Fenomeno NFT (Non Fungible Token): cosa sono e gli ambiti applicativi

09 aprile 2021 / Di Valeria Portale / 1 Comment

Nelle ultime settimane abbiamo sentito parlare sempre più spesso di NFT insieme a notizie sorprendenti, come Jack Dorsey che ha venduto l’NFT del suo primo tweet per la cifra di 2,9 milioni di dollari, oppure l’artista americano Beeple che tramite la famosa casa d'aste Christie's ha venduto un’opera d’arte digitale (in formato JPEG!) come NFT per ben 69,3 milioni di dollari.

 

Cosa sono gli NFT: significato e diffusione

NFT è l’acronimo di Non Fungible Token, ossia asset digitali creati su piattaforme Blockchain sotto forma di token che rappresentano oggetti digitali unici e riconoscibili, non fungibili appunto. Anche se gli NFT hanno catalizzato grande attenzione nelle ultime settimane, non si tratta di un fenomeno appena nato.

Infatti, la genesi della diffusione dei token non fungibili è riconducibile al 2017, quando divenne molto popolare il fenomeno dei CryptoKitties, gattini digitali in forma di NFT facenti parte di un gioco creato dalla società canadese Dapper Labs. Una sorta di figurine digitali di gatti rappresentate sulla Blockchain di Ethereum, uniche nel loro genere e scambiabili, proprio come oggetti da collezione.

nft cryptokittiesUn esempio di CryptoKitty

Guardando solo ai digital collectibles e alle 45 principali collezioni disponibili, risultano emessi già oggi oltre 17 milioni di NFT (fonte: Cryptoslam).

Negli ultimi mesi il valore di mercato di questi token ha visto una crescita esponenziale: secondo un rapporto di NonFungible.com nel 2018 il mercato degli NFT valeva poco più di 40 milioni di dollari, mentre nel 2020 è arrivato a 338 milioni di dollari, un valore che sta continuando a salire in questi primi mesi del 2021. 

In questo articolo vediamo i principali ambiti applicativi degli NFT.

 

Token e tokenizzazione: quali sviluppi strategici?

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NFT e Cryptoarte

Il caso d’uso che ha catalizzato maggior interesse da parte degli utenti e una grande attenzione dai media riguarda il mercato dell’arte. Gli NFT permettono la creazione di opere d’arte digitali uniche registrate sulla Blockchain oppure la tokenizzazione di opere d’arte fisiche. Celebre è il caso del già citato artista Beeple, che ha fatto scalpore per le sue particolari opere d’arte digitali vendute a prezzi da capogiro, ma ci sono stati casi anche di opere d'arte fisiche distrutte dopo essere state tokenizzate, come un quadro dell’artista Banksy rivenduto come NFT al quadruplo del suo valore dopo essere stato bruciato in diretta streaming.

Un NFT viene generato su una piattaforma Blockchain e solitamente viene poi venduto, esposto e scambiato attraverso piattaforme specializzate che stanno attraendo un numero sempre maggiore di utenti. OpenSea, Rarible e SuperRare sono i marketplace di NFT più conosciuti e nel solo mese di marzo 2021 hanno registrato volumi di transazioni per decine di milioni di dollari ognuna.

Ma qual è il vantaggio di tokenizzare un’opera d’arte tramite NFT?

Tokenizzare un bene tramite un token non fungibile significa creare la rappresentazione digitale unica di un asset del mondo reale su una Blockchain pubblica. In questo senso, un NFT è un certificato digitale di autenticità dell’opera d’arte o dell’oggetto da collezione tokenizzato, che può essere detenuto e scambiato facilmente.
Grazie alle proprietà crittografiche della tecnologia Blockchain questo certificato non può essere contraffatto e nemmeno duplicato, a differenza quanto accade per le opere d'arte fisiche, o ancor più per quelle digitali, che possono essere copiate facilmente. Il valore nel possedere il token non fungibile associato a un’opera d’arte quindi, risiede nella garanzia di possesso un oggetto autentico, unico e non falsificabile.

 

NFT e Gaming

Una seconda applicazione molto diffusa degli NFT riguarda il mondo del gaming e dei collectibles digitali.

Come detto, gli NFT sono per definizione pezzi unici, non replicabili e garantiti dalla Blockchain. Sono quindi utilizzati per rappresentare oggetti collezionabili esclusivi il cui valore deriva proprio dalla loro unicità o scarsità e per questo destano l’interesse di collezionisti e giocatori. Inoltre, sempre più spesso vengono create delle vere e proprie collezioni di token, che costituiscono una serie limitata di digital collectibles dello stesso tipo.

La più grande collezione di NFT in termini di valore di mercato è quella degli NBA Top Shots, brevi video highlight di partite di basket certificati dalla Lega NBA. Ce ne sono 300.000 attualmente in vendita sulla piattaforma specifica sviluppata da Dapper Labs (la stessa dietro i famosi CryptoKitties, citati in precedenza) che conta 800.000 utenti registrati. Alcuni Top Shots sono stati scambiati per oltre 100.000 dollari e il volume scambiato dell’intera collezione ha superato i 200 milioni di dollari nell’ultimo mese.

Cifre simili vengono spese per i CryptoPunks, una serie limitata di 10.000 figurine digitali di 24×24 pixel che raffigurano avatar di personaggi immaginari con un iconico stile 8bit, vendute ad un prezzo medio nell’ultimo anno di 15,57ETH (ben oltre i 20.000€). Attualmente ci sono 1.415 figurine in vendita e il valore totale dei Cryptopunks scambiati ha superato i 240 milioni di dollari.

nft cryptopunksEsempi di Cryptopunks

Guardando al mondo del gaming invece, Sorare è la piattaforma con i numeri più interessanti, con circa 4.000 utenti attivi e un volume di transazioni di oltre 20 milioni di dollari negli ultimi 30 giorni. Sorare permette ai utenti di acquistare figurine NFT di calciatori collezionabili con le quali si può partecipare a tornei sulla stessa piattaforma, con dinamiche molto simili a quelle del classico gioco del fantacalcio.

Le figurine sono emesse sotto forma di carte con diversi livelli di rarità, la cui scarsità è verificabile sulla Blockchain di Ethereum. Sono state emesse un totale di 198.415 carte, di cui 181.882 rare (esistono solo 100 carte rare di ogni giocatore), 15.180 super rare (10 per giocatore) e 1.353 carte uniche.

figurine not fungible tokenUno screenshot della piattaforma Sorare

 

La gestione dei diritti d’autore tramite NFT

L’industria musicale è un altro settore caldo per gli NFT. Rappresentare i diritti d’autore di brani musicali - come di qualsiasi altro tipo di proprietà intellettuale - tramite token non fungibili permette di sfruttare i benefici della tecnologia Blockchain in termini di sicurezza, trasparenza e soprattutto di verificabilità. In questo modo infatti, le canzoni non possono essere oggetto di plagio poiché sono crittograficamente associate ai loro autori e quindi autenticate senza bisogno di una verifica da parte di un soggetto terzo.

Inoltre, la elevata programmabilità permessa dalla Blockchain permette di considerare scenari inediti, come garantire una fee all’autore ogni volta che il token che rappresenta il suo brano verrà venduto o scambiato in futuro.

Anche in Italia si sta sperimentando la gestione del copyright dei brani musicali tramite NFT su Blockchain. È di pochi giorni fa l’annuncio della collaborazione tra la Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) e Algorand per la creazione di una piattaforma Blockchain per la gestione del diritto d’autore proprio tramite token non fungibili, che consentiranno di evolvere il processo di gestione del copyright, rendendolo più efficiente e trasparente.

 

Verso un futuro "non fungibile"?

Stiamo attualmente assistendo a un periodo di grande hype intorno agli NFT. Sono in molti a pensare che l'entusiasmo nei confronti dei token non fungibili sia destinato ad attraversare un ciclo simile a quello delle Initial Coin Offerings nel 2017, caratterizzato da una domanda in rapida crescita seguita da uno scoppio della bolla e dal successivo raffreddamento del mercato.

Al di là delle eventuali dinamiche speculative del mercato però, la tecnologia alla base dei token non fungibili su piattaforme Blockchain concede agli utenti di ottenere il diritto di proprietà di un bene senza la necessità di un ente centrale garante, con meccanismi che aprono le porte a futuri scenari di applicazione interessanti. Con la tokenizzazione, i proprietari di beni avranno la possibilità di trasformare un asset normalmente illiquido in qualcosa che può essere comprato e venduto rapidamente. Il mercato immobiliare, ad esempio, potrebbe trovare un'opzione più efficiente per il commercio degli immobili con l’utilizzo della tecnologia Blockchain e degli NFT.

Inoltre, le innovazioni sul piano tecnologico degli NFT potrebbero offrire in futuro ulteriori possibilità. Ad esempio, un nuovo standard tecnico nella creazione degli NFT riguarda la possibilità di frazionare un token non fungibile in sottoparti fungibili e scambiabili. Ciò significa poter creare degli NFT, che pur rappresentando un unico bene, possono poi essere frazionati in sotto parti e venduti come “shares” dell’NFT originario. Proprio come se fossero detentori di azioni di un bene del mondo reale.

In definitiva, i token non fungibili rappresentano una tecnologia abilitante per diversi casi d’uso e rappresentano una modalità di applicazione della tecnologia Blockchain diversa dalle criptovalute, ma potenzialmente altrettanto innovativa.

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  • Autore

Direttore dell'Osservatorio Innovative Payments e dell'Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano