L’Industrial IoT è un ambito in crescente dinamismo. Il tema è di assoluto rilievo e trova collocazione in diversi processi dell’innovazione digitale. In particolar modo, in quelli che stanno vivendo i sistemi produttivi con il paradigma dell’Industria 4.0.
Cos’è l’Industrial IOT
Partiamo innanzitutto con una definizione. L’Industrial Internet of Things, anche noto con l’acronimo I-IoT, rappresenta letteralmente l’applicazione dell’Internet of Things (IoT) nel mondo industriale. È dunque un’evoluzione del concetto di Internet delle cose che riguarda da vicino i processi industriali e mira a rendere questi ultimi più efficienti e sicuri.
Più tecnicamente, per Industrial Internet of Things si intende quel percorso evolutivo della rete Internet attraverso la quale ogni oggetto fisico acquisisce una sua contropartita nel mondo digitale. Alla base dell’IoT (e quindi dell’I-IoT) vi sono oggetti intelligenti (capaci cioè di identificazione, localizzazione, diagnosi di stato, acquisizione di dati, elaborazione, attuazione e comunicazione) e reti intelligenti (aperte, standard e multifunzionali).
Le applicazioni IoT al mondo industriale sono anche note con l’espressione “Industrial Internet” o, con una accezione più ampia e recente, ricomprese sotto il paradigma dei “Cyber-Physical Systems”.
Le applicazioni dell'Industrial Internet of Things
Un focus doveroso lo meritano anche gli ambiti d'impiego dell'Industrial IoT:
- Smart Factory: controllo avanzamento produzione, sicurezza sul lavoro, manutenzione, movimentazione materiali, controllo qualità, gestione rifiuti;
- Smart Logistics: tracciabilità / monitoraggio della filiera tramite tag RFId (Radio-Frequency Identification) e sensoristica, monitoraggio della catena del freddo, gestione della sicurezza in poli logistici complessi, gestione delle flotte (es. tramite GPS / GPRS);
- Smart Lifecycle: miglioramento del processo di sviluppo nuovi prodotti (es. tramite dati provenienti da versioni precedenti dei prodotti connessi), end of life management, gestione fornitori nella fase di sviluppo nuovi prodotti.
Dalle "cose" ai numeri: l'Internet of Things in cifre!
Internet of Things alla base dell’Industria di quarta generazione
In che modo esattamente dispositivi e applicazioni IoT possono efficientare e migliore i processi produttivi all’interno delle fabbriche?
Due funzioni su tutti: tecnologie di questo tipo sono funzionali all’integrazione hardware/software e uniscono ai modelli produttivi tradizionali il supporto fondamentale di oggetti dotati di una propria "intelligenza".
L’Industrial IoT rappresenta inoltre una delle sei tecnologie alla base della cosiddetta Industria 4.0 (anche nota come Smart Manufacturing). Secondo tale principio, che trova collocazione all’interno di una più ampia quarta rivoluzione industriale, le tecnologie digitali - dispositivi IoT, ma anche sensoristica, cloud, machine learning, robotica collaborativa, stampa 3D - sarebbero in grado di aumentare l’efficienza e il valore della produzione stimolando interconnessione e cooperazione tra tutte le risorse, interne e dentro l’impresa.
La diffusione delle applicazioni I-IoT in Italia
Alla luce di uno scenario così fertile di opportunità e tecnologie, ebbene chiedersi quale sia la risposta della manifattura italiana. L'Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano ha condotto un’indagine che ha coinvolto 100 grandi aziende e 525 PMI con sede in Italia, con l’obiettivo di comprendere i progetti realizzati in ottica Industrial IoT e le aspettative per il futuro. Emerge uno scenario a doppia velocità.
Da un lato il 97% delle grandi imprese conosce infatti le soluzioni IoT per l'Industria 4.0 e il 54% ha attivato almeno un progetto in ambito Industrial IoT nel triennio 2017-2019. Dall'altro solo il 39% delle PMI ha sentito parlare di queste soluzioni e appena il 13% ha avviato delle iniziative. A limitare il fenomeno sono principalmente mancanza di competenze e barriere di tipo culturale e tecnologico.
Per approfondire: Industrial IoT in Italia, un confronto tra PMI e grandi imprese >>
Piano Industria 4.0: un’opportunità per il Made in Italy
Come superare questa impasse? Gli incentivi previsti all'interno del Piano Nazionale Industria 4.0 (il cosiddetto “Piano Calenda”) possono giocare un ruolo fondamentale nello smuovere il mercato. Tale piano prevede nel quadriennio 2017-2020 investimenti in ricerca e sviluppo e incentivi fiscali a vantaggio delle imprese che investiranno in tecnologie e progetti a supporto della Quarta Rivoluzione Industriale.
Dal 21 settembre 2016, infatti, anche l’Italia ha finalmente il suo “Piano Nazionale Industria 4.0” che definisce strumenti di incentivazione e sostegno alla trasformazione digitale, con uno stanziamento di risorse pubbliche (13 miliardi di euro) senza precedenti. Alle imprese industriali italiane vengono dati ampi mezzi per confrontarsi con uno scenario competitivo profondamente evoluto che, se da un lato promette di esaltare la creatività e le qualità del Made in Italy, dall'altro innalza l'asticella della competizione verso nuovi standard di reattività e innovatività dei processi e, soprattutto, dei servizi che è possibile abilitare.
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- Autore
Direttore dell'Osservatorio Internet of Things e dell'Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano
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