Direzione HR, le sfide principali per le risorse umane

Aggiornato il / Creato il / Di Martina Mauri

In un contesto economico e lavorativo in profonda trasformazione come quello attuale, in cui il mondo del lavoro è stato scosso dalla pandemia e dai fenomeni lavorativi che si sono susseguiti, spetta alle Direzioni HR il compito di veicolare il cambiamento all'interno delle imprese. Evolvono le competenze, cambiano i ruoli professionali, si ridefiniscono gli spazi lavorativi e i modelli organizzativi. Quali sono le principali sfide derivanti da tutti questi cambiamenti che gli specialisti nella gestione delle risorse umane sono chiamati ad affrontare? Scopriamolo in questo articolo, realizzato dall’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano.

Il ruolo strategico della Direzione HR nella Digital Transformation

gestione-hr-risorse-umane-come-si-organizza-la-gestione-del-personaleOggi le imprese stanno affrontando un cambiamento profondo che coinvolge in gran parte responsabili e specialisti HR: sono loro gli artefici del cambiamento all'interno delle organizzazioni.

Per far fronte alle evoluzioni del mercato del lavoro, a una competizione sempre più globale e alle trasformazioni tecnologiche, economiche e sociali in atto, le aziende devono affrontare un’evoluzione radicale. Emergono nuovi fenomeni, nuove competenze, nuovi modelli di gestione e nuove tecnologie digitali che trasformano la nostra quotidianità e mettono in discussione concetti di lavoro, professionalità e ruoli sociali.

In questo contesto, le Direzioni HR fungono dunque da baricentro. Da un lato devono promuove questi cambiamenti all’interno delle organizzazioni; dall’altro devono affiancare i dipendenti non solo in un percorso di adattamento di competenze e professionalità, ma soprattutto in termini di engagement. Le aspettative, i desideri delle persone e la necessità di allineare le competenze alla trasformazione digitale sono solo alcuni dei fattori che concorrono a dettare le nuove priorità della Direzione HR.

Direzione HR e post-pandemia

Le nuove sfide delle Direzioni HR si inseriscono in un contesto di forte cambiamento, sia tecnologico che culturale. La pandemia prima e le nuove crisi geopolitiche dopo hanno cambiato gli equilibri, creando un contesto è sempre più fragile, ansioso, non lineare e addirittura incomprensibile. Le condizioni attuali hanno generato un senso di individualismo e precarietà, contribuendo a creare uno scenario lavorativo completamente diverso rispetto al passato, caratterizzato da una forte instabilità, che porta a esiti sociali e lavorativi spesso imprevedibili.

Questo scenario, unito a fenomeni demografici (come l’invecchiamento della popolazione e la "fuga dei cervelli") genera forti ripercussioni sul mercato del lavoro e, più in generale, sulle organizzazioni e sui lavoratori. Per questi motivi, è richiesto alle Direzioni HR un ripensamento della gestione del capitale umano.

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Le sfide per la Direzione HR

Su tali premesse, l’Osservatorio HR Innovation Practice ha condotto una ricerca in merito alle sfide e priorità delle Direzione HR di aziende e PA italiane per l’immediato futuro. Queste sfide chiamano l'HR ad un ruolo sempre più proattivo e strategico. L’obiettivo è quello di ottimizzare i processi e i risultati attraverso una migliore gestione delle risorse umane.

1) Aumento dell’engagement

L’engagement, ossia il “coinvolgimento” dei lavoratori, rappresenta, a oggi, la sfida più ardua per le Direzioni HR. Si tratta di un forte legame tra l’azienda e i propri dipendenti, che si fonda sulla condivisione di obiettivi e di valori, genera sicurezza psicologica e fiducia, inducendo quindi a comportamenti positivi, come impegno e propensione alla creatività.

La cosiddetta crisi dell’engagement indica dunque un calo sostanziale di persone motivate e coinvolte al lavoro, con conseguenze estremamente negative. Questa crisi è sicuramente legata ai fenomeni della “Great Resignation” (in italiano “Grandi Dimissioni”), ovvero l’aumento delle dimissioni volontarie, e del “Quiet Quitting” (“abbandono silenzioso”), che porta i lavoratori a fare il minimo indispensabile per mantenere la propria occupazione.

2) Employer Branding e attrazione dei talenti

Al secondo posto tra le priorità della Direzione HR si posizionano le politiche di Employer Branding e di attrazione di nuovi talenti. A seguito dell’emergenza sanitaria le competenze digitali e ancor prima la cultura digitale sono diventati ancor più fondamentali per qualsiasi business e funzione organizzativa. Dopo il blocco dovuto pandemia, il mercato del lavoro ha iniziato nuovamente a crescere, riportando l’attenzione delle organizzazioni sulle politiche attrattive e di inserimento.

Tuttavia, tali politiche sono messe a dura prova da alcuni fenomeni, come lo Skill Mismatch, che indica il “disallineamento delle competenze” dei lavoratori rispetto a quelle delle aziende (e il caso, ad esempio, delle competenze digitali), e dal Talent Shortage, che si riferisce alla “scarsità di talento”, ossia alla carenza cronica di lavoratori nel mercato del lavoro. Le competenze richieste sono sempre più tecniche e, a causa anche di fattori demografici (ma non solo), le difficoltà nell’assumere nuovo personale sono notevoli, specie per quanto riguarda le professioni digitali.

3) Nuovi modelli di gestione e sviluppo delle performance

Nella classifica delle sfide più rilevanti per le Direzioni HR stilata dall’Osservatorio, il terzo posto è occupato dalla definizione di nuovi modelli di gestione e di sviluppo delle performance. Le pratiche tradizionali di assegnazione di obiettivi, previste con cadenza annuale e con la definizione di compiti “fissi” nel contesto attuale risultano obsolete. È necessario che l’assegnazione coinvolga la persona (e il team) e sia supportata da nuove pratiche e metodologie di gestione.

L’evoluzione del performance management passa anche per l’“ibridizzazione” delle modalità di lavoro. Filosofie di lavoro più flessibili, come, ad esempio, lo Smart Working, comportano, infatti, un cambiamento culturale, di cui la gestione delle performance dei collaboratori ne rappresenta una parte fondamentale.

4) La riqualificazione della forza lavoro

La riqualificazione della forza lavoro rappresenta un’altra sfida rilevante per le Direzioni HR, chiamate ad occuparsi delle iniziative di upskilling e reskilling. Nel primo caso si fa riferimento alle iniziative volte a sviluppare nuove competenze per continuare a svolgere le mansioni all’interno del proprio ruolo, mentre il termine reskilling indica le iniziative di formazione che permettono alla persona di svolgere mansioni al di fuori del proprio ruolo.

La Trasformazione Digitale dei processi organizzativi e l’introduzione di tecnologie all’avanguardia (come l’intelligenza artificiale, la robotica, la Realtà Aumentata e Virtuale, ecc.) aprono a nuove sfide in termini di sviluppo di professionisti in grado di governarle e in termini di sostituzione delle mansioni.

Direzione HR, verso il lavoro del futuro

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La Direzione HR non ha solo l’importante compito di guidare la transizione dalle pratiche di gestione tradizionali a quelle più innovative e digitali, ma anche quello più generale di costruire un nuovo rapporto tra persona e organizzazione. Affrontare le nuove sfide significa mettere in atto iniziative e pratiche che valorizzino le persone e, allo stesso tempo, diano supporto al business. Per la Direzione HR si sta via via prefigurando un ruolo sempre più strategico e indispensabile per le organizzazioni, abilitato dal digitale.

Le tecnologie utilizzate dalla Direzione HR, quali Blockchain, AI, Analytics, Extended Reality e Metaverso, consentono di raccogliere dati fondamentali per una corretta gestione delle risorse umane. Allo stesso tempo, è altrettanto fondamentale l’analisi e l’elaborazione dei dati raccolti, al fine di utilizzare strategicamente le nuove informazioni per migliorare processi aziendali.

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  • Autore

Ricercatrice dell'Osservatorio HR Innovation Practice e dell'Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano