Si fa un gran palare di Smart Working, la nuova filosofia manageriale che va oltre il mero "lavoro da casa". Tra benefici e controindicazioni, lockdown forzati e ripresa, lo Smart Working è sempre più parte dell'organizzazione lavorativa di aziende e pubbliche amministrazioni.
Già dieci anni fa alcune grandi aziende si mossero per introdurre soluzioni di "Lavoro Agile". Tra queste, colossi come Vodafone, Microsoft, Nestlé e Tetra Pak.
I migliori casi aziendali di Smart Working in Italia
Tra gli esempi di Smart Working di maggiore successo nel panorama italiano, fa scuola il gruppo AXA Italia, che nel lontano 2017 con il progetto “Smart working, smart life” aveva intrapreso un percorso di innovazione nella gestione delle modalità di lavoro con notevoli benefici in termini di produttività, motivazione e work-life balance dei dipendenti.
Un altro caso di successo è stato quello di Maire Tecnimont. Il noto gruppo petrolchimico ha individuato nello Smart Working una leva di trasformazione e sviluppo organizzativo, in linea con la nuova strategia di business. L'iniziativa rinominata "Be adaptive! Think Thank" ha visto promotori del cambiamento gli stessi dipendenti attraverso un concorso interno. Tra i benefici rilevati, oltre all'aumento di produttività, anche un notevole impatto sulla sostenibilità aziendale.
Vincitrice dello Smart Working Award 2020 è stata Credem, uno dei principali istituti bancari italiani. Per fronteggiare l’emergenza Covid-19, Credem ha dato l’opportunità a tutti i dipendenti di lavorare in modalità full remote, ad eccezione dei cassieri, raggiungendo un totale di 5.878 smart worker pari al 93% del personale. Ciò è stato possibile grazie alla precedente diffusione della strumentazione tecnologica. Per supportare la transizione al lavoro da remoto in situazione di emergenza, Credem ha fornito delle pillole formative riguardo i temi principali dello Smart Working, affrontando anche tematiche legate alle soft skills.
Esempi di Smart Working nella PA
Ma il Lavoro Agile non è soltanto appannaggio delle grandi multinazionali e dei grandi gruppi bancari e assicurativi. Sono diversi gli enti pubblici che, soprattutto nell'ultimo anno, hanno introdotto il Lavoro Agile in maniera vincente. Tra questi, si annoverano diverse aziende sanitarie e ospedaliere, interessate da vicino dall'ondata del Covid-19.
Ma fanno scuola anche alcuni enti territoriali. È il caso della Regione Emilia-Romagna che a partire dal 2019 ha deciso di introdurre lo Smart Working, al fine di accrescere le competenze digitali dei propri dipendenti, migliorare l'organizzazione del lavoro e incentivare la collaborazione e promuovendo una cultura basata sul raggiungimento di obiettivi e risultati.
Tra i benefici ottenuti: una maggiore efficienza e qualità del lavoro, un maggiore senso di appartenenza all’organizzazione e una maggiore apertura mentale nei confronti di nuove pratiche organizzative, oltre ovviamente al recupero in termini di tempi di vita e conciliazione con esigenze personali e familiari.
Anatomia di un progetto Smart Working di successo
Quando si introduce un progetto di Smart Working in azienda, particolare attenzione deve essere dedicata anche alla ridefinizione degli spazi per adeguarli alle mutate esigenze. Spazi che non vedono più postazioni fisse per i dipendenti, ma ambienti dedicati alla creatività, all’innovazione, alla collaborazione e alla concentrazione. Infrastrutture rinnovate vanno di pari passo con l’adeguamento della strumentazione tecnologica, con laptop in dotazione a tutti e wi-fi in azienda per favorire la mobilità all’interno delle sedi.
Infine, gli elevati livelli di autonomia lavorativa delle persone richiedono una ridefinizione delle policy HR che, oltre a dare la possibilità di lavorare da remoto più giorni alla settimana, possono essere ripensate per consentire a ogni team di costruire e interpretare il proprio modello di smart working con un ruolo centrale e fondamentale del manager.
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