Il termine “Insurtech” nasce dall’unione di “Insurance” (Assicurazione) e “Technology” (Tecnologia). L’Insurtech definisce, quindi, l’applicazione delle tecnologie digitali al mondo assicurativo. Si tratta di un fenomeno che si sta affermando sia nel panorama internazionale che in quello italiano.
Ma, nella pratica, in che cosa consiste l’Insurtech e quali opportunità si prospettano per il futuro delle assicurazioni? In questo articolo inquadreremo i principali trend del settore sia dal lato della domanda che dell’offerta. Inoltre, illustreremo focus specifici sui modelli di business delle startup Insurtech internazionali e sul comportamento di consumatori e PMI italiani. Il tutto attraverso la ricerca condotta dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, da anni punto di riferimento all’interno dell’ecosistema finanziario e assicurativo, sia italiano che europeo.
Cosa si intende per Insurtech?
L’Insurtech, nel significato più ampio del termine, identifica l’intero processo di digitalizzazione che sta investendo il settore assicurativo. Si va dalla sottoscrizione delle polizze fino alla gestione dei sinistri, grazie all’utilizzo di tecnologie quali Big Data Analytics, Intelligenza Artificiale e API.
In un certo senso, l'Insurtech può essere considerato un sottoinsieme del più ampio tema Fintech (Finance Technology). Quest’ultimo consiste infatti nell'applicazione delle tecnologie digitali al mondo finanziario, e per estensione anche al mondo delle assicurazioni. Data la peculiarità del settore assicurativo, possiamo analizzare l'Insurtech in maniera a sé stante.
Le startup Insurtech nel mondo
L’Insurtech – così come il Fintech – rappresenta un settore fortemente innovativo. Per questo motivo le startup giocano un ruolo chiave.
L’Osservatorio Fintech & Insurtech, in una Ricerca condotta nel 2020, ha identificato a livello internazionale ben 392 Insurtech startup capaci di raccogliere almeno un milione di dollari di fondi, per un totale di oltre 11 miliardi di dollari di fondi raccolti. Questi dati dimostrano come l’Insurtech sia un ecosistema florido, nel quale molti attori innovativi stanno emergendo.
Nel panorama internazionale, il ruolo dominante è ricoperto dal continente americano, con le sue 190 startup, seguito da Europa (111) e Asia (83). Se però guardiamo alla media di fondi raccolti, il divario tra continente americano e asiatico scompare. Se le Insurtech startups americane raccolgono 4,43 miliardi di dollari, quelle asiatiche le seguono a stretto giro con 4,39 miliardi, mentre l’Europa si ferma a 2,25 miliardi.
I principali trend Insurtech: Big Data, AI e Sostenibilità
Quali tipi di tecnologia utilizzano i nuovi player dell’Insurtech? Una parte sicuramente rilevante è giocata dai Big Data Analytics e dall’Intelligenza Artificiale. Degno di nota è anche l’ampio utilizzo di API, tecnologia abilitante una logica di ecosistema sempre più alla base dei modelli di business delle startup Insurtech. Ben il 61% di esse ha infatti almeno una partnership con attori non finanziari e il 48% con attori finanziari. Sono ancora poche, invece, le startup Insurtech che utilizzano tecnologie quali Blockchain e Distributed Ledger, e in particolare quelle attive nel mondo delle criptovalute o DeFi.
Anche l’attenzione alla sostenibilità sta assumendo un ruolo sempre più importante nei modelli delle startup Insurtech. Ben il 28% delle realtà si dichiara attenta ad almeno uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite. La maggiore propensione riguarda i temi sociali, a cui segue la lotta al cambiamento climatico. I modi in cui le startup Insurtech traducono questa attenzione in azioni concrete sono principalmente quattro:
- offerta sostenibile, con cui le startup si impegnano nella creazione di prodotti o servizi che integrano l’attenzione alla sostenibilità;
- azienda sostenibile, attraverso politiche interne alla startup che rendono l’azienda stessa attenta al tema;
- partner sostenibile, quando le startup stabiliscono partnership con enti attivi nel campo della sostenibilità;
- sostenibilità indiretta, tramite donazioni.
È interessante notare la relazione che questi comportamenti hanno con la raccolta fondi. Le Insurtech startup che si dichiarano attente alla sostenibilità, infatti, raccolgono in media il doppio dei fondi rispetto a quelle che non si dichiarano attente.
Il fenomeno Insurtech in Italia
Esaminiamo ora il fenomeno Insurtech in Italia dal punto di vista del consumatore, per scoprire come si pongono gli italiani nei confronti dell’innovazione nel mondo insurance.
Un’indagine dell’Osservatorio evidenzia come nel 2023 una buona parte degli utenti Internet italiani tra i 18 e i 74 anni abbia già adottato servizi Insurtech quali l’acquisto di polizze assicurative in digitale (il 44% di essi) o le assicurazioni istantanee o on demand (14%).
Anche se la maggior parte dei consumatori italiani interessati alla stipula di polizze sulla salute si affiderebbe ancora a compagnie assicurative, alcuni consumatori iniziano a sperimentare soluzioni con attori più innovativi. Si tratta, ad esempio, di aziende Internet, startup e operatori di telefonia mobile. La modalità principale con cui questi operatori offrono prodotti assicurativi è la distribuzione tramite i propri canali. Questa modalità prende spesso la forma dell’Embedded Insurance, che consiste nella pratica di operatori non assicurativi di integrare servizi assicurativi direttamente nel customer journey dei propri clienti. Si tratta, ad esempio, della possibilità di attivare una polizza durante l’acquisto di un viaggio.
L’Embedded Insurance è una soluzione a cui gli utenti italiani sono molto interessati. Il 58% dei consumatori valuterebbe la sottoscrizione di una polizza durante il processo d’acquisto di un viaggio, il 78% prenderebbe in considerazione almeno una proposta assicurativa in logica embedded.
Le compagnie assicurative, per mantenere la loro leadership anche in futuro, dovranno quindi andare incontro alle richieste dei consumatori, che cercano sempre più velocità di risposta, disponibilità 24/7 e possibilità di gestire ogni operazione da mobile.
Il mercato Insurtech in Italia e gli investimenti in startup
Stando all’Insurtech Investment Index, indice ideato dall’Italian Insurtech Association elaborato poi dall’Osservatorio, nel 2022 il mercato Insurtech in Italia ha raggiunto un buon livello di maturità. Tra equity e debito, gli investimenti complessivi hanno raggiunto i 420 milioni di euro.
Gli investimenti nel settore Insurtech sono dunque in crescita, ma non per PMI e startup. I finanziamenti complessivi, pari a circa 10 milioni di euro, rimangono pressoché stabili rispetto all’anno precedente. Tuttavia, secondo una stima dell’Osservatorio e dell’Italian Insurtech Association, nel 2023 gli investimenti in startup Insurtech e in PMI sono le attività di maggiore rilievo per il 26% delle compagnie assicurative.
Le altre iniziative riguardano l’automatizzazione della gestione di sinistri e processi di back office, rilevanti per l’80% delle compagnie, e la realizzazione di partnership con realtà Insurtech, prioritarie per il 37% delle realtà.
L’Insurtech nelle PMI e nelle microimprese italiane
Per quanto riguarda le PMI italiane, un attore storicamente tradizionale nel tessuto imprenditoriale italiano, dall’analisi dell’Osservatorio risulta come nel 2023 il 34% delle realtà abbia almeno una copertura assicurativa attivata in digitale e un ulteriore 9% vorrebbe attivare una polizza in futuro in questa modalità.
La maggior parte di queste (89%) fa uso di servizi mirati all'analisi dei bisogni assicurativi. Tra le caratteristiche delle compagnie assicurative più apprezzate dalle PMI ci sono competenza nel rispondere alle esigenze (43%) e consulenza personalizzata (30%), oltre a prodotti adatti all’impresa (41%).
Per quanto riguarda le microimprese, il 23% delle realtà ha attivato una polizza attivata online e l’11% vorrebbe poterlo fare in futuro.
In questo contesto occorre tenere presente che anche la maggior parte delle microimprese (74%) fa uso di servizi mirati all'analisi dei bisogni assicurativi. Le caratteristiche più apprezzate dalle microimprese risultano essere la competenza nel rispondere alle esigenze per il 29% del campione intervistato, la consulenza personalizzata per il 28% e la disponibilità del digitale per il 15%.
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Ricercatore dell'Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano
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