Il mondo delle criptovalute in questi giorni si trova davanti a un bivio non solo tecnologico ma esistenziale.
Le criptovalute in crisi?
La profonda trasformazione che si sta vivendo segnerà l’inizio di una nuova era per le monete virtuali, che potrebbe decretarne il fallimento o un possibile futuro di crescita. Tutto gira intorno al Bitcoin, la moneta virtuale per eccellenza, che sta vivendo un difficile conflitto interno che potrebbe minare le basi fondanti della rete Bitcoin e a cascata colpire tutto il mondo delle criptovalute.
Il successo di Bitcoin
Il successo del Bitcoin ha fatto confluire numerosi utenti nella rete, che non essendo studiata per gestire un alto numero di transazioni (6-7 al secondo) si è saturata. Le prestazioni della moneta non sono all’altezza dell’utilizzo che ne fanno gli utenti, i quali sono costretti ad attendere minuti od ore per vedere le proprie transazioni confermate, oppure a vedersi aumentare le commissioni per dare la precedenza alle proprie transazioni. Per risolvere questo problema di efficienza si è aperto uno scontro tra i principali attori della community Bitcoin.
Da un lato i “minatori”, soggetti che si occupano di validare le transazioni, sono per lo più favorevoli a un aumento dell'efficienza della rete senza toccare le commissioni, attraverso un aumento della dimensione dei blocchi in cui sono inserite le transazioni, rischiando però di accentrare il controllo della rete nelle mani di pochi soggetti con una capacità computazionale elevata. Dall’altro lato gli utilizzatori vorrebbero introdurre in Bitcoin una nuova caratteristica, che permetterebbe di aumentare la velocità e diminuire le commissioni, senza modificare la dimensione dei blocchi.
Bitcoin e la rete condivisa: la nascita di Bitcoin Cash
La rete Bitcoin si basa su una governance condivisa, non vi è un unico decisore centralizzato in grado di prendere decisioni; per cambiare una regola, quindi, è necessario che la rete stessa sia d’accordo. Era stato proposto un compromesso tra le parti, che prevedeva in una prima fase di far passare più transazioni in un blocco e, in un secondo momento, anche di raddoppiare la dimensione dei blocchi.
Questa proposta sembrava mettere d’accordo utilizzatori e minatori, ma pochi giorni prima dell’attivazione di questa soluzione di compromesso un gruppo di utenti ha deciso di realizzare una secessione da Bitcoin e creare una nuova moneta dal nome Bitcoin Cash, in cui i blocchi possono raggiungere dimensioni 8 volte maggiori rispetto a Bitcoin, soluzione attivata dall’1 agosto.
Questa divisione, come influenzerà il valore di Bitcoin? Ne uscirà rafforzato o indebolito? Tale scissione segna la fine del concetto di consenso condiviso, pilastro strutturale delle blockchain? Sarà sicuramente interessante seguire gli sviluppi futuri di entrambe le monete e capire se questa divisione era necessaria o solo una mossa speculativa.
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