Amazon operatore postale: cosa cambia veramente

12 dicembre 2018 / Di Samuele Fraternali / 0 Comments

Nelle scorse settimane è arrivato l’ok da parte del Ministero dello Sviluppo Economico ad inserire Amazon nell’elenco degli operatori postali autorizzati (a oggi oltre a 4.000). Sono due le società del colosso eCommerce ad aver ottenuto la licenza: Amazon Italia Logistica e Amazon Transport.

 

Amazon operatore postale: scelta formale o strategica?

Cosa cambia dunque? La licenza permette ad Amazon di consegnare i pacchi eCommerce ai consumatori finali, sia a domicilio sia in punti di ritiro, come ad esempio i parcel locker. Nella sostanza si tratta di una formalità, un passaggio necessario per allinearsi al sistema di regole italiane proseguendo nella strategia di sviluppo della propria logistica.

L’unica significativa differenza per Amazon è legata agli obblighi indiretti della licenza. Amazon infatti dovrà rivedere il contratto dei fattorini, in termini di condizioni e contributi, adattandolo alle norme del contratto nazionale del settore postale, diverse da quelle del settore logistico.

Le ambizioni eCommerce di Amazon

Cerchiamo però di analizzare la mossa di Amazon in un contesto di più ampio respiro. L’eCommerce B2c in Italia è in continua crescita (CAGR: +14% negli ultimi 5 anni), così come i volumi generati da Amazon. Per portare i pacchi a casa degli italiani, Amazon adotta soluzioni differenti da un lato si appoggia a una molteplicità di fornitori terzi (corrieri, operatori postali e padroncini), scelti in funzione di livello di servizio garantito e del prezzo applicato; dall’altro sta sviluppando capacità interna per gestire direttamente la consegna, soprattutto nelle grandi città (e zone limitrofe).

Il passaggio alla gestione diretta della logistica distributiva è una mossa strategica, resa possibile dal raggiungimento di volumi, sempre più centrale nell’idea di cura del cliente, tanto cara ad Amazon.

 

Le strategie di logistica distributiva di Amazon

Due i benefici più importanti: riduzione dei costi e miglioramento del livello di servizio. Ed è nel desiderio di recupero del controllo dei processi che deve essere letto lo sforzo di Amazon di costruire una propria logistica, fatta di infrastrutture (magazzini, parcel locker, …), processi, persone e competenze.

Ad oggi Amazon possiede in Italia tre grandi Centri di Distribuzione (sta lavorando all’apertura del quarto), un deposito dedicato a Prime Now a Milano, quattordici centri di smistamento (altre aperture sono in programma) e circa trecento parcel lockers. E ci possiamo aspettare nel futuro ulteriori investimenti per aumentare la capacità e la capillarità della sua rete distributiva. Possiamo dunque concludere che Amazon sarà - sempre di più - un attore importante nel settore logistico italiano. Anche a fronte delle ultime novità, ci possiamo aspettare che Amazon possa aumentare la sua quota di mercato fino a divenire tra gli operatori leader che gestiscono i flussi di consegna per l’eCommerce B2c.

 

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  • Autore

Direttore dell’Osservatorio Digital Content e Senior Advisor dell'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm