Il Fintech (Finance Technology, in italiano Tecnologia in finanza o Tecnofinanza), rappresenta il futuro della finanza, portandola a diventare completamente digital. Ad attestarlo è il cambiamento che sta investendo il mondo dei servizi bancari, finanziari e assicurativi in questi ultimi anni. Le tecnologie digitali invadono il mondo Finance in maniera impattante quanto inevitabile.

Tuttavia, quello del Fintech è un mondo che non si limita al solo ambito finanziario, bancario o assicurativo, ma si compone di diversi attori e protagonisti. Competizione allargata, Open Banking e Open Finance, Embedded Finance e Banking as a Service, startup, API, Robo Advisor, RegTech, automatizzazione dei processi, tutti tasselli di un mosaico ricco quanto variegato.

Partendo proprio dal significato di Fintech, cercheremo di fare ordine in questo ecosistema eterogeneo. Oltre a ciò, nel corso di questa guida affronteremo diversi altri aspetti che riguardano e caratterizzano l’Innovazione Digitale nella finanza. Illustreremo anche cos’è una startup Fintech, quante sono le Fintech in Italia e quali sono i servizi Fintech. Scopriremo inoltre i principali trend del settore, le tecnologie più utilizzate e molto altro ancora. Ad aiutarci nell’impresa ci sarà l’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, che da anni delinea le direttrici di sviluppo digitale più rilevanti per il settore finanziario.

In questa pagina:

  • Cosa si intende per Fintech
  • Dal Fintech all'Insurtech
  • Le caratteristiche dell'approccio Fintech nei servizi finanziari
  • Fintech, evoluzione in Italia e il ruolo delle startup
  • Come cambiano le abitudini dei clienti con il Fintech?
  • Fintech, i principali prodotti offerti
  • Fintech, tendenze e innovazioni tecnologiche per ridefinire il settore dei servizi finanziari
  • Gli ambiti di innovazione nel Fintech & Insurtech

Cosa si intende per Fintech

Per esplorare l'universo del Fintech è bene partire dal suo significato, partendo, quindi, dal suo significato. Per comprendere al meglio cosa si intende per tecnofinanza (Fin Tech), eccone una definizione:

Il termine “FinTech” nasce dalla contrazione di “Finance” (Finanza) e “Technology” (Tecnologia), a indicare le due radici forti a cui fare riferimento. Con l’accezione più ampia del termine si intende una qualunque applicazione di tecnologie e innovazioni digitali in finanza. In altri casi Fintech è utilizzato per indicare solamente le startup operanti in tale contesto.

Non esistendo, dunque, una definizione della parola “Fintech” globalmente riconosciuta, l’Osservatorio considera come Fintech:

tutte le innovazioni digitali nel settore finanziario, a prescindere da quale sia l’attore che sviluppa ed eroga il prodotto o servizio.

All’interno della Ricerca dell’Osservatorio vengono studiati sia gli attori tradizionali del settore, come le banche, sia i nuovi entranti quali startup, BigTech e aziende di altri settori (ad esempio Retail e Automotive). Di seguito illustriamo una panoramica più dettagliata di alcuni di questi protagonisti.

Imprese FinTech e TechFin, le differenze

Per quanto riguarda le startup, si parla spesso della distinzione tra startup Fin Tech e startup TechFin. Tra queste due tipologie di imprese esiste una differenza: le prime si focalizzano su uno o più servizi finanziari e cercano di ottimizzarli tramite l’utilizzo di strumenti digitali; le seconde, invece, hanno un processo diametralmente opposto, in quanto partono dallo sviluppo di una specifica tecnologia che viene poi applicata al mondo della finanza (spesso non solo).

Banche Fintech, quali sono

Oltre alle startup, il fenomeno Fintech si manifesta anche attraverso l'innovazione all'interno degli operatori finanziari tradizionali, come le banche. Questi attori storici stanno sempre più integrando soluzioni digitali nei loro processi e servizi per migliorare l'efficienza, ridurre i costi e offrire un'esperienza cliente superiore. In alcuni casi, le banche possono diventare ancor più protagoniste del Fintech, dando vita alle “banche Fintech”. Queste prendono il nome di challenger bank, e operano principalmente online senza filiali fisiche, offrendo una gamma più o meno completa di servizi bancari tramite piattaforme digitali e app mobili.

Dal Fintech all'Insurtech

Il tema del Fin tech ci consente di introdurre anche un altro settore affine, quello dell’Insurtech, che indica l’unione tra il mondo delle assicurazioni e la tecnologia. Diversi aspetti che tratteremo in questa guida, infatti, riguarderanno sia il mondo dell’Innovazione Digitale nella finanza che nel settore delle assicurazioni.

Cosa si intende per Insurtech

Compreso, dunque, il significato di Fintech, scopriamo ora quello di Insurtech:

Il termine “InsurTech”, che in linea con quanto già detto rappresenta la contrazione di “Insurance”(Assicurazione) e “Technology” (Tecnologia), indica in senso ampio l’innovazione in ambito assicurativo abilitata dalle tecnologie digitali. L’Insurtech spazia dalla sottoscrizione delle polizze fino alla gestione dei sinistri, grazie all’utilizzo di tecnologie quali Big Data Analytics, Intelligenza Artificiale e API.

In realtà, report più focalizzati su aspetti finanziari tendono a considerare Insurtech come un sotto segmento del Fin tech. Analisi relative ad aspetti assicurativi, invece, ne evidenziano un’accezione a sé stante. Il fenomeno dell’Insurtech è, infatti, molto rilevante. Secondo la Ricerca dell’Osservatorio nel 2023 il 44% degli utenti Internet italiani ha già acquistato polizze assicurative in digitale e il 14% assicurazioni istantanee o on demand.

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Come espresso da Marco Giorgino, Responsabile Scientifico Osservatorio Fintech & Insurtech (Politecnico di Milano), alla Camera dei deputati:

"Le opportunità che le tecnologie digitali possono offrire sono veramente importanti e questo farà selezione nei prossimi anni. Vedremo un panorama bancario, finanziario e assicurativo molto diverso da quello che oggi stiamo vivendo e uno degli elementi più dirompenti sarà certamente rappresentato dalla tecnologia digitale".


Le caratteristiche dell'approccio Fintech nei servizi finanziari

Grazie al digitale, la tecnofinanza evolve velocemente nel mondo dei servizi finanziari. Allo stesso modo le nuove normative, che vedremo nel corso di questa guida, introducono e caratterizzano un nuovo modo di fare banca, più semplice e accessibile. Da questi continui progressi nascono i paradigmi di Open Banking, di Open Finance e di Embedded Banking, Finance e Insurance. Di seguito analizziamo questi fenomeni più nel dettaglio.

Open Banking

L'Open Banking è il principio secondo cui i dati, le informazioni e le transazioni bancarie devono poter essere fruite dai clienti liberamente, senza i vincoli che sussistevano in passato.

Attraverso l’Open API i dati dei clienti possono essere condivisi con attori terzi, mediante l’apertura di insiemi di funzioni e procedure chiamate appunto API (“Application Programming Interface”, in italiano “interfaccia di programmazione delle applicazioni”). Il tutto previa autorizzazione degli stessi clienti e, naturalmente, in conformità con quanto previsto dal GDPR.

L’Open Banking è un paradigma rivoluzionario, che sta cambiando le logiche competitive tra banche e società finanziarie-assicurative, consentendo l’ingresso di nuovi protagonisti (e quindi, di nuovi servizi) all’interno dell’ecosistema. Allo stesso tempo, l’Open Banking riguarda un po’ tutti noi, ad esempio nel modo in cui gestiamo i nostri risparmi, i prestiti o i mutui.

Open Finance

Open Finance è un’espressione inizialmente coniata dall’Osservatorio Fintech & Insurtech che rappresenta la diretta conseguenza dell’Open Banking. Si tratta di un paradigma che prevede l’applicazione dell’Open Innovation applicata al settore finanziario e assicurativo. Nello specifico, mediante l’innovazione aperta l’obiettivo dell’Open Finance è quello di catturare tutte le opportunità di business derivanti dal ricorso a risorse (idee, competenze, dati, ecc.) esterne all’azienda.

L’Open Finance, dunque, parte dall’idea di Open Banking, e da questa si evolve per abbracciare attori anche meno tradizionali. Non si tratta solo di banche e di attori tradizionali. Con l’Open Finance anche startup, BigTech, Automotive, Retail e chiunque si proponga nel mondo finanziario può diventare parte dell’ecosistema.

Con l’Open Finance si amplia l’offerta di servizi finanziari, che non è più limitata solo ad attori del settore. Alla base dell’Open Finance c’è, dunque, lo scambio di idee, di competenze e in particolare di dati tutti i tipi di dati (bancari, finanziari e non) tra tutti gli operatori, al fine di creare innovazione aperta e prodotti a valore aggiunto per il cliente. L’obiettivo delle normative è proprio quello di facilitare e incentivare la competizione nel settore finanziario tramite l’apertura. I servizi finanziari sono così trattati indipendentemente dall’attore che li sta proponendo.

Embedded Banking, Embedded Finance, Embedded Insurance

L’Open Banking e l’Open Finance hanno, dunque, favorito l’ingresso di attori meno tradizionali nel panorama finanziario. Da questo panorama hanno preso vita anche nuovi fenomeni.

L’Embedded Finance, o Embedded Banking, e l’Embedded Insurance sono alcuni di questi. Si tratta di modalità di offerta che si verificano quando uno o più servizi dell’intermediario finanziario (o assicurativo) vengono direttamente integrato nel customer journey di attori non finanziari e distribuito attraverso i loro canali.

Nel caso dell’Embedded Finance, un esempio è la possibilità di richiedere un prestito digitale durante l'acquisto di un prodotto su un sito di eCommerce. Nel caso dell’Embedded Insurance, invece, un esempio è l’opportunità di sottoscrivere un'assicurazione viaggio al momento della prenotazione.

Le normative a supporto dell’Open Finance: PSD2, PSD3 e FIDA

Le novità introdotte dall’Open Finance e dalla rivoluzione dei servizi finanziari targata Fintech rappresentano una svolta epocale. Ma in questo quadro dipinto di innovazione tecnologica, qual è la cornice normativa a cui far riferimento?

In primis vi è la Payment Services Directive 2 (PSD2), ossia la direttiva europea pensata per i servizi di pagamento elettronici, diventata effettiva a partire dal 14 settembre 2019. La PSD2, pur avendo spinto le banche ad affrontare il tema delle strategie legate ai dati, ha però forti limiti sul Fintech per quanto riguarda la condivisione di dati di pagamento e conto corrente nel mondo bancario. Questo è uno dei motivi che ha spinto la Commissione europea a proporre una nuova evoluzione della normativa. Il 28 giugno 2023 è stata, dunque, proposta la Payment Services Directive 3. La PSD3 è stata affiancata dal Financial Data Access (FIDA), il nuovo framework per l’accesso e la condivisione di tutti i dati finanziari, al di là dei soli dati bancari di pagamento e conto corrente. Infine, rimane fondamentale anche l’apporto del GDPR (General Data Protection Regulation), operativo a partire dal 25 maggio 2018, che dispone in materia di protezione dei dati personali.

Fintech, evoluzione in Italia e il ruolo delle startup

Il fenomeno Fintech investe anche l'Italia, un Paese storicamente ancorato a importanti pilastri come il risparmio delle famiglie, il credito bancario e le piccole e medie imprese. L’ingresso di nuovi operatori nel settore ha dato una forte spinta all’innovazione. Le startup, come anticipato, sono il vero è proprio motore di questa rivoluzione digitale del DNA nel mondo Finance.

Le startup Fintech & Insurtech: quante Fintech ci sono in Italia?

Continua a crescere il numero delle startup Fintech (e TechFin) italiane, ancora poco capitalizzate, ma già molto attive e operative. Queste aziende innovative, che offrono servizi nuovi e mirati, svolgono un ruolo più che centrale nella digitalizzazione del mercato finanziario.

L’Osservatorio ha rilevato che nel 2023 il numero complessivo startup Fintech & Insurtech in Italia è di 622 realtà (-8 startup rispetto all’anno precedente). Di queste, 109 sono startup Insurtech. Nel complesso le startup Fintech e Insurtech hanno raccolto 174 milioni di euro, un dato in calo dell’81% rispetto al 2022 (sebbene in crescita nell’ultimo trimestre del 2023) anche se, in realtà, si tratta di una tendenza in linea con i finanziamenti di Venture Capital a livello internazionale.

Nel nostro Paese le startup Fintech sono, dunque, in crescita, ma attraggono ancora pochi capitali.

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Come espresso da Laura GrassiDirettrice dell’Osservatorio Fintech & Insurtech al convegno finale dell’Osservatorio Fintech & Insurtech, è inoltre doveroso specificare che:

"Il successo e la sostenibilità futura delle startup Fintech & Insurtech sono condizionati da due variabili fondamentali. Da un lato, la collaborazione con partner che li possono accompagnare nella strategia e nel progetto imprenditoriale, dall’altro la disponibilità di capitali per far fronte agli investimenti necessari alla fase di scale-up".


Come cambiano le abitudini dei clienti con il Fintech?

Il digitale sta iniziando, dunque, a investire le abitudini dei consumatori e delle imprese italiane anche in ambito finanziario e assicurativo. Alcune peculiarità dei servizi Fintech (e dell’Insurtech) sono state decisive in momenti delicati, vissuti ad esempio durante l'emergenza sanitaria e il conseguente lockdown. Negli ultimi anni il numero dei consumatori italiani che ha interagito con la propria banca tramite canali digitali è a dir poco lievitato.

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Filippo Renga, Direttore Osservatorio Fintech & Insurtech (Politecnico di Milano), al convegno finale dell’Osservatorio Fintech & Insurtech ha inoltre evidenziato quanto segue:

Un cospicuo numero di clienti italiani è già predisposto ad un’esperienza bancaria digitale. I nostri dati mostrano una crescita costante nell’uso dei canali digitali anche nel 2023 con tassi di incremento simili a quelli dell’anno precedente, a dimostrazione di un utilizzo comune tra tutte le fasce di utenti bancari


Fintech, i principali prodotti offerti

Cosa offrono le Fintech? I servizi più diffusi del Fin tech comprendono una vasta gamma di soluzioni innovative che stanno trasformando il settore finanziario. Tra i principali servizi di Finance Technology troviamo:

  • Mobile Payment, ossia l’acquisto di beni e servizitramite il proprio Smartphone, sia a distanza che in prossimità;
  • Pagamenti P2P (peer-to-peero person-to-person), che indica il trasferimento istantaneo di denaro tra due soggetti;
  • Chatbot, ovvero un agente software capace di eseguire azioni per un interlocutore umano a seguito di comandi scritti o parlati, applicato ad esempio negli investimenti;
  • Servizi Budget Familiare, strumenti digitali per monitorare, pianificare e gestire le finanze domestiche;
  • Prelievo Cardless, si tratta di un’operazione di prelievo senza l’utilizzo di una carta di debito o di credito, ma, ad esempio mediante app o QR code;
  • Trasferimenti Dati da CC, servizi per il trasferimento automatico e sicuro dei dati bancari da conti correnti verso altre piattaforme o servizi finanziari, in ottica open banking

Fintech, tendenze e innovazioni tecnologiche per ridefinire il settore dei servizi finanziari

L’innovazione in ambito Fintech e Insurtech corre veloce e porta in grembo la soddisfazione di clienti e PMI, sempre più convinti che i servizi digitali rendano più agile ogni processo. Per i player di questo settore, dunque, l’apertura alle nuove tecnologie sta diventando determinante. Tra queste, le più attenzionate sono la Blockchain, i Big Data e l’Intelligenza Artificiale, in particolare la Generative AI. Di seguito approfondiamo queste tecnologie nel dettaglio.

La Blockchain nel Finance

La Blockchain è una delle principali tecnologie che ha hanno investito il mondo del Fintech e dell’Insurtech. Le banche e i player del settore hanno ormai compreso l’importanza di questa tecnologia, e sono sempre più numerosi i servizi basati sulle Distributed Ledger Technology (DLT) promossi da istituti finanziari e assicurativi nel mondo. L'Italia non è da meno e sono numerosi i progetti che spingono in questa direzione anche nel nostro Paese. Tra strategie pragmatiche e titubanti i protagonisti della finanza internazionale hanno ormai colto la portata innovativa della Blockchain.

Questa tecnologia a registro distribuito viene utilizzata in ambito Finance per supportare diverse attività. Le principali sono la gestione di determinate tipologie di pagamenti, per migliorare lo scambio di titoli finanziari, per la tracciabilità e per la gestione di dati e documenti finanziari, come supporto al Supply Chain Finance, per identificare i propri clienti e per la gestione delle votazioni da remoto.

I Big Data nel Finance

Insieme alla Blockchain, nel mondo Fintech e Insurtech c’è molta attenzione anche sui dati e sulla loro analisi. Nell’ambito finanziario e assicurativo, però, i dati sono presenti in enormi quantità. Per questo motivo si parla di Big Data. L'output derivante dalla loro analisi, invece, prende il nome di Big Data Analytics.

Visto il consistente patrimonio informativo del Fintech e dell’Insurtech, comprendere l’importanza dell'impiego dei Big Data in questi settori è fondamentale per capire come i principali attori possano accrescere la propria competitività. Un controllo attento e efficace di questi sistemi potrebbe consentire non solo di migliorare la performance operativa, ma anche di anticipare le tendenze di mercato e le esigenze dei clienti nel mondo digitale di finanza e assicurazioni.

L'AI e la Generative AI nel Finance

L’Artificial Intelligence (AI) studia lo sviluppo di sistemi hardware e software dotati di capacità tipiche dell’essere umano (interazione con l’ambiente, apprendimento e adattamento, ragionamento e pianificazione), in grado di perseguire autonomamente una finalità definita prendendo delle decisioni che, fino a quel momento, erano solitamente affidate agli esseri umani. L’utilizzo dell'AI in ambito Fintech e Insurtech è uno dei trend che destano maggiore interesse, grazie a svariate tipologie di utilizzo. Una di queste è rappresentata dai chatbot, impiegati specialmente nell’assistenza post-vendita.

Inoltre, diverse startup Fintech si stanno già concentrando sull’Intelligenza Artificiale Generativa. La Generative AI è una tecnologia che utilizza algoritmi avanzati per creare nuovi contenuti, dati o soluzioni basati su modelli preesistenti (ossia set di informazioni strutturate usate per addestrare gli algoritmi). Questa tecnologia rappresenta l’ultimo traguardo dell’AI e trascende le mere applicazioni di ChatGPT. Infatti, grazie a API e plug-in, i casi d’uso dell’AI Generativa vanno da soluzioni sviluppate per migliorare e/o automatizzare processi aziendali (come la creazione di report), a soluzioni progettate per soddisfare le esigenze dei clienti (come i chatbot e il loro efficientamento).

Sono diversi gli operatori finanziari e assicurativi che, adottando varie prospettive – alcune orientate alla creazione autentica, altre più propense a seguire il trend per evitare di rimanere indietro – hanno iniziato a utilizzare la GenAI.

Gli ambiti di innovazione nel Fintech & Insurtech

Oltre alle tecnologie, meritano un approfondimento anche gli ambiti di innovazione verso cui si stanno orientando più di recente i settori Fintech e Insurtech. Le principali tendenze del mercato risultano essere la DeFi (o Finanza Decentralizzata), le challenger bank, il RegTech, il Sandbox regolamentare e l’identità finanziaria. Vediamo più nello specifico in cosa consistono.

DeFi, la Finanza Decentralizzata

La Finanza Decentralizzata, o DeFi (Decentralized Finance) consiste nella riduzione o nell’eliminazione degli intermediari finanziari nell’esecuzione di transazioni. Questo fenomeno di decentralizzazione e disintermediazione dei servizi finanziari attraverso nuove tecnologie è in atto da diverso tempo, a partire dalle piattaforme Peer-to-Peer.

Tuttavia, l’introduzione della Blockchain e delle tecnologie a registro distribuito (o DLT, Distributed Ledger Technology) hanno posto le basi per una profonda disruption dell’intero comparto finanziario, comprendendo prestiti, assicurazioni e investimenti. Di conseguenza, la Finanza Decentralizzata potrebbe a lungo andare impattare fortemente il ruolo degli attuali intermediari e diffondersi velocemente anche grazie all’introduzione di monete elettroniche.

Il Banking as a Service (BaaS) e il legame con le Challenger Bank

Il Banking as a Service, o BaaS, è un modello in cui gli istituti finanziari forniscono servizi bancari, in genere attraverso API (Application Programming Interface) ad attori terzi, consentendo a operatori diversi di far leva sui servizi di un singolo attore finanziario.

Un esempio di attore terzo è rappresentato dalle challenger bank. Queste realtà, conosciute talvolta anche con il nome di neobank, rappresentano entità nate per rispondere alle esigenze di clienti digital oriented richiedenti procedure finanziarie semplificate. Infatti, si differenziano dalle banche tradizionali principalmente per il loro approccio innovativo e per una maggiore flessibilità. Ad esempio, consentono di gestire i propri conti attraverso dispositivi mobile, oppure semplificano determinati processi delle banche tradizionali, come l’onboarding.

Le challenger bank, tuttavia, non costituiscono necessariamente delle vere e proprie banche. Il Baas consente loro di offrire prodotti e servizi finanziari personalizzati e competitivi, senza sostenere i costi onerosi relativi all’ottenimento di una licenza bancaria.

Il RegTech

Il RegTech (contrazione di Regulatory Technology), come suggerisce il termine, rappresenta l’unione tra la regolamentazione e la tecnologia. All’interno del settore finanziario e assicurativo (tra i più regolati a livello mondiale) il RegTech riveste un ruolo fondamentale per quanto riguarda la compliance alle normative.

Gli obiettivi del RegTech, però, vanno oltre l’efficientamento della compliance. Le soluzioni proposte mirano anche a facilitare le regolamentazioni, ponendo la Regulatory Technology come mediatrice tra gli enti regolatori e i principali attori di mercato. Spesso, infatti, sono le Autorità a adottare soluzioni RegTech e, in questo caso, si parla più specificatamente di SupTech (Supervisory Technology).

Molto diffusa all’interno di una strategia RegTech è la costruzione di un Regulatory Sandbox.

Il Sandbox Regolamentare

Per un migliore dialogo tra regolamentazione e innovazione nel Digital Finance, è stato introdotto in moltissimi paesi il cosiddetto Sandbox regolamentare.

Il Sandbox regolamentare rappresenta uno spazio protetto per le sperimentazioni digitali nei settori finanziario e bancario, ma anche in quello assicurativo. Il Sandbox è, dunque, fondamentale per poter sperimentare in ambiti tanto innovativi quanto sfumati normativamente come il Fintech e l’Insurtech.

In Italia il Sandbox “regolamentare” è stato previsto nell’ambito del Decreto Crescita ed è già alla seconda finestra di sperimentazione. Tale iniziativa rappresenta una valida opportunità di crescita per il settore, in quanto mezzo per ridurre i costi, sperimentare nuove soluzioni e adempiere più efficientemente alle normative vigenti.

L’Identità Finanziaria

L’ultimo ambito di innovazione relativo al mondo della finanza e delle assicurazioni riguarda l’identità finanziaria.

L’identità finanziaria è uno strumento indispensabile per il riconoscimento a distanza dei clienti nel mondo bancario, finanziario e assicurativo e la raccolta delle relative informazioni. In caso, per esempio, di apertura di un conto corrente o della stipula di un contratto di prestito, l’intermediario finanziario è, infatti, tenuto alla verifica dell’identità dei propri clienti e a raccogliere diversi dati personali.

I processi sopracitati richiedono la compilazione di moduli cartacei e l’esibizione di documenti identificativi nel caso in cui le operazioni vengano fatte in filiale. Attraverso l’identità finanziaria è possibile svolgere queste attività in sicurezza anche a distanza, grazie anche all’identità digitale.

L’identità finanziaria consentirà di unire i dati anagrafici e finanziari all’interno di un unico strumento. Alcuni di questi sono il wallet europeo EUDI (European Digital Identity), l’italiano IT wallet, oppure strumenti che permettano agli operatori di condividere tra loro dati dei clienti (previa autorizzazione) che sono già a sistema) che sono già a sistema. Uno di questi è rappresentato dall’iniziativa portata avanti dall’Osservatorio, che prevede che diversi operatori possano condividere automaticamente tra loro i dati del cliente, su sua indicazione. La gestione risparmi nell'era Fintech

In questo contesto in forte cambiamento sorge spontaneo per molti italiani chiedersi a chi affidarsi per la gestione dei propri risparmi. Oggi, le risposte a questo dubbio arrivano dai numeri. Gli utenti internet del nostro Paese scelgono principalmente le banche e gli operatori postali. Tuttavia, nonostante questi due enti siano a oggi imprescindibili per la quasi totalità delle persone, stiamo assistendo ai primi segnali di un possibile cambiamento.

C’è chi inizia, infatti, a prendere in considerazione le startup Fintech, ma anche associazioni di categoria, produttori di smartphone, operatori di telefonia, siti di eCommerce, catene di supermercati e aziende internet, in molti casi affiancando uno di questi attori a uno dei due player principali, quindi, la banca o l’operatore postale. In questo contesto risulta sempre più centrale l’importanza dei Robo Advisor.

I Robo Advisor

Con Robo Advisor si intendono le piattaforme digitali capaci di offrire servizi di consulenza in materia di investimento in maniera automatizzata, senza alcun intervento umano, coerentemente con le caratteristiche e gli obiettivi dell’investitore.

È innegabile che con la diffusione di piattaforme altamente automatizzate l’evoluzione dei Robo Advisor sia in crescita da anni. La tecnologia ha raggiunto livelli di sofisticazione notevoli, consentendo di classificare e filtrare tutti i possibili investimenti. Utilizzando algoritmi avanzati e analisi dettagliate, le piattaforme sono, infatti, in grado di riconoscere e selezionare la soluzione più adatta per ogni singolo investitore. Questa selezione avviene in modo coerente con il profilo di rischio, gli obiettivi e le preferenze dell'investitore, garantendo così un'esperienza personalizzata e ottimizzata.

Eppure, anche in questo contesto fortemente automatizzato il fattore umano risulta insostituibile per la maggior parte dei clienti, grazie al valore delle competenze e alla relazione investitore-operatore.

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