La tracciabilità alimentare è diventata obbligatoria in tutta l’Unione Europea dal 1° gennaio 2005, in applicazione degli articoli 17,18 e 19 del Regolamento Europeo 178/2002. Tutte le aziende alimentari e mangimistiche che operano sul territorio europeo devono disporre di un sistema di rintracciabilità di alimenti e mangimi.
Ma cosa significa esattamente tracciabilità alimentare e come è possibile, nella pratica, applicare questo processo? Quali sono i principali benefici e le tecnologie a supporto? Scopriamolo in questo articolo, realizzato attraverso la Ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano.
Definizione di tracciabilità alimentare
Cos’è la tracciabilità alimentare? Per spigare al meglio questo paradigma occorre innanzitutto partire dalla definizione di “rintracciabilità”, pubblicata nel Regolamento (CE) n. 178/2002 del parlamento europeo e del consiglio del 28 gennaio 2002 “che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare”. Ecco, dunque, di seguito il significato di “tracciabilità e rintracciabilità” riferito al settore alimentare:
La possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione (reg. CE 178 / 2002).
Attraverso la tracciabilità è dunque possibile non solo gestire al meglio la sicurezza (food safety) dell’alimento, ma anche conoscere la “storia” del prodotto, avere anche garanzia sulla sua italianità e, in generale, anche della sua movimentazione. Questo processo riguarda tutti i settori del mondo agroalimentare, da quelli più generali a quelli della carne e del pesce, del settore vitivinicolo, ortofrutticolo, lattiero caseario e olivicolo. Le tecnologie e gli strumenti digitali svolgono un ruolo fondamentale per “tracciare” il percorso di un alimento, in quanto consentono di raccogliere e condividere, attraverso una comunicazione efficace, grandi quantità di dati.
Obiettivi della tracciabilità alimentare e benefici del digitale
La tracciabilità è prima di tutto una questione di sicurezza degli alimenti (food safety) : attraverso questo processo è possibile tenere traccia dei dati riguardanti la qualità, le caratteristiche e l'origine dei prodotti alimentari e comunicarli al cliente successivo nella filiera e soprattutto al consumatore finale che, di fatto, è sempre più esigente e attento nelle decisioni d'acquisto.
Le tecnologie e le soluzioni digitali a supporto della tracciabilità alimentare
Come abbiamo già accennato, il digitale ricopre un’importanza cruciale nella tracciabilità alimentare e sono numerosi i benefici che può apportare. Questi riguardano nello specifico l’identificazione, in quanto consentono la tracciabilità puntuale del prodotto; l’ampiezza, l’accuratezza e la velocità della raccolta dei dati, consentendo anche una maggiore tempestività nelle decisioni; la stessa registrazione, gestione e analisi di grandi moli di dati e, infine, la possibilità di poter condividere questi ultimi con i diversi attori della filiera.
L’Osservatorio Smart Agrifood, all’interno della sua Ricerca, ha individuato più di 180 diverse soluzioni digitali che consentono di migliorare il processo di tracciabilità alimentare. Queste si differenziano in soluzioni software e/o hardware “tradizionali”, come software gestionali generici o dedicati, ed etichette barcode e soluzioni abilitate da tecnologie innovative (chiaramente con livelli differenti), come app mobile, NFC, RFID o QR Code sensori IoT (Internet of Things), Data Analytics e tecnologie Distributed Ledger tra cui, in particolare, la Blockchain.
La Blockchain nella tracciabilità alimentare
La Blockchain viene utilizzata in diversi contesti all’interno della tracciabilità alimentare, ad esempio attraverso NFT (Non-Fungible Token) e smart contract. Le potenzialità di queste tecnologie sono diverse: si va dal tracciamento end-to-end del prodotto, alla condivisione delle informazioni e trasparenza lungo la filiera, all’automazione di determinati processi, fino alla rintracciabilità dei prodotti in tempi molto brevi.
La Blockchain è dunque impiegabile in diversi ambiti ma, negli ultimi anni, è cresciuto l’utilizzo per finalità di marketing e commerciali, in particolare per condividere i dati di tracciabilità e sostenibilità con il consumatore finale, sempre più attento ed esigente. Oltre a opportunità commerciali e di marketing, numerosi sono poi i progetti volti a rendere i processi di filiera più efficienti e trasparenti e ad assicurare una maggiore sostenibilità ambientale e sociale. La Blockchain consente infatti di migliorare i processi lungo la supply chain (proprio grazie alla condivisione delle informazioni tra gli attori coinvolti), garantire la sostenibilità sociale e/o ambientale, migliorare le procedure di richiamo del prodotto e limitare la contraffazione.
Nel complesso l’utilizzo di questa tecnologia a registro distribuito è cresciuto molto negli ultimi anni tanto che, a livello mondiale, è aumentato il numero di progetti che hanno raggiunto la fase operativa. In questo l’Italia è in cima alla classifica: il nostro Paese, da solo, conta il 10% dei progetti Blockchain per la tracciabilità alimentare, posizionandosi al terzo posto nella graduatoria globale.
Blockchain e Tracciabilità Alimentare: alcuni esempi
Tra i principali esempi di applicazione della Blockchain per efficientare i processi di tracciabilità non possiamo non citare il Pastificio Agricolo Mancini, che ha implementato una soluzione digitale basata su questa tecnologia per tracciare quattro fasi specifiche della produzione della pasta: raccolta del grano, molitura, trafilatura la bronzo e confezionamento. Per ognuna di questa fase, la soluzione implementata gestisce in maniera automatizzata i dati riguardanti l’origina e i tempi di svolgimento dei processi. I dati sono successivamente trasferiti al consumatore finale attraverso un QR code stampato sulle confezioni. Questa soluzione ha ottimizzato tutti i processi di tracciabilità dell’azienda, ha rafforzato la relazione di fiducia del cliente con l’azienda e ha anche creato nuove opportunità commerciali.
Anche Princes Industrie Alimentari – importante stabilimento per la trasformazione del pomodoro da industria – ha introdotto una piattaforma Blockchain pubblica permissioned per rendere immutabili i dati relativi al prodotto, con l’obiettivo di soddisfare le richieste da parte dei consumatori all’estero circa la trasparenza sull’origine dei loro prodotti e sulla sostenibilità dei metodi produttivi. Su ciascuna confezione di conserve di pomodoro è presente un QR code che permette al consumatore di avere accesso alle informazioni riguardanti le materie prime impiegate, valorizzando così il prodotto nei confronti del consumatore finale grazie a una maggiore trasparenza.
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- Autore
Direttrice dell’Osservatorio Smart AgriFood, all’interno del quale si occupa di studiare gli impatti dell’innovazione digitale sulle filiere agroalimentari.
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