In un contesto economico e lavorativo in profonda trasformazione come quello attuale, in cui il mondo del lavoro è stato scosso dalla pandemia e dai fenomeni lavorativi che si sono susseguiti, spetta alle Direzioni HR il compito di veicolare il cambiamento all'interno delle imprese. Evolvono le competenze, cambiano i ruoli professionali, si ridefiniscono gli spazi lavorativi e i modelli organizzativi. Quali sono le principali sfide derivanti da tutti questi cambiamenti che gli specialisti nella gestione delle risorse umane sono chiamati ad affrontare? Scopriamolo in questo articolo, realizzato dall’Osservatorio HR Innovation Practice della POLIMI School of Management.
Il ruolo strategico della Direzione HR nella Digital Transformation
Oggi le imprese stanno affrontando un cambiamento profondo che coinvolge in gran parte responsabili e specialisti HR: sono loro gli artefici del cambiamento all'interno delle organizzazioni.
Per far fronte alle evoluzioni del mercato del lavoro, a una competizione sempre più globale e alle trasformazioni tecnologiche, economiche e sociali in atto, le aziende devono affrontare un’evoluzione radicale. Emergono nuovi fenomeni, nuove competenze, nuovi modelli di gestione e nuove tecnologie digitali che trasformano la nostra quotidianità e mettono in discussione concetti di lavoro, professionalità e ruoli sociali.
In questo contesto, le Direzioni HR fungono dunque da baricentro. Da un lato devono promuovere questi cambiamenti all’interno delle organizzazioni, dall’altro lato devono affiancare i collaboratori non solo in un percorso di adattamento di competenze e professionalità, ma soprattutto in termini di engagement.
Le nuove sfide delle Direzioni HR si inseriscono in un contesto di forte cambiamento, sia tecnologico che culturale. La pandemia prima e le nuove crisi geopolitiche dopo hanno cambiato gli equilibri, creando un contesto sempre più fragile, ansioso, non lineare e addirittura incomprensibile. Le condizioni attuali hanno generato un senso di individualismo e precarietà, contribuendo a creare uno scenario lavorativo completamente diverso rispetto al passato, caratterizzato da una forte instabilità, che porta a esiti sociali e lavorativi spesso imprevedibili.
Questo scenario, unito a fenomeni demografici (come l’invecchiamento della popolazione e la "fuga dei cervelli") genera forti ripercussioni sul mercato del lavoro e, più in generale, sulle organizzazioni e sui lavoratori. Per questi motivi, è richiesto alle Direzioni HR un ripensamento della gestione del capitale umano.
Le sfide per la Direzione HR
Su tali premesse, l’Osservatorio HR Innovation Practice ha condotto una ricerca in merito alle sfide e alle priorità delle Direzione HR di aziende e Pubbliche Amministrazioni (PA) italiane per l’immediato futuro. Queste sfide chiamano l'HR ad un ruolo sempre più proattivo e strategico. Gli obiettivi riguardano l’attrazione di nuovi talenti (soprattutto a fronte del Talent Shortage) e l’ottimizzazione di processi e risultati attraverso una migliore gestione delle risorse umane. Si tratta di risultati raggiungibili attraverso delle specifiche soluzioni che analizziamo dettagliatamente nei seguenti paragrafi.
Aumento dell’engagement
L’engagement, ossia il “coinvolgimento” dei lavoratori, rappresenta, a oggi, la sfida più ardua per le Direzioni HR. Si tratta di un forte legame tra l’azienda e i propri dipendenti, che si fonda sulla condivisione di obiettivi e di valori, genera sicurezza psicologica e fiducia, inducendo quindi a comportamenti positivi, come impegno e propensione alla creatività.
La cosiddetta “crisi dell’engagement” indica dunque un calo sostanziale di persone motivate e coinvolte al lavoro, con conseguenze estremamente negative. Questa crisi è sicuramente legata ai fenomeni della “Great Resignation” (in italiano “Grandi Dimissioni”), ovvero l’aumento delle dimissioni volontarie dovute a malcontento, insoddisfazione e rapporto più distaccato con il lavoro, e del “Quiet Quitting” (“abbandono silenzioso”), che porta i lavoratori a fare il minimo indispensabile per mantenere la propria occupazione.
Employer Branding e attrazione dei talenti
Al secondo posto tra le priorità della Direzione HR si posizionano le politiche di Employer Branding e di attrazione di nuovi talenti. A seguito dell’emergenza sanitaria, le competenze digitali e la cultura a esse legata sono diventati ancor più fondamentali per qualsiasi business e funzione organizzativa. Dopo il blocco dovuto alla pandemia, il mercato del lavoro ha iniziato nuovamente a crescere, riportando l’attenzione delle organizzazioni sulle politiche attrattive e di inserimento.
Tuttavia, tali politiche sono messe a dura prova da fenomeni come lo “Skill Mismatch”, che indica il “disallineamento delle competenze” dei lavoratori rispetto a quelle ricercate dalle aziende (e il caso, ad esempio, delle competenze digitali), e il “Talent Shortage”, che si riferisce alla “scarsità di talento”, ossia alla carenza di lavoratori nel mercato del lavoro con le competenze ricercate dalle organizzazioni. Le competenze richieste sono sempre più tecniche e, a causa anche di fattori demografici (ma non solo), le difficoltà nell’assumere nuovo personale sono notevoli, specie per quanto riguarda le professioni digitali.
La riqualificazione della forza lavoro
La riqualificazione della forza lavoro rappresenta un’altra sfida rilevante per le Direzioni HR, chiamate ad occuparsi delle iniziative di upskilling e reskilling. Nel primo caso si fa riferimento alle iniziative volte a sviluppare nuove competenze per continuare a svolgere le mansioni all’interno del proprio ruolo, mentre il termine reskilling indica le iniziative di formazione che permettono alla persona di svolgere mansioni al di fuori del proprio ruolo.
La Trasformazione Digitale dei processi organizzativi e l’introduzione di tecnologie all’avanguardia (come l’Intelligenza Artificiale, la robotica, la Realtà Aumentata e Virtuale, ecc.) aprono a nuove sfide in termini di sviluppo di professionisti in grado di governarle e in termini di sostituzione delle mansioni. Nello specifico, il recente avvento dell’AI generativa ha dato un nuovo impeto alla sfida della formazione e dello sviluppo in chiave digitale. Se l’adozione di strumenti di AI rende necessario dotarsi di competenze tecniche e specialistiche per governare gli strumenti (ad esempio nei contesti di automazione della produzione), l’AI generativa ha un impatto enorme anche sulle competenze digitali più soft e sulla cultura.
Nuovi modelli di gestione e sviluppo delle performance
Nella classifica delle sfide più rilevanti per le Direzioni HR stilata dall’Osservatorio, il quarto posto è occupato dalla definizione di nuovi modelli manageriali e di gestione e di sviluppo delle performance.
Stili di leadership e pratiche tradizionali di assegnazione degli obiettivi risultano oggi obsolete. Al fine di favorire l’evoluzione del performance management e degli stili di management è necessario intervenire sull’“ibridizzazione” delle modalità di lavoro. Filosofie di lavoro più flessibili, come ad esempio lo Smart Working, comportano, infatti, un cambiamento culturale, di cui la gestione delle performance dei collaboratori rappresenta una parte fondamentale.
Direzione HR, verso il lavoro del futuro
Dall’analisi delle sfide per la Direzione HR emerge come, in seguito alla pandemia, il tema della qualità del lavoro in termini di benessere, valorizzazione, work-life balance e flessibilità ha acquisito sempre maggiore importanza. Si tratta di un mondo nuovo, che sta nascendo nella quotidianità delle scelte dei lavoratori, che modificano il contesto in cui operano e l’immaginario della concezione stessa di lavoro. È una realtà con cui le aziende e tutti gli attori che sono coinvolti devono tempestivamente misurarsi proponendo nuovi modelli o strumenti per interpretarla.
La Direzione HR, quindi, non ha solo l’importante compito di guidare la transizione dalle pratiche di gestione tradizionali a quelle più innovative e digitali, ma anche quello più generale di costruire un nuovo rapporto tra persona e organizzazione. Affrontare le nuove sfide significa mettere in atto iniziative e pratiche che valorizzino le persone e, allo stesso tempo, diano supporto al business. Per la Direzione HR si sta via via prefigurando un ruolo sempre più strategico e indispensabile per le organizzazioni.
- Autore
Ricercatrice dell'Osservatorio HR Innovation Practice e dell'Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano
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