L'impatto della Blockchain nel Finance e nelle assicurazioni

07 marzo 2019 / Di Filippo Renga / 0 Comments

La Blockchain è una delle tecnologie più chiacchierate del mondo finanziario. Le banche e i player del settore hanno ormai compreso l’importanza di Blockchain e Distributed Ledger e sono sempre più numerosi i servizi basati su queste tecnologie promossi da istituti finanziari e assicurativi nel mondo.

 

Blockchain e Fintech: come cambia la finanza

Ma in che modo la Blockchain impatta il mondo della finanza digitale? Dove vengono utilizzate principalmente queste nuove tecnologie? Facciamo un po’ il punto:

  • la gestione dei pagamenti, con progetti per la riconciliazione di pagamenti interbancari o la creazione di servizi per semplificare i trasferimenti di denaro tra diverse valute (si veda ad esempio il progetto Santander in collaborazione con Ripple annunciato nel 2016 e operativo dal 2018);
  • il mercato dei capitali, con soluzioni per migliorare lo scambio di titoli finanziari (ad esempio al Nasdaq dal 2016) o l’emissione di bond (ad esempio, la World Bank con una versione privata della rete di Ethereum);
  • la gestione di dati e documenti finanziari, con iniziative per sfruttare le caratteristiche della tecnologia di immutabilità e trasparenza per adempiere a obblighi di compliance (come la sperimentazione sviluppata da Intesa Sanpaolo nel 2017), o per gestire documenti legati alle garanzie bancarie;
  • il supporto al Supply Chain Finance, con iniziative di sistema internazionali (come ad esempio we.trade con Unicredit e Marco Polo con Intesa Sanpaolo);
  • la gestione dell’identità, con progetti per semplificare e ridurre i costi del processo di identificazione dei propri clienti;
  • la tracciabilità, con progetti legati ad esempio alla tracciabilità delle donazioni o degli assegni;
  • la gestione delle votazioni da remoto, con progetti volti a permettere le votazioni da remoto nelle assemblee degli azionisti.
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La Blockchain e le banche italiane

Anche gli istituti finanziari e le compagnie assicurative italiane stanno iniziando a investire nelle tecnologie Blockchain e Distributed Ledger, sia partecipando a soluzioni di sistema internazionali o italiane, sia con progettualità individuali.

E sono nate anche iniziative di sistema tutte italiane. Un primo esempio è il progetto Spunta Interbancaria, sviluppato da 14 istituti finanziari in collaborazione con ABILab, NTT Data e SIA. Il progetto, che ha concluso la prima fase di test a inizio autunno 2018, ha l’obiettivo di applicare le tecnologie Distributed Ledger ai processi interbancari per migliorare la trasparenza e la visibilità delle informazioni scambiate tra gli istituti e aumentare la velocità delle operazioni utilizzando la piattaforma Corda.

Un secondo esempio è la sperimentazione Anticipo Fattura promosso da SIA e GFT, che ha coinvolto diversi istituti italiani, tra cui Credito Valtellinese, che punta a impedire l’anticipo in diversi istituti di una stessa fattura.

Alcuni istituti stanno poi sviluppando progetti internamente. Intesa Sanpaolo, ad aprile 2017, ha sviluppato una sperimentazione in collaborazione con la startup Eternity Wall per notarizzare dati relativi a transazioni finanziarie sulla Blockchain di Bitcoin. Banca Popolare di Sondrio ad agosto 2018 ha lanciato un servizio per registrare sulla Blockchain di Bitcoin il consenso al rinnovo della polizza RC Auto espresso dal cliente. Borsa Italiana in collaborazione con IBM ha invece testato la tecnologia Blockchain in un progetto volto a sostituire i certificati di trading cartacei emessi dalle PMI.

 

Blockchain e Insurance

Anche le assicurazioni in Italia stanno iniziando ad affacciarsi all’utilizzo di questa tecnologia servendosi di diversi sistemi:

  • soluzioni di sistema internazionali, come il consorzio internazionale B3i (Blockchain Insurance Industry Initiative) a cui partecipano UnipolSAI e Generali;
  • soluzioni di sistema italiane, come il caso promosso da ANIA in collaborazione con Reply e 8 compagnie con un progetto legato al settore dei contenziosi nell’RC auto);
  • progetti individuali, come AXA con il lancio in Italia di Fizzy, una polizza che sfrutta Ethereum e gli smart contract per offrire in automatico un indennizzo in caso di ritardo di un volo aereo.

Gli approcci alla Blockchain

Negli istituti assistiamo ad approcci alle tecnologie Blockchain e Distributed Ledger molto differenti: c'è chi si sta adoperando per trasformare in progetti operativi le sperimentazioni e chi si dichiara non ancora convinto della portata innovativa della tecnologia.

Più nel dettaglio, sono state individuate queste quattro tipologie di attori:

  • gli scettici: pochi attori, che dubitano fortemente dell’impatto prospettico di questa tecnologia nel settore finanziario. Preferiscono quindi o non sperimentare per evitare inutili costi economici e organizzativi o limitarsi a partecipare a iniziative di sistema, anche con costi significativi, ma senza crederci davvero;
  • i titubanti: pochi attori, che intuiscono le opportunità della tecnologia senza però essersi attivati o per le limitate risorse a disposizione o per diverse priorità. Sono attori che si domandano cosa potrebbero fare, ma non hanno individuato una chiara direzione per cui valga la pena sperimentare;
  • i pragmatici: il gruppo più numeroso, sono attori che si avvicinano alla tecnologia con pragmatismo, investendo nelle aree riconosciute a maggiore opportunità e con l’intenzione di aumentare la spesa nei prossimi anni;
  • i leader: sono un nutrito gruppo, eterogeneo in termini dimensionali. Sono attori che credono nella opportunità offerte dalle tecnologie e aumentano sempre più i loro sforzi e investimenti, ampliando il gap con gli altri attori.

Filippo Renga - Osservatorio Fintech & Insurtech
Valeria Portale, Giacomo Vella - Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger

  • Autore

Co-Fondatore degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano. È inoltre Direttore degli Osservatori Innovazione Digitale nel Turismo, Fintech & Insurtech e Smart Agrifood.