In occasione del Convegno “Innovative Payments: collaborare paga!” l’Osservatorio Innovative Payments ha presentato i risultati della Ricerca 2019, per la prima volta esclusivamente in streaming sul nostro sito.
Il mercato italiano dei pagamenti digitali è in crescita, favorito sia dall’introduzione di nuove soluzioni ad alto tasso innovativo, sia da una maggiore abitudine dei consumatori ad approcciarsi ai nuovi strumenti di pagamento.
Un’ulteriore spinta arriva poi dalla PSD2 che ha letteralmente aperto le porte per una collaborazione conveniente per tutti gli attori del panorama del Finance e dei Pagamenti. L’incremento, seppur più alto della media europea, non risulta però sufficiente per permettere all’Italia di scalare la classifica continentale e andare oltre la posizione 23 su 27. I numeri salienti e le prospettive di crescita del Payment italiano saranno approfonditi nel corso di questo articolo:
- I pagamenti digitali ai tempi del Covid-19
- I pagamenti digitali in Italia nel 2019: l'evoluzione in atto
- Gli Innovative Payments in Italia: non solo Mobile Payment
- L'importanza della collaborazione e dell'Open Api
- Il punto di vista degli italiani sui pagamenti innovativi
I pagamenti digitali ai tempi del Covid-19
I risultati della ricerca dell’Osservatorio Innovative Payments arrivano in un momento particolarmente critico per il nostro Paese e per molte altre aree del mondo. Un momento in cui i pagamenti a distanza e quelli in prossimità – ambedue oggetto della Ricerca – si biforcano e l’eCommerce esprime tutto il proprio potenziale, non fosse per i vari limiti di natura logistica.
Difficile fare dunque previsioni quantitative in questo momento di fortissima incertezza. Certo è che la crisi legata all’emergenza Coronavirus non potrà che accelerare l’innovazione nell’ambito dei pagamenti, in misura tanto più rilevante quanto maggiori saranno i cambiamenti indotti negli assetti esistenti, e potrebbe contribuire ad avvicinare al mondo dei pagamenti digitali anche consumatori che ne erano stati fino ad ora distanti. Le Big Tech, inoltre, potrebbero ulteriormente rafforzare le proprie posizioni e la collaborazione presumibilmente crescerà, ma con rapporti di forza fra i partner che potranno essere molto diversi a seconda dei casi e dell’evoluzione del contesto.
I pagamenti digitali in Italia nel 2019: evoluzione in atto
In questo particolare contesto storico, i pagamenti con carta in Italia continuano a crescere e raggiungono nel 2019 quota 270 miliardi di euro (+11% rispetto al 2018). A trainare la crescita sono i pagamenti contactless, che registrano un incremento a doppia cifra e raggiungono i 63 miliardi di euro (+56%). Bene anche gli acquisti online, che valgono 30,3 miliardi di euro (+15%).
Lo scontrino medio di 42€, in diminuzione rispetto ai 45€ dello scorso anno, dimostra che la crescita del contactless non è solo una cannibalizzazione dei pagamenti con carta tradizionali, ma anche una sostituzione dei pagamenti di minore importo, solitamente effettuati in contante.
Assieme ai numeri, evolve anche il perimetro di analisi. Vale la pena, dunque, abbandonare la “vecchia” distinzione tra Old Digital Payment e New Digital Payment per focalizzarsi su alcuni dei fenomeni a maggior tasso di innovazione:
- Contactless Payment, che valgono 63 miliardi di euro nel 2019;
- eCommerce e Mobile Commerce, pari a 30,3 miliardi di euro nel 2019;
- Innovative Payments, pari a oltre 3,1 miliardi di euro nel 2019.
Un POSto al Sole per i commercianti
In parallelo all’introduzione di queste modalità di pagamento per i consumatori, si innovano continuamente anche le modalità di accettazione dei pagamenti digitali:
- i Mobile POS, terminali connessi allo smartphone dell’esercente, consentono la lettura della carta e l’inserimento del PIN, sono stati introdotti per avvicinare ai pagamenti digitali i commercianti e i professionisti che necessitavano di un dispositivo portatile;
- gli Smart POS, dispositivi dotati di un sistema operativo quasi sempre Android, ampliano il ventaglio di applicazioni a valore aggiunto e permettono di accettare anche i pagamenti più innovativi;
- “Soft POS” o “Tap on phone”, fanno sì che è lo stesso smartphone NFC dell’esercente a permettere la lettura di transazioni contactless e l’inserimento del PIN.
Gli Innovative Payments in Italia: il Mobile Payment traina l’innovazione
Gli Innovative Payments in Italia nel 2019 valgono dunque oltre 3,1 miliardi di euro e registrano il +109% rispetto al 2018. Rientrano in questa categoria 4 tipologie di pagamento:
- Mobile Payment, pagamenti attivati da smartphone;
- Wearable Payment, pagamenti attivati da oggetti indossabili, tra cui la componente maggiore fatta da Smartwatch Payment;
- Altri Smart Object Payment, pagamenti attivati da altre tipologie di oggetti connessi, come Smart Speaker, Smart Car e Smart Appliance;
- Device-free Payment, pagamenti che non necessitano di un device di attivazione; includono sia i pagamenti biometrici sia i pagamenti in negozio che non necessitano di un coinvolgimento attivo dei clienti (Invisibile Payment).
Rispetto agli Innovative Payments già attivi in Italia, quelli legati al pagamento in negozio (“in prossimità”) sono la componente che sta crescendo maggiormente (+254% tra 2018 e 2019) e che hanno il potenziale maggiore per il futuro.
Il Mobile Payment, in particolare, vale circa il 97% di questi Innovative Payment e continua inesorabilmente la propria crescita sia nei pagamenti in negozio (1,83 miliardi di euro di transato) che nei pagamenti al di fuori del negozio fisico (1,24 miliardi). Concorrono a questo importante risultato sia i servizi di pagamento NFC (come Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay), sia i servizi di pagamento account-to-account (come Satispay e Bill) e i servizi di pagamento offerti dai merchant (come Eni ed Iper).
Il restante 3% del mercato italiano degli Innovative Payments è invece rappresentato dai Wearable Payments: gli smartwatch e i wearable cominciano a fare breccia tra gli italiani e valgono 70 milioni di euro.
Smart Object Payment e Device-free Payment non contribuiscono invece, a livello di numeri, alla quantificazione dato che l’offerta di soluzioni di pagamento risulta ancora marginale. Tra le applicazioni più interessanti attualmente in fase di test in Italia vi è, ad esempio, la soluzione di pagamento “invisibile” che Conad sta testando a Sassari grazie alla corsia senza casse PassPay.
L’importanza della collaborazione e dell’Open API
Il Mobile Payment è oggi un metodo di pagamento consolidato in molti paesi del mondo sia per acquisti a distanza sia per acquisti in prossimità. Se in un primo momento le banche del mondo occidentale avevano iniziato ad offrire soluzioni NFC in autonomia, le stesse hanno poi privilegiato soluzioni terze offerte in collaborazione con i grandi attori tecnologici come Apple, Google e Samsung.
La collaborazione, per ora, risulta vincente per tutti: da un lato le banche offrono ai loro clienti servizi di pagamento facili da utilizzare, dall’altro i produttori di device hanno fidelizzato i propri clienti o, come nel caso di Apple, ottenuto nuovi ricavi derivanti dalle fee applicate ai pagamenti.
Il tema della collaborazione si fa ancora più rilevante quando entrano in gioco device ancora più innovativi dello smartphone, in grado di garantire esperienze di pagamento sempre più semplici e immediate. In questi casi, giocano un ruolo fondamentale i produttori degli oggetti intelligenti. Gli Smart Car Payment, su tutti, stanno iniziando le prime sperimentazioni: FCA, General Motors e Jaguar ospitano già le applicazioni di diversi merchant come Shell o Domino’s per permettere il pagamento direttamente dal cruscotto dell’auto.
Ad accelerare innovazione e competizione nel mercato dei pagamenti in quest’ultimo anno, è stata poi la direttiva PSD2 – entrata in vigore il 14 settembre 2019 – che sta favorendo e favorirà la collaborazione tra le aziende grazie alle cosiddette Open API. Questa trasformazione ha un forte impatto anche sul mondo dei pagamenti. Già 270 imprese hanno ottenuto la licenza per fornire servizi di Account Information o Payment Initiation, sfruttando quindi le opportunità aperte dalla normativa.
La PSD2 ha posto insomma le basi per un concreto aumento della competizione aprendo il mercato a nuovi attori. Se questa sfida tra competitor possa diventare in realtà un rapporto di coopetizione, in cui le parti collaboreranno per ottenere un reciproco vantaggio, dipenderà molto dalle strategie e dalla visione a lungo termine degli attori bancari tradizionali.
Il punto di vista degli italiani sui pagamenti innovativi
Il Convegno è stato infine l’occasione per presentare i risultati della ricerca sul consumatore svolta da Kantar - in collaborazione con l’Osservatorio Innovative Payments - su un campione di 2.000 individui, rappresentativo della popolazione italiana dai 18 ai 64 anni, utenti di Internet.
Dall’indagine emerge che gli utenti internet italiani tra i 18 e i 64 anni si dimostrano sempre più propensi all’uso delle carte di pagamento e agli acquisti online: il 93% di loro dichiara di avere almeno un conto corrente, mentre la quasi totalità del campione ha una carta di pagamento. Lo smartphone si conferma come uno degli strumenti preferiti dagli utenti in tutti i campi del mondo finanziario e transazionale. Il 74% degli intervistati usa lo smartphone per effettuare pagamenti, il 58% per pagamenti “da remoto”, l’11% usa servizi di Mobile p2p per il trasferimento di denaro ai propri contatti e il 13% dichiara di aver usato app per pagare in negozio.
Numeri interessanti anche in tema di wearable e assistenti vocali. Il 32% dichiara di possedere un oggetto che rientra nella categoria dei wearable e l’8,2% ha già effettuato pagamenti tramite tali dispositivi. Il 92% dichiara di conoscere gli assistenti vocali, anche se le attività legate ai pagamenti e alla gestione di denaro rimangono ancora marginali (14%).
Quanto alla propensione di utilizzo per il futuro, il dado sembra tratto: Mobile, Wearable, Smart Car, Smart TV, Smart Speaker e Smart Fridge, gli Innovative Payments partiranno proprio da qui.
- Autore
Direttore dell'Osservatorio Smart City e ricercatore dell'Osservatorio Innovative Payments.
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