Luci e ombre su un settore tanto promettente quanto difficile da sviluppare online: il Grocery, ossia la spesa da supermercato. Partiamo dalle luci. Nel 2019 il Grocery è una delle componenti più dinamiche dell’eCommerce B2c: cresce a un tasso del +45% rispetto al +15% di media del settore. Venendo alle ombre, il Grocery è il settore meno maturo: l’online è responsabile solamente dello 0,8% degli acquisti retail (online+offline) rispetto a una media dell’eCommerce totale del 7%.
L’atto di moto, auspicato da anni in questo settore, potrebbe favorire uno sviluppo importante dell’eCommerce italiano, grazie agli effetti anche indiretti, come la promozione di cultura digitale e l’abbattimento di alcune barriere nel percepito del consumatore.
Cosa può favorire e spingere lo sviluppo del Grocery online?
Tra i tanti fattori, quello più decisivo è il potenziamento dell’offerta online a partire da quella dei supermercati tradizionali. In Italia, nonostante negli ultimi anni diverse insegne della grande distribuzione abbiano abbracciato con spirito imprenditoriale l’avventura eCommerce (ad oggi uno su due dei top retailer ha un’iniziativa eCommerce), circa un terzo degli italiani non può ancora fare la spesa da supermercato online.
Tante sono ancora le province scoperte, soprattutto al Sud Italia (Calabria, Molise, Puglia, Sicilia). E anche quando il servizio è attivo in una determinata zona geografica, una fetta non trascurabile di popolazione non può accedere con livelli di servizio adeguato.
L’attivazione dell’iniziativa deve essere seguita da un processo lungo e difficile di integrazione tra canali che richiede scelte orientate al lungo periodo, continui investimenti (in tecnologia e non solo) e sviluppo di competenze. Solo così è possibile superare i connotati ancora sperimentali di molte iniziative, garantire una copertura territoriale sempre più estesa e offrire un livello di servizio idoneo.
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