Le Media Company tra nuove sfide e innovazione tecnologica

15 febbraio 2018 / Di Denise Ronconi / 0 Comments

Il mondo dei media sta subendo negli ultimi anni una profonda trasformazione. Le aziende operanti in questo settore, le Media Company appunto, sono chiamate da tempo a muoversi velocemente per poter rimanere competitive in un mercato che presenta sempre nuovi competitor e nuove iniziative, ma al contempo sempre meno nuove opportunità di monetizzazione su larga scala.


L'arena competitiva delle Media Company

Il mercato di riferimento delle company è sempre più di interesse da parte sia dai grandi "Over The Top" del digital, sia dalle Telco.

Per quanto riguarda i player del mondo digitale (Netflix e Amazon ad esempio), questi attori mettono a disposizione un’offerta Media on-demand sostitutiva ai prodotti tradizionali (proprio l’offerta dei contenuti on-demand e la sua diffusione ha reso necessario l’intervento del Parlamento europeo ).

Le Telco lavorano invece su un doppio binario. Da un lato incrementano i propri ricavi unendo, in un unico pacchetto, infrastruttura e contenuto, dall'altro cercano strategicamente di essere sempre più presenti in questa arena competitiva. In questo senso, l’acquisizione di Time Warner da parte del colosso statunitense AT&T per circa 85 miliardi di dollari è forse una delle operazione più significative avvenute negli ultimi anni.

3 mosse per cavalcare il mercato dei nuovi media

Per contrastare questo aumento della competizione, alcune Media Company si stanno attivando con alcune contromosse. Queste azioni possono essere raggruppate in tre grandi filoni: aumento delle audience, adozione di nuove tecnologie e apertura verso nuovi business

Analizziamole nel dettaglio.

1) Maggiore audience per maggiori ricavi

Le Media company stanno cercando di differenziarsi dalle proprie offerte “core” per raggiungere target e segmenti di mercato ad oggi esplorate. Queste le prinicipali mosse:

  • diversificazione nella tipologia dei contenuti, come il gruppo E.W. Scripps che ha acquistato la testata satirica Cracked;
  • offerta di servizi ulteriori, vedere per credere il New York Times che ha acquisito The Wirecutter e The SweetHome, siti di raccomandazione di prodotto, oppure Axel Springer che ha comprato eMarketer, società di dati e ricerche di mercato;
  • utilizzo di canali social per generare ulteriore audience, come NBC Universal che ha addirittura investito 500 milioni di dollari in Snapchat o sempre il New York Times che acquisito Hello Society, agenzia di marketing digitale focalizzata sul social media influencer che potrebbe utilizzata anche per promuovare i propri contenuti.
  • interesse verso altri mercati geografici, sono due fervidi esempi Comcast (che ha acquisito il 100% degli Universal Studios of Japan) e Discovery (che per espandere la sua presenza in India, ha acquisito la quota di maggioranza di Turmeric Vision).

 

2) Innovazione tecnologica a servizio delle Media Company

Le Media company possono fare leva sulle nuove tecnologie a disposizione per migliorare i propri prodotti, i processi interni, i rapporti con gli altri partner della filiera e massimizzare il proprio profitto.

Ecco alcuni esempi. Comcast ha comprato Watchwith, una piattaforma di metadati che permette di decifrare cosa accade all’interno di un video e quindi associare meglio l’advertising o gli stessi contenuti fra loro. L’acquisizione di Watchwith rende Comcast uno degli attori più attivi nel mondo dei metadati, insieme a Viacom che aveva stretto accordi con Roku, produttore di set-top box, per la profilazione degli spazi pubblicitari;

AOL (di proprietà di Verizon) punta sulla Virtual Reality e sui video a 360° attraverso l’acquisizione di RYOT.

Tra le nuove tecnologie che potranno impattare significativamente su questo settore troviamo anche le blockchain: in diversi sostengono che questo sistema possa risolvere alcune difficoltà del settore, quali la monetizzazione dei contenuti e l’attribuzione della loro paternità. A tal proposito risulta interessante l’acquisizione da parte di Spotify di Mediachain, startup che ha elaborato un sistema basato su blockchain per attribuire con certezza algoritmica la paternità di un contenuto mediatico agli autori.

3) Media Company alla "conquista" di nuovi territori

Attraverso l’ingresso in nuovi business le company del mondo mass e Internet media, oltre a diversificare i propri investimenti, riescono anche a “mettere un piede” in alcuni settori di grande interesse e che già oggi possono rivelarsi nuove fonti di ricavo.

Alcuni esempi? Ecco una breve lista dei casi internazionali più significativi:

  • in ambito sharing economy, all’inizio del 2017, Axel Springler ha acquistato alcune quote di Uber, operazione simile a quella già effettuata con Airbnb nel 2012;
  • in ambito Internet of Things, Comcast ha acquisito iControl, azienda che realizza software per le SmartHome;
  • in ambito Industry 4.0, NewsCrop ha acquisito Diakirt, azienda specializzata nella virtualizzazione 3D;
  • in ambito software as-a-service, Hearst ha finalizzato l’acquisizione di CAMP Systems International, fornitore di soluzioni as-a-service per la gestione e il monitoraggio della manutenzione di jet ed elicotteri, ma anche di sistemi utilizzati per gestire centri di assistenza.

 

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  • Autore

Direttore dell'Osservatori Internet Media e Senior Advisor dell'Osservatorio eCommerce B2c