La Generative AI (Artificial Intelligence), o AI generativa, è un ramo dell’intelligenza artificiale capace di generare artefatti ex novo, come testi, audio, video, codici, ecc. Si tratta di uno strumento di innovazione affermatosi nell’ultimo anno, affiancando (ma senza sostituire) la creatività umana con nuove idee e output. Ma, esattamente, in che modo è in grado di rafforzare i processi creativi? E quali sono le tipologie di Generative AI che maggiormente influenzano le dinamiche dell’innovazione? L’Osservatorio Design Thinking for Business del Politecnico di Milano, attraverso il suo primo Design Thinking Lab, ha provato a rispondere a queste domande.
Genertive AI, l’esperimento del Design Thinking Lab
Il Design Thinking Lab è un progetto nato con l’obiettivo di testare nuovi approcci per avviare progetti di innovazione. Nel primo incontro, a cui ha preso parte la community di 150 design thinkers, è stato fatto un esperimento per comprendere in che modo la Genertive AI può supportare i processi creativi.
All’interno di questo esperimento, i partecipanti sono stati divisi in gruppi e hanno ricevuto il compito di esplorare le ragioni che spingono le nuove generazioni a preferire la sharing economy al possedere un oggetto. Per trovare delle soluzioni innovative in merito a tale quesito, i design thinkers hanno potuto utilizzare due tra i principali strumenti di Generative AI: ChatGPT, specializzato nella produzione di testi con un linguaggio simile a quello umano, e Bing AI, capace di produrre delle rappresentazioni visive.
Le interazioni sono state quindi sia in presenza che online (mediante gli strumenti di AI generativa). Alcuni team hanno utilizzato ChatGPT e Bing AI nelle sole attività di gruppo, altri invece hanno adottato le soluzioni di Generative AI nelle attività individuali e, successivamente, in quelle di gruppo. L’adozione di tale approccio ibrido ha così permesso di analizzare l'influenza delle due piattaforme all’interno di diverse tipologie di processi creativi.
La Generative AI come stimolo alla creatività individuale e di gruppo
In ognuno dei casi sopra elencati la Generative AI è stata pienamente considerata come uno sparring thinker, ossia un membro effettivo del team in grado di sviluppare nuove idee e di scambiarle con gli altri partecipanti. La community ha dunque interagito con le piattaforme considerandole dei veri e propri partner, e non solo dei meri strumenti.
Dall’esperimento sulla Generative AI, però, sono emerse riflessioni differenti, a seconda che essa sia stata utilizzata per un’attività individuale oppure di gruppo. Nel primo caso i partecipanti hanno confermato che l’AI ha effettivamente svolto il ruolo di sparring thinker, fornendo nuove prospettive che hanno aumentato gli insights del singolo. Nel secondo caso, invece, coloro che hanno utilizzato l’AI generativa per svolgere l’attività in gruppo hanno invece rilevato che le stesse piattaforme hanno svolto un ruolo di collaboratore, piuttosto che di sparring thinker.
Dall’esperimento dell’Osservatorio Design Thinking for Business sulla Generative AI svolto è emerso come questi strumenti di Intelligenza Artificiale possano sia collaborare con un team, sia accompagnare l’elaborazione di un pensiero individuale. Si tratta di un’ambivalenza che rende l’A.I. un’entità dinamica all’interno dell’ideazione di un processo creativo, affiancando in diversi modi una collaborazione di tipo tradizionale.
Generative AI testuale e visiva: ChatGPT e Bing AI a confronto
Un altro risultato emerso durante l'esperimento sulla Generative AI, riguarda la differente tipologia di interazione con le due piattaforme. Coloro che hanno interagito con ChatGPT si sono avvalsi di un’interfaccia testuale, attraverso cui hanno potuto sviluppare conversazioni fluide e scambiare idee senza difficoltà. I partecipanti che hanno invece utilizzato Bing AI hanno constatato come la componente visuale sia stata in realtà più sfidante, in termini di interpretabilità e di generazione del consenso all’interno del team. Tuttavia, questi ultimi hanno anche percepito l’AI visuale come mezzo più intenso a livello emotivo e persino più provocatorio rispetto all’AI testuale.
Se, quindi, la Generative AI di ChatGPT ha facilitato l’interazione, la collaborazione e lo scambio di idee, quella di Bing AI è stata capace di raggiungere un’emotività più forte, introducendo elementi in grado di stimolare una creatività più profonda, permettendo di comprendere in modo sistemico le sfide e le sinergie delle collaborazioni digitali. Bing AI, allo stesso tempo, ha presentato maggiori sfide in relazione all’interpretazione e alla costruzione del consenso all'interno del gruppo.
Dall’esperimento emerge, dunque, che ogni strumento di AI Generativa gode di caratteristiche intrinseche, che possono portare a benefici differenti a seconda della situazione in cui vengono impiegati. Uno strumento di Generative AI di tipo testuale favorisce l’interazione e la collaborazione, mentre una tecnologia dagli output visivi come Bing AI apporta un maggiore strato di profondità emotiva e di provocazione.
Piattaforme di Generative AI: quale scegliere?
A seconda che la tecnologia di Generative AI sia testuale o visiva, utilizzata individualmente oppure in team, è possibile trasformare l’efficacia degli strumenti nelle fasi di ideazione e brainstorming. Se l’obiettivo è quello di stimolare discussioni e scambi di idee, ChatGPT è lo strumento ideale.
La piattaforma, infatti, consente di accelerare il dialogo e l'elaborazione condivisa di concetti, aspetto fondamentale in tutti quei contesti in cui collaborazione e rapidità nella ricerca di nuove prospettive sono necessari. Se, invece, l’obiettivo è quello di avere un confronto più impattante, anche a livello emotivo, Bing AI è una valida soluzione (nonostante le sfide in termini di interpretazione). L’approccio visivo permette di avere una visione olistica delle idee e una comprensione più profonda delle tematiche trattate, stimolando ulteriormente la creatività.
In un contesto di lavoro individuale gli strumenti di Generative AI agiscono come uno sparring thinker, fornendo nuove prospettive. Si tratta di un approccio particolarmente adatto per chi in autonomia o vuole confrontarsi con feedback esterni. Diversamente, all’interno di un gruppo, l’AI generativa funge da collaboratore aggiuntivo, ed è particolarmente efficace in fase di brainstorming, in quanto agevola il flusso di diverse idee.
A seconda del contesto e dell’utilizzo, una scelta consapevole dello strumento di AI è un passaggio strategico essenziale per i professionisti dell’innovazione.
Alla fine dell’esperimento, Luca Mascaro, CEO di Sketchin, Alessandro Pucci, Design & Cx lead di Sogei, Vito Modugno, Chapter Member Customer Experience & Service Design di Enel X e Debora Botta, UX Design Manager di Poste Italiane sono intervenuti fornendo spunti aggiuntivi per adottare la Generative AI nei processi riflessivi e decisionali.
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Questo articolo è stato scritto da Martina Legnani e Chiara Esposito, Ricercatrici dell'Osservatorio Design Thinking for Business
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Gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano sono un punto di riferimento qualificato sull’Innovazione Digitale in Italia.
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