Cos'è il Welfare Aziendale: come funziona, benefit, vantaggi

Aggiornato il / Creato il / Di Martina Mauri / 1 Commento

Il welfare aziendale è uno strumento prezioso per migliorare il clima lavorativo e il benessere dei dipendenti. È in grado di trattenere i talenti e attrarne di nuovi, offrendo vantaggi che vanno oltre l'aspetto economico e permettendo così una migliore conciliazione tra lavoro e vita personale. Garantire servizi di Welfare in linea con le nuove esigenze dei lavoratori è, oggi, una delle sfide principali di chi si occupa di gestione delle risorse umane.

Per capire come il Welfare in azienda possa aiutare i lavoratori a trovare un benessere stabile proveremo a rispondere ad alcune domande sul tema grazie ai risultati della ricerca dell'Osservatorio HR Innovation Practice della POLIMI School of Management.

Cosa si intende per “welfare aziendale”?

Welfare è un termine inglese che indica l’insieme di politiche e, in generale, degli interventi realizzati dalle istituzioni pubbliche che mirano a tutelare le fasce più deboli della popolazione e migliorare la loro qualità di vita e di benessere. Ne sono un esempio i programmi di assistenza sanitaria, previdenziale, di sostegno al reddito.

Il welfare aziendale, invece, ha una definizione più ristretta: esso, infatti, riguarda l’insieme di quelle iniziative messe a disposizione dalle aziende per i dipendenti.

Per welfare aziendale, letteralmente "benessere aziendale", si intende un insieme di benefit e prestazioni non monetarie erogate a favore dei dipendenti. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita e il benessere dei lavoratori e dei loro familiari. In questo modo si incrementa il potere d’acquisto delle famiglie senza aumentare il loro reddito imponibile e il peso dell’erario sul datore di lavoro.

In altre parole, il welfare aziendale offre servizi che favoriscono il miglioramento della produttività, senza però compromettere la sostenibilità dell’impresa. Da una parte si crea un clima lavorativo positivo e si premia la produttività dei lavoratori, dall’altra si ottengono rilevanti benefici fiscali e migliori risultati di business.

Perché è importante: il wellbeing aziendale come motore di crescita nelle aziende

Parlare di Welfare in ambito lavorativo è diventato ormai di fondamentale importanza.

Come rilevato dalla ricerca dell’Osservatorio HR Innovation, infatti, appena il 9% degli italiani afferma di stare bene nell’impiego attuale considerando le tre dimensioni del benessere: fisica, psicologica e relazionale.

Allo stesso tempo continua il fenomeno delle “Grandi dimissioni”, con il 42% degli occupati che nel 2023 ha cambiato lavoro o intende farlo. Dei numeri, questi, che risultano ancora più allarmanti guardando anche a un altro dato: ben l’88% delle organizzazioni italiane fatica ad assumere nuovo personale. Tra i motivi di questo disallineamento c’è la mancata corrispondenza tra l’offerta delle aziende e le aspettative dei candidati, sia in termini economici ma anche di flessibilità e stile di vita.

Insomma, i dipendenti, oggi, non cercano solo gratificazione a livello retributivo, ma cercano rassicurazione e condizioni favorevoli in termini di benessere fisico e mentale. In un contesto del genere è evidente come i programmi di welfare aziendale siano diventati fondamentali non solo nell’attrazione di nuovi talenti, ma anche nel trattenere i propri dipendenti.

Quali sono i servizi di welfare aziendale

Dopo aver capito cos’è il Welfare aziendale, cerchiamo di chiarire quali sono i servizi possono essere messi a disposizione dei dipendenti. Il welfare è sempre stato utilizzato dalle aziende, tuttavia negli ultimi tempi, le esigenze delle persone sono cambiate in modo in modo sostanziale, dando un nuovo slancio a questo concetto con le imprese che si sono ritrovate a dover rispondere a bisogni di protezione, sicurezza, assistenza, formazione e conciliazione vita-lavoro delle proprie persone.

Questo ha portato alla trasformazione dei servizi di welfare in azienda offerti per rispondere alle mutate esigenze dei lavoratori. Succede, allora, che alcuni benefit più tradizionali, come l’auto e la mensa aziendale, stiano perdendo di importanza per lasciare spazio a nuove necessità.

Il welfare aziendale sembra chiamato a svolgere funzioni sempre più “strutturali” per il benessere individuale e collettivo dei lavoratori e delle loro famiglie. Possiamo suddividere i servizi di welfare aziendale a supporto dei nuovi bisogni dei lavoratori in quattro grandi famiglie:

  • Servizi Welfare di benessere (fisico, psicologico e mentale): con questi servizi le aziende mirano a migliorare la condizione di benessere a 360 gradi dei propri lavoratori, tutelando la salute e la sicurezza - mentale e fisica - e favorendo relazioni positive tra le persone;
  • Servizi Welfare di conciliazione vita privata e vita lavorativa: in questi servizi rientrano iniziative volte a garantire ai dipendenti un nuovo equilibrio con le necessità personali e più flessibilità di gestione dei tempi e luoghi di lavoro (ad esempio, permessi e congedi extra pagati dall’azienda, fondo-ore negoziato, servizi di baby-sitter e servizi di assistenza ai famigliari anziani);
  • Servizi Welfare di mobilità: consiste nell’organizzazione di servizi di trasporto per i lavoratori per supportare nella spesa per spostamenti casa-luogo di lavoro o nelle trasferte;
  • Servizi Welfare a supporto del sostegno economico: possibilità per i dipendenti di acquistare o accedere a beni e servizi a prezzo agevolato o in maniera completamente gratuita (ad esempio, i ticket per la pausa pranzo o per l’acquisto di beni privati o le agevolazioni fiscali per mutui e prestiti).

Quali sono le diverse forme che può assumere il welfare aziendale?

Il welfare in azienda, come abbiamo già appreso, è sicuramente uno strumento per mettere al centro le persone. Inoltre, grazie soprattutto alla spinta normativa e fiscale, questa iniziativa garantisce numerosi benefici anche alle aziende.

Tra gli strumenti che oggi le organizzazioni hanno a disposizione per garantire il welfare dei propri collaboratori, ci sono i benefit, raggruppabili in due categorie: i fringe benefit e i flexible benefit. Vediamo di seguito le caratteristiche e i vantaggi di queste due tipologie di benefit per i dipendenti.

Fringe benefit: cosa sono e come funzionano

I Fringe benefit sono i benefici accessori, forniti ai collaboratori tramite beni o servizi finalizzati allo svolgimento dell’attività lavorativa. Non si tratta, quindi, di un compenso in denaro, e per questo vengono definiti spesso come compensi in natura. Tra i più comuni ci sono il telefono cellulare, il computer, i buoni pasto e l’automobile in concessione privata.

I fringe benefit sono solitamente regolati mediante il contratto individuale che l’azienda stipula con il lavoratore e sono parte integrante del reddito da lavoro dipendente. Essendo, quindi, parte della retribuzione, sono oggetto di tassazione.

I Flexible benefit

I Flexible benefit sono benefici flessibili, ossia beni o servizi che l’azienda decide di erogare al dipendente affiancandoli alla retribuzione. Non sono disciplinati all’interno del contratto individuale e, dunque, sono frutto di una scelta aziendale o di una contrattazione collettiva.

I flexible benefit sono finalizzati a migliorare il benessere personale e familiare del dipendente. Tra i più comuni troviamo asili nido, borse di studio, assicurazioni sanitarie, previdenza complementare, abbonamenti al trasporto pubblico, ecc. Generalmente il lavoratore può scegliere quelli che più si adattano alle sue esigenze, per questo vengono spesso definiti il “paniere di beni e servizi” del collaboratore.

Dal punto di vista fiscale, poi, i flexible benefit, godono di un trattamento agevolato, in quanto non costituiscono parte del reddito da lavoro dipendente.

Quali normative delimitano il perimetro del welfare aziendale?

Di seguito la normativa fiscale dei benefit aziendali, sia per i Fringe che per i Flexible benefit:

La normativa fiscale dei fringe benefit

Per quanto riguarda i fringe benefit, con la Legge di Bilancio 2024 è stata introdotta una nuova distinzione basata su una duplice soglia minima per la formazione del reddito. La prima soglia è stata portata a 1.000 euro ed è rivolta a tutti i lavoratori dipendenti. Il limite di esenzione aumentato invece a 2.000 euro per coloro che hanno figli a carico.

È incluso nel regime di esenzione dei Fringe Benefit, come nello scorso anno, il rimborso delle spese sostenute per utenze domestiche, quali gas, acqua e corrente elettrica. Come novità per l’anno in corso, si è aggiunta la possibilità di utilizzare il benefit anche per il pagamento dell’affitto o del mutuo della prima casa.

La normativa fiscale per i flexible benefit

Relativamente ai flexible benefit, invece, l’Art. 51 del TUIR (Testo Unico sulle Imposte e sui Redditi) identifica le varie categorie di servizi che possono essere offerti ai collaboratori, le soglie di esenzione e i tassi di esclusione della tassazione riguardo alle agevolazioni per i dipendenti dei diversi settori.

Quali sono i benefici del welfare aziendale per i dipendenti e le imprese?

Più in generale, i benefit derivanti da progetti di welfare (e di engagement in generale) ricadono positivamente sia sull’azienda che sui lavoratori. A riprova di ciò, è sufficiente considerare i vantaggi segnalati dalle aziende che hanno già adottato queste iniziative:

  • miglioramento di aspetti positivi, che comprende motivazione e soddisfazione delle persone, clima aziendale, reputazione aziendale, benessere organizzativo, brand image, capacità di attrarre i talenti;
  • riduzione di aspetti negativi, quali carico fiscale per le aziende e per i lavoratori, assenteismo, comportamenti a rischio, turnover patologico, stress correlato al lavoro.

I lavoratori, oltre ai benefit retributivi, attraverso il welfare aziendale, iniziano a valutare l’ambiente di lavoro nel suo complesso. Questo sia in termini di opportunità di crescita che di flessibilità offerta negli orari e luoghi di lavoro, nonché in termini di conciliazione tra esigenze personali e professionali.

In altre parole, sviluppare un progetto di welfare aziendale efficace significa migliorare la vita dei lavoratori, che in questo modo possono contribuire maggiormente al successo dell’azienda. Inoltre, iniziative di questo tipo, se ben progettate e condivise all’interno dell’azienda, possono diventare un valido strumento per la People Strategy.

Di fronte a queste considerazioni, risulta evidente come il welfare aziendale sia un potente strumento a disposizione delle aziende, in grado di portare vantaggi tanto alla singola impresa quanto ai dipendenti. Scopriamo, più nello specifico, di quali si tratta.

I vantaggi del welfare aziendale per le aziende

Nonostante generalmente il welfare aziendale venga percepito principalmente come un aspetto importante per i dipendenti, esso rappresenta anche un investimento strategico per l’impresa, grazie ai numerosi vantaggi ottenibili dalle imprese. Vediamo i principali:

  • Aumento della produttività: dipendenti più soddisfatti e supportati lavorano meglio, con maggiore motivazione e concentrazione. Questo si traduce in risultati concreti per l'azienda.
  • Riduzione del turnover: un piano di welfare efficace aiuta a trattenere i talenti, diminuendo i costi legati alla selezione e alla formazione di nuove risorse.
  • Miglioramento dell’immagine aziendale: le aziende che dimostrano attenzione al benessere dei propri dipendenti guadagnano in reputazione, rendendosi più attrattive per nuovi talenti e rafforzando la propria brand identity.
  • Benefici fiscali: molti benefit aziendali sono fiscalmente agevolati, contribuendo a ridurre i costi complessivi per l’impresa.
  • Maggiore coesione interna: creare un clima lavorativo sereno e collaborativo migliora i rapporti tra colleghi, favorendo la sinergia e il lavoro di squadra.

Ma i benefici del welfare aziendale non si fermano qui: se da un lato le aziende ottengono un miglioramento tangibile delle loro performance, dall’altro i dipendenti godono di un sistema pensato per migliorare il loro benessere personale e professionale.

I vantaggi del welfare aziendale per i dipendenti

Analizzati nel dettaglio i vantaggi per le aziende, passiamo ora a quelli per dipendenti che, a loro volta, possono trarre enormi benefici da un sistema di welfare aziendale, migliorando sia la loro vita lavorativa che personale. Ecco come:

  • Benessere personale e lavorativo: grazie a servizi come assistenza sanitaria, sostegno alla genitorialità o convenzioni per attività sportive, i dipendenti si sentono valorizzati e supportati.
  • Risparmio economico: benefit come buoni pasto, rimborsi per spese scolastiche o voucher per la mobilità aiutano a ridurre le spese quotidiane, alleggerendo il bilancio familiare.
  • Equilibrio tra lavoro e vita privata: iniziative flessibili come lo Smart Working e i programmi di supporto al tempo libero migliorano la gestione del tempo, rendendo più armonica la vita di tutti i giorni.
  • Accesso a servizi esclusivi: i dipendenti possono usufruire di risorse che altrimenti sarebbero difficili o costose da ottenere, come corsi di formazione, palestre convenzionate o programmi di assistenza specifici.
  • Aumento della soddisfazione e dell’engagement: sentirsi parte di un’azienda che si prende cura del proprio benessere aumenta il senso di appartenenza e la motivazione nel lavoro.

Questi vantaggi, se ben comunicati e personalizzati, rendono il welfare aziendale un punto di forza per attrarre e trattenere talenti, ma soprattutto per migliorare la qualità della vita dei dipendenti.

Welfare Aziendale: alcuni esempi pratici per il benessere dei dipendenti

Non potevano mancare, poi, in questa guida dedicata al Welfare Aziendale, anche una panoramica su alcuni esempi pratici. Infatti, l’Osservatorio HR Innovation Practice, al fine di incentivare l’adozione di pratiche a supporto della gestione delle risorse umane, ha riportato alcune esperienze di successo tra le aziende italiane.

Tra queste figura il progetto di Banca Mediolanum e quello di Banca Iccrea.

HOMEdiolanum Extra, il welfare aziendale di Banca Mediolanum

Il progetto “HOMEdiolanum Extra” di Banca Mediolanum consiste in un luogo digitale, realizzato durante la pandemia, nato per far fronte a molteplici obiettivi. Questi includono il rafforzamento della comunicazione interna, la creazione di momenti relazionali tra i colleghi al di fuori degli spazi aziendali, la ridefinizione dell’offerta di servizi e benefit per il benessere dei dipendenti e, infine, l’integrazione tra vita privata e quella lavorativa. Al fine di alleviare le difficoltà del lavoro da remoto forzato, la piattaforma propone attività in live streaming e on demand sul benessere alimentare, sociale, fisico e psicologico.

Inoltre, per migliorare la comunicazione la banca ha poi implementato l’hub digitale “HOMEdiolanum”, che racchiude le interazioni della community aziendale, come Mediolanum TV. I risultati di queste iniziative hanno portato a un miglioramento del work-life balance, a una migliore relazioni tra i colleghi e all’aumento dell’engagement e del senso di appartenenza da parte dei lavoratori nei confronti dell’organizzazione.

BCC Iccrea e il “Wellbeing for Good”

A marzo 2023 il Gruppo BCC Iccrea ha lanciato il progetto “Wellbeing for Good”, un’iniziativa rivolta ai dipendenti per promuovere uno stile di vita sano ed equilibrato tra lavoro e vita privata. Più nello specifico questo programma si articola in tre percorsi annuali dedicati a "Corpo", "Mente" e "Salute":

  • "Corpo": allenamenti di corsa e camminata a Roma e Milano, oltre alla partecipazione a gare, in collaborazione con la Onlus Sport Senza Frontiere.
  • "Mente": sessioni di yoga e mindfulness, sia online che in presenza.
  • "Salute": 15 webinar su prevenzione cardiovascolare, postura, sonno e nutrizione, con esperti e medici.

L’obiettivo è migliorare il benessere personale, generando benefici organizzativi come aumento della performance, engagement e spirito di squadra. Il progetto è promosso attraverso l’intranet aziendale, il sito e i canali social.

Solamente nel primo anno, il programma ha registrato 1.255 iscritti e un’alta partecipazione, sia live che on-demand. Inoltre, grazie alla collaborazione con Sport Senza Frontiere, sono stati raccolti oltre 15.000 € per supportare 20 bambini in condizioni di disagio socio-economico.

  • Autore

Ricercatrice dell'Osservatorio HR Innovation Practice e dell'Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano