Il mercato dei contenuti digitali: quale scenario evolutivo?

09 novembre 2020 / Di Samuele Fraternali / 0 Comments

L’ecosistema dei contenuti digitali rivolti ai consumatori finali è in continua evoluzione: da una parte il mercato è sempre più mutevole, complesso, internazionale e intra-settoriale, dall’altra i contenuti sono sempre più accessibili per gli utenti finali.

 

La crescita del Digital Content

Nel 2019, in Italia, per fruire di contenuti digitali il consumatore ha speso quasi 1,8 miliardi di euro, valore in crescita del 20% rispetto all’anno precedente. A trainare la spesa – costituita da sottoscrizione di abbonamenti e da acquisti di singoli contenuti - è il gaming, per cui i consumatori hanno speso 1,13 miliardi (+13,5%), seguito dal video entertainment con una spesa di 388 milioni di euro (in forte crescita, +47%), dai contenuti editoriali con 141 milioni (+6%) e dalla musica con 129 milioni (+33%).

A crescere è stata anche la raccolta di digital advertising generata dalle piattaforme di distribuzione dei digital content: nella musica – in cui questo modello di revenue è agli albori - si è registrato un +51% nell’editoria, nell’editoria un +4% mentre nel video entertainment si è osservato un aumento del +3%.

 

I trend a livello internazionale

Un’espansione del mercato che si riscontra anche a livello internazionale. Il successo e le potenzialità di sviluppo dei contenuti digitali hanno attirato nuovi player sul mercato, comportato un fervore nello sviluppo di iniziative e un aumento degli investimenti, spinti soprattutto dalle Big Tech (Amazon, Apple, Facebook, Google, Tencent) con una strategia di forte presenza in ognuna delle industry considerate.

Per il mercato si prospetta un periodo di forte e aspra competizione, in una lotta orientata a catturare il tempo del consumatore e convincerlo a fruire dei contenuti sulla propria piattaforma. Ciò significa, per le piattaforme distributive, investire nel portafoglio di contenuti offerti (strategia di approvvigionamento e di diversificazione) e nell’esperienza d’uso per i consumatori.

 

Dalla pandemia nuove logiche di business

Il 2020 è stato però un anno di discontinuità. La pandemia, oltre ad aver generato una maggior domanda di contenuti digitali, ha modificato il comportamento degli utenti e fatto nascere in loro nuove esigenze, quali la necessità di fruire maggiormente da dispositivi domestici (Smart TV e Speaker), di condivisione e co-fruizione con amici e famigliari e, infine, di disporre di maggior varietà sulle piattaforme in loro possesso, sia in termini di tipologia che di natura del contenuto.

  • Se guardiamo al mercato, in termini di spesa si attendono effetti positivi, almeno nel breve periodo; una situazione prolungata e una recessione economica, infatti, potrebbero impattare sulle scelte di consumo degli utenti.
  • In termini di raccolta advertising, invece, il 2020 farà segnare un trend negativo, dovuto al brusco calo degli investimenti da parte dei brand.

Nella sostanza, il 2020 ha mutato il campo d’azione con effetti indelebili. Terminato il periodo di emergenza sanitaria, i player si muoveranno in un rinnovato contesto competitivo, caratterizzato da utenti con un comportamento di fruizione animato da leve differenti rispetto al passato e da logiche di business trasformate e mosse da nuovi obiettivi. Ai player spettano quindi profondi ragionamenti sulla strategia di produzione e distribuzione dei contenuti, dalla tipologia di offerta alla selezione dei canali distributivi, dai modelli di revenue a servizi e funzionalità aggiuntive.

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  • Autore

Direttore dell’Osservatorio Digital Content e Senior Advisor dell'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm