Rivoluzione in casa Konami: PES cambia nome, sarà only-digital, cross-platform e free-to-play (F2P). La casa produttrice giapponese innova e prova a rilanciare la propria strategia, dopo anni di indiscusso predominio di FIFA. Al centro, il digitale, in tutto e per tutto. Si tratta di una scommessa forte che, in caso di successo, potrebbe segnare un punto di svolta dell’industria dei videogame, al pari di quanto vissuto qualche anno fa con l’avvento delle consolle di ultima generazione (Next Gen).
FIFA vs PES: aria di rivoluzione
Il titolo del brand nipponico, leader assoluto nel primo decennio del 2000, negli ultimi anni ha perso importanti quote del mercato a scapito del titolo rivale FIFA prodotto da Electronic Arts. La fortuna di FIFA, oltre a un performante gameplay e motore di gioco rinnovato con successo durante il passaggio alle consolle Next Gen, è stata la modalità Ultimate Team in cui gli utenti posso crearsi la propria squadra per gareggiare online in logica multi-player; la particolarità di questa modalità è il modello di acquisto di pacchetti di giocatori (sottoforma di card, in stile loot-boxes) per rinforzare più velocemente la propria rosa. Una modalità, basata sul concetto delle micro-transazioni, che ha riscontrato enorme successo tra gli utenti (spinti da logiche di gamification) e che ha generato una notevole spinta al fatturato di Electronic Arts.
PES in questi anni non è riuscito a tenere il passo di FIFA e ora, per sovvertire il mercato e rilanciarsi, ha annunciato un rivoluzionario cambio di strategia incentrato sui nuovi modelli di business del digitale.
Come sarà il nuovo PES
A partire dal brand: il titolo 2022, infatti, abbandona in nome di PES (Pro Evolution Soccer) per diventare eFootball. Un cambio emblematico che pone l’accento proprio sul carattere digitale del rinnovato titolo di gioco. Ma quali sono le nuove caratteristiche e quale il modello di business?
- In prima battuta parliamo di un videogioco che sarà disponibile solo in versione digitale. Non sarà dunque più acquistabile su supporto fisico in negozio con l’abbattimento dei costi di produzione e distribuzione.
- In secondo luogo, il gioco sarà cross-platform, ossia fruibile su tutti i dispositivi (dalle varie consolle allo smartphone), senza accordi di esclusività e senza limitazioni tecniche. Ciò significa che potranno scontrarsi utenti che giocano su dispositivi differenti con usabilità e prestazioni non equiparabili. Una bella sfida che richiede alte performance tecnologiche per garantire fluidità e un’esperienza di gioco senza frizioni.
- Infine, ma non meno rilevante, il revenue model. Il gioco abbandona la logica di acquisto una tantum del titolo e diventa free-to-play, ossia scaricabile gratuitamente da chiunque ma con l’aggiunta di funzionalità e modalità a pagamento per la componente online di gioco multiplayer. Così come già avviene in FIFA, il giocatore potrà acquistare giocatori e item per rafforzarsi, migliorare l’esperienza di gioco e accelerare il suo percorso di crescita e di status all’interno della community.
- Inoltre, il gioco avrà dei contenuti scaricabili (DLC) - sempre a pagamento –, come il tanto atteso ritorno della Master League, qualora l’utente voglia giocare offline in modalità arcade.
Nuovo PES: il gol della svolta o autorete?
Insomma, si tratta di una rivoluzione copernicana che potrebbe mettere sotto shock l’industria dei videogame. Tra i giocatori scorre scetticismo e curiosità, soprattutto legati alla giocabilità cross-platform, probabilmente il vero banco di prova su cui Konami si gioca la battaglia competitiva. Il passaggio al nuovo modello di business non sorprende più di tanto ed è figlio dell’evoluzione tecnologica.
L’elevata potenza di calcolo, il cloud computing e l’arrivo del 5G sono i principali fattori abilitanti che hanno convinto Konami a investire in una soluzione completamente digitale e multi-device. Inoltre, il gioco si presta perfettamente a essere presente ovunque, anche all’interno delle più recenti piattaforme di cloud gaming lanciate, ad esempio da Google, Amazon, Microsoft, e accetta tutti i potenziali giocatori, senza vincolarli a uno specifico device.
Siamo di fronte a un cambio epocale. Le condizioni necessarie ci sono e, a mio avviso, se Konami non fallirà a livello tecnologico, assisteremo nel breve futuro a un nuovo ribaltone tra FIFA e PES. Scusate… eFootball!
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