L’Industrial IoT, o IIoT, o ancora Industrial Internet of Things, è un ambito in crescente dinamismo dell’IoT, e non solo. Il tema è di assoluto rilievo e trova collocazione in diversi processi dell’Innovazione Digitale e, in particolare modo, in quelli che stanno vivendo i sistemi produttivi con il paradigma dell’Industria 4.0. Con l’aiuto dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano in questo articolo approfondiremo il paradigma dell’IIoT, illustrando le sue caratteristiche principali, la sua diffusione e i principali finanziamenti a supporto.
Cos’è l’Industrial IoT significato
L’Industrial Internet of Things (IIoT) rappresenta l’applicazione dell’Internet of Things (IoT) nel mondo industriale. Alla base dell’IoT (e quindi della tecnologia IIoT) vi sono oggetti intelligenti e reti intelligenti , che possono essere aperte, standard e multifunzionali.
L’IIoT è dunque un’evoluzione del concetto di Internet delle cose che riguarda da vicino i processi industriali e mira a rendere questi ultimi più efficienti e sicuri, grazie a dispositivi in grado di svolgere funzioni complesse come identificazione, localizzazione, diagnosi di stato, acquisizione di dati e relativa elaborazione, comunicazione e tanto altro.
Più tecnicamente, per Industrial IoT ci si riferisce all’applicazione di tecnologie di connettività e sensori in ambito industriale, con l’obiettivo di raccogliere dati in tempo reale, monitorare le prestazioni, ottimizzare i processi e consentire una maggiore automazione e controllo dei processi di produzione e logistica.
Le applicazioni IoT al mondo industriale sono anche note con l’espressione “Industrial Internet” o, con una accezione più ampia e recente, ricomprese sotto il paradigma dei Cyber-Physical Systems. Questi “Sistemi Cyber-Fisici” rappresentano l'intersezione tra il mondo digitale e quello fisico, combinando macchine e sensori con elementi informatici (come software e reti).
Che differenze ci sono tra IIoT e IoT?
Come abbiamo già avuto modo di accennare, l’IIoT rappresenta un ambito dell’IoT. I due concetti sono quindi simili. Tuttavia, l’Internet of Things è un paradigma che non comprende solo il mondo industriale, ma anche molti altri. L'ingegnere inglese Kevin Ahston, cofondatore dell'Auto-ID Center del Massachussetts Institute of Technology e creatore dell'espressione IoT, definisce questo paradigma come “quello sviluppo tecnologico in base al quale, attraverso la rete Internet, ogni oggetto acquista una sua identità nel mondo digitale”.
Mentre l’IIoT è specificamente rivolto al settore industriale, l’IoT riguarda anche tutti i dispositivi connessi utilizzati nel contesto quotidiano, dai dispositivi della Smart Home (come smart speaker), allo Smart Metering, fino alle auto connesse. Non solo: l’Internet of Things si estende inoltre a numerosi altri settori, come gli edifici intelligenti, l'agricoltura smart, le Smart City e la Smart Mobility.
Le applicazioni dell'IIoT
Un focus doveroso lo meritano anche gli ambiti d'impiego dell'Industrial IoT, che si possono suddividere nelle seguenti applicazioni:
- Smart Factory, che comprende tutto ciò che riguarda controllo avanzamento produzione, sicurezza sul lavoro, manutenzione, movimentazione materiali, controllo qualità, gestione rifiuti;
- Smart Logistics, che include tracciabilità / monitoraggio della filiera tramite tag RFId (Radio-Frequency Identification) e sensoristica, monitoraggio della catena del freddo, gestione della sicurezza in poli logistici complessi, gestione delle flotte (es. tramite GPS / GPRS);
- Smart Lifecycle, ovvero l’ambito di impiego dell’IIoT con cui si fa riferimento al miglioramento del processo di sviluppo nuovi prodotti (es. tramite dati provenienti da versioni precedenti dei prodotti connessi), end of life management, gestione fornitori nella fase di sviluppo nuovi prodotti.
IoT e IIoT: Internet of Things alla base dell’Industria di quarta generazione
In che modo dispositivi e applicazioni IoT possono efficientare e migliorare i processi produttivi all’interno delle fabbriche? Le tecnologie di questo tipo sono funzionali all’integrazione hardware/software e uniscono ai modelli produttivi tradizionali il supporto fondamentale di oggetti dotati di una propria "intelligenza".
L’IoT for industrial rappresenta, inoltre, una delle sei tecnologie alla base della cosiddetta Industria 4.0 (anche nota come Smart Manufacturing). Secondo tale principio, che trova collocazione all’interno di una più ampia quarta rivoluzione industriale, le tecnologie digitali – quali dispositivi IoT, sensoristica, Cloud, Machine Learning, robotica collaborativa, stampa 3D – sarebbero in grado di aumentare l’efficienza e il valore della produzione, stimolando interconnessione e cooperazione tra tutte le risorse, interne e dentro l’impresa.
La diffusione delle applicazioni IIoT in Italia
L’Osservatorio Internet of Things, all’interno della sua edizione di Ricerca, ha rilevato come nel 2023 sia rallentata la diffusione di progetti Industrial IoT attivati sul territorio:
il 18% delle grandi aziende ha avviato nuovi progetti IIoT, dato in diminuzione rispetto al 31% del 2022 e al 21% del 2021. Questo calo è da imputare soprattutto al dimezzamento degli incentivi, che da alcuni anni hanno ormai un impatto diretto sull’avvio di nuovi progetti. Infatti, il 48% delle imprese ha attribuito proprio agli incentivi un ruolo chiave nella decisione di attivare progettualità di Smart Factory in passato.
Questi dati emergono da un’indagine condotta dall’Osservatorio, che ha coinvolto 118 grandi aziende, realizzata con l’obiettivo di raccogliere alcune evidenze sul grado di conoscenza delle soluzioni, sul livello di adozione dei progetti realizzati e sulle aspettative per il futuro delle grandi imprese.
Piano Transizione 5.0: un’opportunità per l’IIoT e per l’ambiente
Anche per le applicazioni di Internet of Things Industriale, vi sono molte iniziative e progetti dedicati con fondi specifici.
Il legame tra incentivi e avvio di nuovi progetti IIoT fa sperare in un’inversione di tendenza. In particolare, nel corso del prossimo biennio 2024-2025 verranno stanziati 6,3 miliardi inclusi nel nuovo Piano Transizione 5.0, desinati all’acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0, ma anche di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (ad esclusione delle biomasse). Infine, i fondi dovranno essere destinati anche alla formazione del personale in competenze per la transizione verde.
Il Piano Transizione 5.0 si propone quindi di incentivare azioni concrete in termini di sostenibilità ambientale, ponendo l’efficientamento energetico al centro delle progettualità delle organizzazioni. Allo stesso tempo, le imprese stesse dimostrano già oggi di porre grande attenzione agli obiettivi ESG (Environmental, Social and Governance) e in particolare al tema della sostenibilità ambientale:
sempre secondo la Ricerca dell’Osservatorio Internet of Things, quasi 8 grandi aziende su 10 (78%) dichiarano un impegno significativo verso la tutela dell’ambiente.
Le azioni intraprese fino a oggi per ridurre la propria impronta ecologica collimano con gli obiettivi indicati dal Piano Transizione 5.0. Tra le principali azioni troviamo:
- riduzione dei consumi energetici (86% dei casi);
- l’utilizzo di energia pulita (85%);
- utilizzo di materie prime riciclate e materiali di recupero (58%);
- la riduzione delle emissioni inquinanti (57%).
IoT Industry e servitizzazione
All’interno della Ricerca, l’Osservatorio ha anche individuato tre livelli di servitizzazione – ossia servizi complementari o integrati al prodotto stesso – verso cui le aziende possono tendere:
- un primo livello riguarda tutte quelle realtà che sfruttano le tecnologie IoT per l’attivazione di servizi di notifica e/o servizi basati sulla conoscenza delle condizionidell’oggetto intelligente, come ad esempio un macchinario;
- un secondo livello riguarda il potenziale beneficio economicolegato al pagamento di macchinari o impianti connessi attraverso logiche pay-per-use (sulla base dell’utilizzo del prodotto stesso) e/o pay-per-performance (a fronte del raggiungimento di alcuni KPI prestabiliti);
- il terzo livello, infine, guarda ai concetti di Manufacturing as a Servicee di Platform Economy, di cui pagamenti innovativi Machine-to-Machine ne costituiscono un esempio.
- Autore
Direttore dell'Osservatorio Internet of Things e dell'Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano
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