Sono numerosi gli ambiti applicativi dell’Internet of Things che nonostante non abbiano ancora un peso significativo nel mercato italiano, denotano buone prospettive di crescita per i prossimi anni. Uno su tutti – da cui ci aspettiamo molto guardando ai prossimi mesi – è sicuramente lo Smart Metering idrico.
La crescita dei contatori idrici intelligenti
Sempre più spesso si osserva infatti l’apertura di bandi dedicati alla telelettura dei contatori idrici da remoto. Un caso tra i più rilevanti è quello di Acquedotto Pugliese, che ha avviato a inizio 2021 un piano decennale di sostituzione dell’intero parco contatori - costituito da un milione di apparecchiature - con contatori intelligenti gestiti in telelettura, con la possibilità di ottenere benefici quali l’accesso ai consumi da remoto, la fatturazione a conguaglio, nonché l’ottimizzazione della gestione delle reti idriche, contribuendo così alla riduzione delle perdite.
Considerando la forte attenzione verso i benefici di efficienza e ambientali e la scarsa consapevolezza da parte delle aziende riguardo i benefici ottenibili, l’Osservatorio Internet of Things ha realizzato un modello per supportare le utility nel comprendere il valore economico di tali iniziative.
I benefici economici e ambientali
In particolare, l’Osservatorio ha quantificato i benefici economici – derivanti ad esempio dalla lettura del contatore in modalità walk-by (l’operatore raggiunge il contatore in prossimità, e attraverso tecnologie di comunicazione wireless, ne raccoglie i relativi dati - La misurazione avviene ogni 1,5/2 mesi) o da remoto (i dati vengono trasmessi attraverso una rete di comunicazione fissa, i gateway raccolgono i dati inviati da ciascun contatore smart e, a loro volta, li trasmettono alla utility competente - La misurazione è molto frequente, nell’ordine dei minuti), da una maggiore accuratezza della bolletta e dalla possibilità di rilevare frodi e identificare guasti nelle condutture - ipotizzando un orizzonte temporale di 10 anni e due scenari di roll-out da 50.000 e 160.000 contatori installati. Il valore del Net Present Value varia nei due scenari tra 4 e 16 milioni di euro, mentre il Pay Back Time oscilla tra 4 e 5 anni.
L’evidenza che emerge con maggior forza è che all’aumentare del numero di contatori smart installati aumentano progressivamente i benefici e si riducono i relativi costi. Le ragioni sono da ricercare nelle economie di scala e nel fatto che l’investimento iniziale viene così “spalmato” su più unità acquistate, ma anche nelle sinergie che si vengono a creare. Inoltre, la possibilità di poter gestire un elevato numero di contatori smart genera una maggior quantità di dati raccolti, che possono essere sfruttati per ottimizzare la gestione della pressione e delle perdite idriche.
Spostando il focus sui benefici ambientali, le quantità di acqua ed energia risparmiate risultano piuttosto consistenti, con valori che variano – sempre con riferimento ai due scenari – tra 0,9 a 3,4 milioni di m3/anno per quanto riguarda la risorsa idrica, e tra 14.000 a 44.000 KWh/anno con riferimento alla componente energetica.
In aggiunta ai benefici - economici e ambientali - che possono scaturire dall’installazione di contatori smart, l’elemento che oggi “traina” maggiormente le utility verso questo nuovo mercato è di natura normativa. Infatti, secondo alcune direttive attualmente in vigore (D.M. 155/13, D.M. 93/17, MiSE e Delibera 332/2020/R/IDR, ARERA), l’installazione di smart meter idrici permette da un lato di conseguire punteggi premianti nelle valutazioni dei bandi di gara, e dall’altro di ottenere un allungamento del periodo disponibile per la sostituzione dell’attuale parco contatori, con effetti diretti sul ritorno economico dell’investimento degli attori in gioco.
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