L’emergenza sanitaria ha radicalmente stravolto le nostre vite e il nostro modo di lavorare. Se fino a qualche anno fa era necessario convincere aziende ed enti dell’importanza di investire in tecnologie digitali, la pandemia ha dimostrato non solo quanto il digitale sia centrale per garantire la continuità operativa delle organizzazioni, ma anche quanto un suo utilizzo possa portare a benefici concreti per gli attori coinvolti.
Anche il mondo del B2b, storicamente abituato a investire in risposta a obblighi normativi (solo negli ultimi 2 anni sono stati introdotti l’obbligo di fatturazione elettronica B2b/B2c da gennaio 2019, l’obbligo di ricezione ed elaborazione da parte delle PA di fatture elettroniche in formato europeo da aprile 2019 la trasmissione telematica dei corrispettivi da luglio 2019 e l’obbligo di ordine elettronico in ambito sanitario da febbraio 2020), ha attraversato un forte cambio di paradigma, passato attraverso lo Smart Working, l’accesso alle risorse da remoto, la necessità di ottimizzare le risorse garantendo flessibilità e reattività ai cambiamenti e il bisogno di restare competitivi sul mercato.
Le 4 strade per digitalizzare il B2b
Quello che è quindi necessario fare in questo contesto è dare chiavi interpretative per orientare al meglio gli investimenti. L’Osservatorio Digital B2b ha identificato 4 priorità per la digitalizzazione del B2b:
Completa digitalizzazione dei documenti di filiera
A oggi l’81% delle imprese italiane ha introdotto la fatturazione elettronica in azienda. L’estensione ad altri documenti cardine del ciclo dell’ordine è più bassa ma comunque in crescita: l’ordine elettronico è inviato dal 45% delle grandi aziende e delle PMI e il documento di trasporto (DdT) dal 34%. Tali percentuali si riducono se consideriamo le aziende che gestiscono in modo elettronico tutti e tre i documenti: 13% dal punto di vista del fornitore (ossia di chi ha ricevuto l’ordine e ha emesso DdT e fattura) e 10% dal punto di vista del cliente (chi ha emesso l’ordine e ha ricevuto DdT e fattura). I benefici che le aziende potrebbero ottenere da una piena e completa integrazione dei documenti del ciclo dell’ordine vanno dai 25 ai 65€ a ciclo, molto maggiori dei 5-9€ che si ottengono digitalizzando il solo documento fattura. Il risparmio deriva da una maggiore produttività dei dipendenti, in quanto si elimina l'attività di stampa e imbustamento, e dall'eliminazione dei costi relativi alla gestione dell'archivio cartaceo. La continuità operativa sul fronte amministrativo passa da questo punto.
Gestione del rischio dei fornitori
In un contesto caratterizzato da Supply Chain globali è fondamentale allineare le informazioni dei diversi Paesi, tracciare le spedizioni delle merci e verificarne quindi la provenienza, avere informazioni tempestive sullo stato delle diverse forniture. L’utilizzo di strumenti come algoritmi di machine learning, control tower o Blockchain possono supportare le organizzazioni nel bilanciamento di tutte queste leve e consentire un approvvigionamento intelligente. L’aggiornamento tempestivo su eventuali interruzioni di fornitura è un tema cruciale per la continuità operativa delle aziende soprattutto in un periodo come questo.
Accesso ai servizi in Cloud
Secondo i dati di Ricerca dell’Osservatorio Cloud Transformation negli ultimi anni l’adozione del Cloud ha fatto diversi passi avanti nelle PMI. Infatti, il 52% di queste utilizza almeno un servizio Cloud, rispetto al 45% del 2021. Inoltre, se durante la prima fase di adozione questo strumento veniva utilizzato solo per operazioni semplici e veloci, grazie alla consapevolezza e all’esperienza maturata negli ultimi anni oggi il Cloud è impiegato anche per progetti importanti e di durata pluriennale. Diverse sono le opportunità di questo modello in termini di digitalizzazione, innovazione e internazionalizzazione. Le aziende che lo utilizzano ne colgono importanti benefici che non si traducono solo in risparmio di costi, ma che si possono inquadrare in un contesto più ampio che riguarda la migliore gestione dei processi e le opportunità di innovazione, anche nel caso di accesso da remoto alle risorse.
Gestione strutturata dei dati della Supply Chain
Dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Digital B2b è emerso come la maggior parte delle grandi aziende italiane abbia oggi una forte attenzione al tema della valorizzazione dei dati, ma sia ancora lontana da una loro piena integrazione nei processi decisionali e in un loro utilizzo predittivo o prescrittivo. Le attività delle aziende producono una gigantesca mole di dati in ogni fase della Supply Chain, dall’approvvigionamento, alla produzione, alla distribuzione e vendita. Una corretta e oculata gestione del patrimonio informativo poterebbe aumentare notevolmente la capacità delle aziende di reagire in modo tempestivo agli imprevisti e di prendere decisioni maggiormente informate.
Digitalizzazione nel B2b: considerazioni finali
I 4 punti elencati non sono sicuramente le uniche opportunità per applicare processo di digitalizzazione nel B2b. Inoltre, l’ordine e la profondità di implementazione varia da azienda ad azienda in base alla propria situazione di partenza e alla strategia adottata. Sono però ambiti di cui si parla da diverso tempo e che, una volta maturate, possono portare benefici concreti alle imprese
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Direttrice dell'Osservatorio Digital B2b e dell'Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata
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