A seguito dell’impatto della pandemia sulle piccole e medie imprese, è emersa una forte esigenza di supporto verso queste realtà anche attraverso un più facile accesso al credito, da sempre una delle sfide principali nella quotidianità delle PMI. Proprio con questo obiettivo, Facebook ha recentemente annunciato il lancio di due nuovi strumenti finanziari: Facebook Invoice Fast Trace Small Business Funding Portal.
I programmi Facebook per la sostenibilità finanziaria
La vera novità risiede nel programma Facebook Invoice Fast Track, che ha preso ufficialmente il via il 1° ottobre 2021, e che si presenta come un’espansione di un precedente programma disponibile solo ai fornitori di Facebook. Questa soluzione permetterà alle piccole imprese di cedere a Facebook le proprie fatture, che verranno finanziate in pochissimi giorni offrendo un basso tasso d’interesse una tantum sul valore della fattura. Possono usufruire di questo programma le imprese statunitensi possedute, gestite e controllate da minoranze, donne, veterani militari, persone LGBTQ+ o con disabilità, certificate da un partner approvato. Le imprese dovranno vendere tutte le fatture idonee (fino ad un valore minimo di 1.000 dollari) che hanno con i loro clienti, che dovranno essere finanziariamente solidi e con un buon merito di credito. Nel momento in cui i clienti di queste PMI pagheranno Facebook, il ricavato verrà reinvestito nel programma, per finanziare altre PMI con le stesse caratteristiche che aderiscono alla soluzione.
Il secondo programma, Small Business Funding Portal si configura invece come un marketplace che permetterà di supportare le PMI nella ricerca dei provider finanziari più adatti alle loro necessità, fornendo anche informazioni e linee guida per lo sviluppo del business. Unita a Facebook Invoice Fast Track, questa seconda soluzione sembra fornire un tentativo di rafforzamento del network di imprese che aderiscono al programma.
Queste nuove soluzioni portano diverse novità nel mondo del Supply Chain Finance.
Nuove forme di Supply Chain Finance sostenibile
Innanzitutto, il nuovo programma lanciato da Facebook ha una forte componente di sostenibilità, e va quindi ad aggiungersi alle diverse soluzioni di Supply Chain Finance sostenibile che stanno emergendo negli ultimi mesi.
Il Facebook Invoice Fast Track si configura quindi come una soluzione che incorpora la sostenibilità, principalmente economica e sociale, nei suoi target e nella sua struttura. Si distacca in questo modo dalle soluzioni che ci stiamo abituando a conoscere, in cui i fornitori di un grande cliente vengono valutati in base a diversi parametri ESG e ai quali vengono offerte condizioni di finanziamento più convenienti quanto più dimostrano di essere sostenibili (si pensi al famoso caso Puma).
Emergono quindi nuove opportunità per il Supply Chain Finance sostenibile: diverse soluzioni possono essere utilizzate per supportare economicamente e socialmente le imprese che hanno più difficoltà ad accedere al credito, e la liquidità ottenuta potrebbe potenzialmente essere sfruttata per migliorare diverse pratiche ambientali, migliorando anche questo aspetto di sostenibilità.
Da qui, si apre la prima importante domanda a cui speriamo di dare una risposta nei prossimi mesi: quali altre soluzioni di Supply Chain Finance possono essere strutturate e implementate per migliorare la sostenibilità di filiera?
L’impatto sull’ecosistema del Supply Chain Finance
Questa notizia porta anche dei cambiamenti nell’ecosistema degli attori del Supply Chain Finance.
Infatti, con lo sviluppo della soluzione Facebook Invoice Fast Track, Facebook fa il suo ingresso ufficiale all’interno di questo mondo. Se fino a pochi anni fa i nuovi attori del settore erano le fintech, il nuovo programma di Facebook, gigante dei social network, apre la strada all’ingresso di altri nuovi player.
Per sua natura, Facebook possiede una mole enorme di dati di vario tipo, a cui ora potrà integrare i dati finanziari delle imprese aderenti al programma. Le sue soluzioni possono essere supportate non solo da dati “classici”, ma anche da dati che tipicamente non sono accessibili a player finanziari più tradizionali – si pensi, ad esempio, a tutti i dati che riguardano il comportamento o le preferenze degli utenti. È quindi possibile integrare e sfruttare questi dati nelle soluzioni di Supply Chain Finance? Questa prospettiva è ancora da esplorare. Per ora, il programma è offerto solo negli Stati Uniti e non è al momento noto se potrà essere esteso oltre questi confini. Inoltre, la soluzione ha come target le imprese che più spesso vengono escluse dai programmi dei player tradizionali, posizionandosi per il momento come un’offerta complementare a quelle più tradizionali.
Ma come reagiranno gli attori tradizionalmente operanti nel settore? Questa novità verrà interpretata come una minaccia, o aprirà la strada a nuove collaborazioni?
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- Autore
Ricercatrice dell'Osservatorio Supply Chain Finance
Gli ultimi articoli di Elisa Medina
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