Identità finanziaria, cos’è e come funziona

Aggiornato il / Creato il / Di Redazione Osservatori Digital Innovation

L’identità finanziaria rappresenta una delle sfide più importanti degli ultimi anni nei settori bancario, finanziario e assicurativo. Questo tema è diventato particolarmente rilevante con la crescente digitalizzazione del settore e con l’esigenza di una migliore user experience per il cliente.

Con l’aiuto dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, scopriamo in questo articolo in che cosa consiste l'identità finanziaria e quali sono gli elementi (identità digitale in primis) e gli obiettivi principali che la definiscono.

Identità finanziaria e riconoscimento del cliente nel banking, nel finance e nell’insurance

Per comprendere il significato di identità finanziaria occorre, prima di tutto, conoscerne i principi fondamentali e gli obiettivi per cui viene utilizzata.

L’identità finanziaria nasce dall’importanza del riconoscimento a distanza dei clienti nel settore finanziario. Si tratta dunque di un paradigma che può coinvolgerci molto da vicino per determinati aspetti delle nostre vite. Infatti, per numerose attività bancarie e finanziarie – come l'apertura di un conto corrente, la richiesta di un prestito, l'accesso a servizi di investimento o la stipula di una polizza assicurativa – l’intermediario finanziario è tenuto a verificare l'identità del cliente e raccogliere alcuni suoi dati personali anagrafici (nome, cognome, ecc.) o finanziari (stime del reddito, del patrimonio, propensione al rischio negli investimenti, classe di rischio assicurativa, ecc.). Questo sia per rispettare le normative vigenti che per la gestione dei propri rischi.

Se in passato queste verifiche e raccolte di informazioni venivano effettuate in filiale (con la compilazione di moduli cartacei e presentazione di documenti identificativi), i recenti trend del settore hanno reso necessario lo sviluppo di soluzioni che consentano di effettuare tali processi in sicurezza anche a distanza, grazie alla digitalizzazione. La raccolta digitale dei dati che consente l’identificazione di un individuo prende il nome di “identità digitale". Scopriamo meglio di seguito in che cosa consiste questo innovativo strumento e quali sono le sue principali configurazioni.

Cosa si intende per identità digitale e cos'è l'identità digitale in banca?

Negli ultimi anni, spinta da un diffuso processo di digitalizzazione, l'identità digitale si è affermata come elemento centrale per cittadini e imprese. Ma che cosa si intende con “identità digitale”?

Per identità digitale si intende un insieme di dati che consentono di identificare in modo univoco una persona, un’azienda o un oggetto. Questi, poi,vengono raccoltimemorizzati e condivisi digitalmente all’interno di un ecosistema di attori e attraverso tecnologie abilitanti. L'Identità Digitale, poi, viene usata per permettere agli utenti l’accesso a servizi digitali a valore aggiunto.

L'identità digitale svolge un ruolo cruciale nel garantire l'accesso sicuro e affidabile ai servizi online, inclusi quelli bancari. In questo modo si semplificano e si rendono più efficienti l’autenticazione e la conferma delle operazioni digitali, garantendo al contempo un elevato livello di sicurezza. Diverse banche italiane, specialmente con la pandemia da Covid-19, hanno sperimentato nuove modalità di apertura del conto corrente a distanza tramite l'identità digitale, che in Italia si configura in due principali soluzioni:

SPID(Sistema Pubblico di Identità Digitale), ossia uno strumento promosso dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) che consente ai cittadini di accedere a servizi online di oltre 15.000 PA e delle circa 220 imprese private aderenti attraverso un’unica identità digitale.

CIE (Carta d'Identità Elettronica), che è l’evoluzione della tradizionale carta di identità cartacea, rilasciata dall’ufficio anagrafe del proprio Comune di residenza.

Questi strumenti consentono il riconoscimento certo del cliente durante l’apertura conto o l’attivazione di servizi, oltre che la raccolta di alcuni dati anagrafici necessari a questi fini.

Le esperienze di identità finanziaria nei diversi Paesi europei

Diversi Paesi europei utilizzano già da anni un sistema di identità digitale per integrare i servizi bancari e amministrativi, sia nel pubblico che nel privato. In alcuni casi, le banche hanno avuto un ruolo da protagoniste nello sviluppo di queste soluzioni, come dimostrano gli esempi di BankID in Svezia, NemID in Danimarca e itsme in Belgio.

BankID è un sistema svedese nato su iniziativa congiunta di sette banche e attualmente rilasciato dalla maggior parte delle banche operanti nel Paese a cittadini, organizzazioni e autorità. Rappresenta un'autentica identità elettronica equiparabile a documenti tradizionali, come passaporti, patenti e carte d'identità. BankID sostituisce anche la firma digitale, consentendo a imprese, istituti bancari e agenzie governative di autenticare gli utenti e stipulare accordi online in modo sicuro. Con oltre 8,5 milioni di utenti e un’adozione del 99,4%, permette l’accesso a servizi di circa 7100 organizzazioni (1). Questi sono ad esempio servizi di pagamento, servizi di internet e mobile banking, servizi del settore pubblico e autenticazione su servizi e portali privati.

Un altro esempio è itsme in Belgio, lanciata da quattro banche e tre fornitori di servizi di telecomunicazione. Il sistema si basa sull’utilizzo della SIM card come secure element per i dati dell’identità. Con un tasso di adozione dell’80%, è usata da oltre 6,7 milioni di utenti (2) per operazioni quali l’onboarding digitale e l'autenticazione in servizi elettronici, la conferma di pagamenti digitali e l’accesso a home banking e servizi della pubblica amministrazione.

EUDI & IT Wallet

Tornando al panorama italiano, le attuali soluzioni di identità digitali, quali SPID e CIE, non sono pensate per integrare dati finanziari aggiornati dell’utente. Queste si limitano infatti alla verifica e all’autenticazione dell’identità principalmente sotto il profilo anagrafico. È in questo contesto che emergono le forti opportunità di un progetto di wallet digitale italiano (IT wallet) oppure europeo EUDI (European Digital Identity) wallet.

Simili strumenti rappresentano un'evoluzione significativa dei sistemi di identità. L’IT Wallet, basato su una serie predefinita di informazioni, costituisce un “portafoglio” virtuale in cui gli individui possono mantenere una vasta gamma di documenti e informazioni certificate, come documenti d'identità, patenti di guida e informazioni sui conti bancari. L’IT wallet rende tutti questi documenti rapidamente accessibili e condivisibili in sicurezza quando necessario. Ad esempio, in caso di richiesta di prestito, il cliente non sarebbe più costretto a recarsi in banca diverse volte con tutti i documenti necessari. Potrebbe invece avere a disposizione in un unico wallet i principali documenti (dagli estratti conto alle informazioni personali) e condividerli elettronicamente con la banca in modo semplice e sicuro.

L’identità finanziaria e il progetto dell’Osservatorio Fintech & Insurtech

Andando quindi oltre ai puri dati anagrafici, e includendo nei sistemi di identità digitale anche tutti i dati finanziari del cliente, è possibile sviluppare progetti e soluzioni di identità finanziaria. Con questo strumento tutti i dati anagrafici e finanziari sono in ogni momento nella disponibilità del cliente per essere condivisi in tempo reale con gli istituti finanziari, così da facilitare i processi di onboarding e di accesso ai servizi.

In quest’ottica l’Osservatorio Fintech & Insurtech ha avviato un rilevante progetto di identità finanziaria basato sull’idea che diversi operatori possano condividere automaticamente tra loro i dati del cliente che hanno già in possesso, su sua indicazione, per semplificare l’utilizzo dei servizi quali apertura di un nuovo conto corrente.

Una soluzione di questo tipo porta a diversi benefici per il sistema finanziario. Innanzitutto consente una maggior velocità e semplicità per il cliente, che si trova ad avere una user experience migliorata, senza che debba recuperare e caricare i propri documenti. Oltre a ciò, comporta anche la certezza che nel sistema finanziario siano sempre disponibili i dati più aggiornati di ogni cliente. Per la banca, questa soluzione permette una riduzione di costi per la raccolta dati e per i processi interni di gestione e aggiornamento. Inoltre, la soluzione è pensata per garantire alla banca di essere compliant alle normative anche per quanto riguarda l’antiriciclaggio.

  1. Fonte: BankID Statistik
  2. Fonte: itsme

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Gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano sono un punto di riferimento qualificato sull’Innovazione Digitale in Italia.