di processi, attività e servizi realizzati mediante paradigmi digitali Tuttavia, le professioni digitali non si limitano solo a questo. Alcune di esse, infatti, coniugano diversi aspetti dell’innovazione che includono anche il management, la creatività e la capacità di mettere al centro gli utenti finali.
Basti pensare al Data Manager, che ha il compito di realizzare strategie efficaci basate sui dati; al Digital marketer, che si occupa ad esempio di creare e gestire contenuti sui Social Media per i follower; oppure l’UX/UI designer, che progetta siti internet con l’obiettivo di migliorare l’esperienza utente; o ancora all’eCommerce manager, che gestisce piattaforme di vendita online.
Perché le professioni digitali sono così richieste?
Abbiamo visto come le professioni digitali riguardano una svariata serie di ambiti, che vanno dalla programmazione al Digital Marketing, dall’analisi dei dati alla Cybersecurity, fino alla gestione di siti eCommerce. L’introduzione e lo sviluppo delle professionalità digitali sono dunque temi che interessano ormai la stragrande maggioranza delle aziende, le quali dichiarano infatti di essersi già mosse con azioni ad hoc.
Ma perché, esattamente, c’è così tanta richiesta di professioni digitali? In primo luogo, possiamo affermare che la digitalizzazione delle aziende sta accelerando. L’inevitabile evoluzione tecnologica permea ogni settore, dal Retail alla Sanità. Molte delle imprese che investono nella propria presenza online hanno bisogno di figure professionali specializzate per supportare questa transizione e ottimizzare soluzioni tecnologiche innovative. L'adozione di tecnologie come l'Intelligenza Artificiale, la Blockchain e il Cloud Computing ha generato una forte domanda di esperti altamente qualificati. In questo scenario, l'importanza crescente dei Big Data e degli Analytics ha portato alla richiesta di esperti in Data Science per analizzare e ottimizzare le decisioni aziendali. Parallelamente, la continua crescita del settore eCommerce spinge la richiesta di competenze nel management delle piattaforme e nel Marketing Digitale necessario per promuoverle. Con l'innovazione tecnologica che non si ferma mai, le professioni digitali sono destinate a essere sempre più cruciali per le aziende in ogni settore.
Tutti questi aspetti stanno trasformando il modo in cui le aziende operano. Farvi fronte è fondamentale per le imprese che vogliono rimanere competitive sul mercato, e le professioni digitali rappresentano la chiave per riuscirci.
Guardando ai numeri, circa 1 nuova ricerca di personale su 5 è riferita a professionalità specializzate negli ambiti digitali. Si tratta di un rapporto significativo e destinato a crescere. Per fare un esempio, la percentuale di organizzazioni che acquisisce specialisti in ambito AI è quasi raddoppiata dal 2022 a oggi.
Le nuove professioni digitali più richieste del momento: la top 10 degli ambiti più ricercati
Guardando alla domanda di professionalità digitali tra le aziende, l’Osservatorio ha stilato una lista dei primi 13 ambiti per cui sono richieste professioni digitali specializzate:
- Big Data Management e Data Analytics
- Intelligenza Artificiale e Machine Learning
- Cybersecurity e Data Protection
- Cloud Computing
- User Interface Design
- Programmazione
- Web Marketing
- Robotica
- Social Media
- Internet of Things
Nel complesso i profili più ricercati afferiscono al settore dell’IT & Data Management, che include buona parte degli ambiti sopra elencati. Queste figure si occupano in sostanza di tutto ciò che riguarda la gestione e l’elaborazione dell’informazione mediante software. L’acronimo IT, infatti, significa letteralmente Information Technology, ossia Tecnologia dell'Informazione. Più in generale, però, riguarda anche la sicurezza delle infrastrutture dei dati e delle informazioni in azienda; lo sviluppo, la gestione e il testing di tecnologie emergenti (IoT, AI, Cloud, ecc.); l’innovazione di prodotto/servizio/processo e, naturalmente, la capacità di raccogliere ed elaborare dati al fine di trarre informazioni da essi.
Di seguito andiamo ad analizzare più nel dettaglio le mansioni di chi si occupa sia di Social Media e Web Marketing, sia di IT & Data Management.
Big Data Management e Data Analytics
Chi si occupa di Big Data Management e Data Analytics (come Data Scientist o Chief Information Security Officer) gestisce e analizza grandi quantità di dati per estrarre insight utili e supportare le decisioni aziendali. Mentre il Big Data Management si concentra sulla gestione e l'archiviazione dei dati, la Data Analytics analizza grandi moli di dati per identificare tendenze utili a elaborare strategie per migliorare le performance aziendali.
Intelligenza Artificiale e Machine Learning
I professionisti che operano in questo ambito, particolarmente richiesto a seguito della rivoluzione portata dalla Generative AI, sviluppano algoritmi e sistemi che permettono alle macchine di apprendere da dati preesistenti e prendere decisioni autonome. Nello specifico, progettano modelli matematici e reti neurali per risolvere problemi complessi. Si tratta per esempio del riconoscimento di immagini, del trattamento del linguaggio naturale e della previsione di trend.
Cybersecurity e Data Protection
Gli esperti in Cyber Security sono professionisti che si occupano di proteggere sistemi informatici, reti e dati da attacchi e minacce digitali. Nello specifico, implementano misure di sicurezza avanzate, come firewall, sistemi di rilevamento delle intrusioni e crittografia per proteggere le organizzazioni dalle minacce informatiche sempre più sofisticate.
Cloud Computing
Chi si occupa di Cloud Computing, come ad esempio il Cloud engineer, implementa e gestisce soluzioni per archiviare ed elaborare dati su server remoti. Utilizza piattaforme come AWS, Microsoft Azure e Google Cloud per configurare ambienti cloud pubblici, privati o ibridi. Inoltre, automatizza processi e risolve problemi tecnici legati all'infrastruttura Cloud.
Parallelamente a queste skill tecniche, è necessario che i professionisti digitali che operano in tale ambito sviluppino anche un mindset adeguato, per una gestione etica e consapevole del mezzo.
User Interface Design
Gli UI Designer progettano l'aspetto visivo e l'interazione di un'applicazione o sito web, con l'obiettivo di creare un'esperienza utente intuitiva e funzionale. Si concentra sulla disposizione degli elementi grafici, come pulsanti, menu, icone e colori, assicurandosi che siano facili da usare e coerenti con l'identità del brand. Queste figure collaborano con UX designer e sviluppatori per garantire che il design sia accessibile e ottimizzato per diverse piattaforme e dispositivi.
Programmazione
Un programmatore scrive, testa e ottimizza il codice per creare software e applicazioni in base alle esigenze degli utenti e delle aziende. Utilizzando vari linguaggi di programmazione (Java, Python, ecc.), risolve problemi tecnici e sviluppa soluzioni che migliorano l'efficienza e la funzionalità dei sistemi informatici.
Web Marketing
Il web marketer gestisce la comunicazione e, in generale, i canali di contatto tra l’organizzazione e i clienti. Può occuparsi di Digital Advertising, di email marketing, di content marketing, di SEM (Search Engine Marketing) e, soprattutto, di analisi dei dati per aumentare la visibilità online, sviluppare l’engagement, attrarre nuovi clienti.
Robotica
Chi si occupa di robotica lavora con la progettazione, la costruzione, l'implementazione e la gestione di robot e sistemi automatizzati. L'obiettivo principale dei professionisti del digitale che lavora in questo campo è creare macchine in grado di eseguire compiti in modo autonomo o assistito, spesso con l'intento di migliorare l'efficienza, ridurre i costi o svolgere attività pericolose o ripetitive che potrebbero risultare difficili o rischiose per gli esseri umani.
Social Media
Un professionista digitale dei Social Media, o Social Media Manager, o ancora Social Media Specialist, si occupa di gestire la comunicazione (comprensiva dell’advertising) su profili Social dell’organizzazione. Questo ruolo comprende la creazione e la pubblicazione di contenuti (testi, immagini, video, etc.), la gestione delle interazioni con il pubblico (rispondere ai commenti, messaggi, recensioni), e l’analisi delle performance per ottimizzare le strategie di comunicazione.
Internet of Things
Gli esperti di Internet of Things, o IoT, si occupano di connettere oggetti fisici a Internet, consentendo loro di comunicare e scambiare dati per creare sistemi intelligenti e automatizzati. Progettano soluzioni innovative che spaziano dalla domotica all'industria 4.0, fino alle applicazioni in ambito medico, contribuendo a migliorare l'efficienza operativa e a sviluppare nuovi servizi.
Come prepararsi a una carriera nelle professioni digitali
Data la moltitudine e la diversità degli ambiti appena analizzati, si evince che, per prepararsi a una carriera nelle professioni digitali, è importante scegliere un settore specifico in cui specializzarsi. Questo è il primo passo per costruire una solida base di conoscenze e competenze tecniche (o Hard Skills), che andranno poi continuamente aggiornate nel corso degli anni. Le soluzioni digitali, infatti, sono in continua evoluzione. Di conseguenza è fondamentale mantenersi aggiornati sulle ultime novità tecnologiche.
Esistono diversi percorsi di laurea in informatica, Marketing e, in generale, nelle discipline STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering, Mathematics) che rappresentano un buon punto di partenza per una carriera nelle professioni digitali. Tuttavia, spesso è necessario integrare questi studi con corsi post-laurea per acquisire competenze più specifiche.
Oltre alla formazione universitaria, il panorama formativo si arricchisce di percorsi specialistici, come quelli offerti dagli ITS (Istituti Tecnologici Superiori), che coniugano teoria e pratica. Per alcune professioni, inoltre, è possibile ottenere delle certificazioni specifiche per migliorare le proprie competenze, come nel caso del CISO (Chief Information Security Officer). Molti giovani, infine, optano per un percorso di autoformazione, integrando corsi brevi con risorse online.
Nell’ambito del digitale, però, oltre alle cosiddette Hard Skills è essenziale sviluppare delle competenze più trasversali, chiamate Soft Skills. Si tratta di un insieme di abilità personali, sociali e comportamentali che influenzano il modo in cui una persona interagisce con gli altri, affronta le sfide e si adatta ai vari contesti lavorativi e sociali. Data la loro natura, si tratta di competenze che difficilmente si possono acquisire grazie a percorsi di formazione specifici, ma che, se sviluppate nel tempo, possono permettere di posizionarsi in modo molto competitivo nel mercato del lavoro odierno.
La formazione all’interno delle organizzazioni: il Reskilling e l’Upskilling
Nell’ambito della formazione interna, le aziende ricorrono principalmente a due approcci, quali upskilling e reskilling. Il primo consiste nell'ampliamento e nel miglioramento delle competenze già possedute, acquisendo così nuove abilità all'interno del proprio campo. Il reskilling, invece, prevede l’acquisizione di nuove competenze, spesso diverse dal proprio settore. L’obiettivo di questo approccio è quello di adattarsi a nuove tecnologie o richieste del mercato, o di cambiare radicalmente carriera.
Per fare un esempio di upskilling possiamo prendere in considerazione l’ambito Marketing: molto spesso le risorse che hanno sempre svolto attività di comunicazione attraverso canali più tradizionali hanno la possibilità di formarsi direttamente all’interno dell’organizzazione per sviluppare competenze in ambito Social Media e Web Marketing. Allo stesso modo, mediante l’upskilling uno sviluppatore potrebbe imparare un nuovo linguaggio di programmazione.
Per fare un esempio di reskilling, invece, si potrebbe pensare all’acquisizione di nuove competenze da parte di un commesso o un responsabile di negozio nei confronti di una piattaforma e-commerce, o dell’analisi dei dati di vendita.
Le principali barriere all’introduzione di professioni digitali
Nonostante la crescente focalizzazione delle aziende verso l’introduzione di nuovi professionisti digitali, le difficoltà legate all’introduzione di tali figure non mancano. Tra gli ostacoli principali vi sono elementi caratterizzanti il mercato del lavoro, come:
- scarsità delle figure richieste (e conseguente concorrenza per attrarle) dovuto a diversi fattori, tra cui quelli demografici (come la fuga dei cervelli);
- poco potere attrattivo da parte delle organizzazioni in termini di welfare aziendale e di politiche di HR management troppo ancorate a modelli tradizionali;
- difficoltà a fidelizzare i professionisti digitali, causa spesso di dimissioni volontarie;
- scarsa efficacia delle politiche di Employer Branding;
- difficoltà nel trovare i canali corretti per attrarre candidati;
- difficoltà a integrare le nuove figure digitali con quelle già inserite nell’organizzazione;
- difficoltà nell’identificare le persone all’interno dell’organizzazione da formare alle nuove professionalità;
- difficoltà nel trovare percorsi di formazione sui temi digitali.
A fronte dell’elevato tasso di disoccupazione e di inattività nel Paese, emerge dunque un disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Questo fenomeno, chiamato skill mismatch, è legato a due fattori principali. Da un lato vi è la carenza di persone con le competenze che le organizzazioni ricercano, soprattutto tecniche – ma anche soft –. Dall’altro emerge una mancata corrispondenza tra quanto offerto dalle organizzazioni e quanto desiderato dalle persone in termini di carriera, flessibilità e benessere lavorativo.
Strategia nazionale per le competenze digitali e PNRR per un nuovo slancio alle professioni
Sul fronte del deficit formativo tuttora diffuso lungo l’intero territorio nazionale, la Strategia Nazionale delle Competenze Digitali approvata dal Ministro per l’Innovazione Tecnologia a luglio 2020 fa ben sperare che nel prossimo futuro tali ostacoli possano essere – almeno in parte – superati. Si tratta della prima Strategia globale sul tema delle competenze digitali adottata in Italia, con l’obiettivo di abbattere il gap digitale con gli altri Paesi europei.
In tal senso entra in gioco per la Direzione HR il PNRR, che si pone tra gli obiettivi principali lo sviluppo di competenze digitali (considerate ormai essenziali per cogliere le opportunità dell’innovazione tecnologica e potenziare la crescita economica nazionale) attraverso le seguenti misure:
- programmi per la riqualificazione manageriale in ottica digitale, focalizzandosi sulle PMI;
- programmi di upskilling digitale nei periodi di cassa integrazione;
- il riconoscimento di crediti di imposta alle imprese che investono in formazione sul digitale;
- l’istituzione del Servizio Civile Digitale, tramite il quale i giovani assumono il ruolo di “facilitatori digitali” per aiutare gli utenti ad acquisire le competenze digitali di base;
- il potenziamento dell’istruzione professionale.
- Autore
Ricercatrice Junior dell'Osservatorio HR Innovation
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