La Smart City, o città intelligente, è ormai realtà anche nel nostro Paese. Spesso è associata al concetto di città del futuro e fa riferimento soprattutto alle grandi realtà, basti progetti Smart City in Italia avviati a Milano, Torino, Firenze, Verona o Trento.
In realtà, le soluzioni smart si stanno diffondendo anche in realtà urbane medio-piccole. Grazie alle comunità energetiche, come associazioni tra cittadini o piccole e media imprese che producono e scambiano energia, si inizia a parlare sempre di più di Smart Land e green communities. Tuttavia, rimane ancora molta strada da fare per cogliere pienamente i benefici delle innovazioni.
Ma che cosa si intende per Smart City e perché è importante parlarne? Quali sono i principali progetti smart avviati in Italia? Scopriamolo nel proseguo di quest'articolo.
Che cos’è la Smart City e perché è rilevante?
L'espressione Smart City racchiude in sé una concezione della realtà urbana che travalica i confini tecnologici e che - in una visione ampia che spazia dalla mobilità all’efficienza energetica, dalla valorizzazione dei dati alla partecipazione attiva dei cittadini - si pone come obiettivo l’innalzamento degli standard di sostenibilità, vivibilità e dinamismo economico delle città del futuro.
Il concetto di Smart City va quindi oltre le innovazioni tecnologiche. Racchiude in sé un nuovo modo di vedere la realtà urbana, improntato sul benessere dei cittadini e l’efficienza energetica.
Le Smart City in Italia: la città intelligente nella pratica
Approfondita la "teoria" della città intelligente, è bene interrogarsi su costa stia avvenendo nel concreto. Quanto vale il mercato della città del futuro e quali sono i progetti e gli esempi di Smart City in Italia di maggior spicco?
Il numero di progetti avviati è in aumento, con sperimentazioni innovative in diversi ambiti applicativi, in particolare nell’illuminazione pubblica, nella sicurezza e nella mobilità. In alcuni casi nascono anche veri e propri ecosistemi smart, ossia città che utilizzano tecnologie integrate e che sfruttano i dati per gestire i diversi ambiti, come servizi di Smart Parking, di gestione dei flussi di persone e del traffico e di monitoraggio ambientale. Tuttavia, le barriere all’implementazione dei progetti sono ancora numerose, specialmente quelle legate alla mancanza di competenze, alla burocrazia e al coordinamento tra i diversi attori della Smart City.
I principali progetti di Smart City in Italia
L'indagine del 2021 dell'Osservatorio Smart City mostra che il 28% dei comuni ha avviato almeno un progetto Smart City nel triennio 2019-2021, percentuale che sale al 50% per i comuni con più di 15.000 abitanti.
A crescere non è solo il numero di iniziative avviate ma anche il livello di maturità. Infatti, il 50% dei progetti rilevati è in fase esecutiva, segnale che hanno raggiunto il pieno livello di implementazione. E il dato – ancora elevato – sulle sperimentazioni in corso, può a questo punto essere letto con maggiore ottimismo: è infatti necessario che pubbliche amministrazioni e aziende continuino a sperimentare e a testare nuove soluzioni sul campo. A crescere nel tempo è infatti anche il livello di innovatività dei progetti, che sfruttano sempre più le funzionalità abilitate dalle tecnologie IoT e non solo.
Grande attenzione è posta al connubio con soluzioni di Intelligenza Artificiale, come nel caso del progetto per la gestione dell’irrigazione di parchi e verde pubblico a Firenze, in cui le corrette quantità di acqua con cui irrigare il terreno sono definite in base alle condizioni di umidità, alle previsioni meteo e alla bagnatura fogliare, con la possibilità di individuare da remoto eventuali perdite o rotture agli impianti e permettere l’intervento degli operatori sul posto solo se necessario.
Un altro esempio di progetto innovativo è quello realizzato a Verona, dove sono stati installati 160 impianti semaforici per far scattare il verde quando le ambulanze in codice rosso si trovano a 100 metri di distanza: come risultato si riducono i tempi di intervento e aumenta la possibilità di salvare vite umane.
Un ulteriore segnale evolutivo dei progetti Smart City in Italia è l’approccio sempre più sinergico con cui vengono gestite le iniziative. Infatti, nonostante la maggior parte delle sperimentazioni avvenga ancora in modo indipendente e non coordinato (52% dei casi), inizia ad aumentare il numero di comuni che gestisce due o più iniziative in modo congiunto (40%). E questo accade non solo nelle grandi città come Milano e Firenze, dove già si segnalano programmi di ampio respiro, ma in realtà come Taormina, che stanno volgendo lo sguardo al futuro.
Parallelamente iniziano a diffondersi anche progetti nati dalla collaborazione tra diversi comuni, che in questo modo condividono rischi e benefici. Occorre, però, proseguire nella strada tracciata in questo ultimo triennio, continuando a trasformare le iniziative pilota in progetti esecutivi, in grado di portare valore alle municipalità e ai cittadini.
Le barriere all’avvio dei progetti Smart City
Sicuramente la direzione è quella giusta, ma è ancora troppo circoscritta per poter cogliere i benefici delle Smart City a livello di sistema Paese. La Smart City in Italia è ancora in cerca d’autore: sono tante le sperimentazioni avviate, ma rimangono poco integrate tra loro e in molti casi senza una chiara strategia di sviluppo del territorio. L’indagine svolta sui Comuni italiani quali barriere la mancanza di competenze adeguate e la mancanza di risorse economiche.
Il risultato è che la maggior parte delle iniziative si arena dopo la prima fase di sperimentazione. Per superare questa situazione è fondamentale formulare una strategia nazionale condivisa: a livello centrale bisogna stabilire impegni e priorità per i comuni cercando di trovare il giusto compromesso tra l’attuale ‘anarchia’ dei progetti e un’eccessiva centralizzazione.
Per approfondire il tema della valorizzazione dei dati, punto cruciale di un ecosistema urbano integrato, l’Osservatorio Smart City ha sviluppato lo Smart City Journey, un modello destinato alle PA per l’analisi di cinque variabili: strategia, competenze e governance, qualità dei dati, tecnologie e utilizzo. I risultati sono in linea con quanto già emerso dall’indagine: il livello di maturità dei comuni è ancora basso, indice che non sono in grado di sfruttare adeguatamente i dati, che mancano competenze, strategie condivise e tecnologie avanzate.
- Autore
Responsabile Scientifico degli Osservatori Connected Car & Mobility e Smart City e Direttore dell'Osservatorio Internet of Things
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