30 milioni di italiani adottano SPID, superando l'obiettivo del PNRR

Aggiornato il / Creato il / Di Diletta Villa

La prima settimana di maggio 2022 è stato raggiunto un traguardo importante per l'identità digitale in Italia: 30 milioni di utenti sono in possesso di SPID, oltre il 50% della popolazione italiana. Si tratta di un obiettivo importante anche in relazione al PNRR, che stabiliva come traguardo 22 milioni di utenti per giugno di quest'anno.

L'identità digitale nel contesto del PNRR

Tra le 6 missioni in cui si divide il PNRR, la prima è dedicata a "Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo", dentro alla quale si trova un investimento specifico per l'identità digitale, "Servizi digitali e cittadinanza digitale". Questo investimento ha come obiettivo rendere la PA un'alleata dei cittadini e delle imprese, offrendo servizi efficienti e facilmente accessibili, tramite la diffusione dell'identità digitale e il miglioramento dell'esperienza utente.

Leggi la guida al PNRR: obiettivi, missioni, fondi e iniziative

Servizi digitali e cittadinanza digitale: obiettivi e milestone dell'investimento

Per l'investimento "Servizi digitali e cittadinanza digitale" sono stanziati complessivamente oltre 2 miliardi di euro (a cui si aggiungono ulteriori 350 milioni del Piano Nazionale Complementare ) con l'obiettivo di raggiungere diversi target legati alla digitalizzazione del Paese, tra cui:

  • raggiungimento di 42,3 milioni di cittadini (il 70% della popolazione totale) con identità digitali e 6.400 PA centrali e comuni che forniscono servizi digitali;
  • aumento del numero dei servizi integrati nella piattaforma PagoPA e nell’app IO e ampliamento delle PA che aderiscono a queste piattaforme;
  • progettazione di un sistema comune che semplifichi l’interazione tra gli utenti e la PA.

Solo per l'obiettivo di diffusione dell'identità digitali sono stati assegnati 285 milioni di euro, con gli obiettivi di:

  • favorire l’integrazione di SPID e CIE nelle PA;
  • migliorare l’ecosistema e i servizi offerti dagli identity provider;
  • introdurre nuovi servizi che stimolino l’adozione delle identità digitali:
  • integrare il bottone “Entra con CIE” in un numero maggiore di servizi.

Il target di diffusione indicato è da raggiungersi entro giugno 2026, con la tabella di marcia rappresentata in figura. Si tratta di un traguardo intermedio all'interno di un obiettivo più ambizioso, ovvero quello di raggiungere l'80% della popolazione con almeno un'identità digitale nazionale entro il 2030.

target pnrr

Come è evidente dalla figura, l'attuale diffusione di SPID e di CIE ha già ampiamente superato – con oltre un anno di anticipo – quello che era stabilito come target al 2023. Tuttavia, il lavoro di promozione e diffusione dell'identità digitale da parte di AgID e di tutti gli attori coinvolti nell'ecosistema è in continua evoluzione.

Ecco alcune tra le novità più recenti del sistema SPID:

  • Il 5 aprile 2022 è stata resa pubblica la Convenzione per l’accreditamento dei soggetti aggregatori di servizi privati, che semplificherebbero il processo di integrazione del sistema per le aziende da un punto di vista amministrativo e tecnologico, spingendo di molto la sua diffusione tra i SP e la sua valorizzazione tra gli utenti, analogamente a quanto già avviene sul fronte pubblico.
  • A marzo di quest’anno è stato abilitato il rilascio di SPID ai minori di 18 anni, che permette di introdurre i più giovani a questo strumento e di supportare in modo sicuro le loro interazioni online. Tuttavia, sono stati molti i rallentamenti legati alla protezione dei dati e al momento tocca ai singoli identity provider decidere se offrire o meno questo servizio.
  • Il 20 maggio è stato pubblicato l’avviso per la promozione di SPID per i dipendenti della PA, che permetterà il suo rilascio gratuito e per la quale si attendono le manifestazioni di interesse da parte degli identity provider.

I prossimi passi sul tema SPID

Anche questo primo importante traguardo di adozione è stato raggiunto in anticipo rispetto alla tabella di marcia proposta, non ci possiamo fermare ora ed è necessario capire in quale direzione sviluppare l'ecosistema per continuare su questa traiettoria di crescita. L'Osservatorio Digital Identity, nell'ambito delle sue attività di ricerca, ha più volte segnalato i seguenti cantieri aperti:

  • il set di dati contenuto (o legato) all’identità digitale, che può essere ampliato introducendo nell’ecosistema gestori di attributi certificati;
  • l’evoluzione del modello di SPID e CIE per renderli più appetibili ai service provider che offrono servizi a basso livello di criticità;
  • il miglioramento della user experience per l’utente finale, che passa anche dall’aumento dell’accessibilità alle identità digitali, in un’ottica di sempre maggiore inclusione anche dei cittadini con meno capacità digitali;
  • la semplificazione delle procedure amministrative e burocratiche per l’integrazione di SPID e CIE per SP privati.

Inoltre, non possiamo dimenticare il tema Digital Wallet europeo, che porterà importanti evoluzioni all'interno dell'ecosistema e cambierà le "regole del gioco". Sono aperte tantissime discussioni che vedono coinvolti attori pubblici, trust service provider, identity provider ma anche BigTech, con l'obiettivo di ritagliarsi un ruolo chiave in questa partita appena cominciata.

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  • Autore

Ricercatrice dell'Osservatorio Digital Identity.