Smart Working e PMI: i progetti delle piccole e medie imprese

21 dicembre 2022 / Di Fiorella Crespi / 2 Comments

Lo Smart Working sposa bene i modelli di business delle PMI? O è applicabile solamente a modelli tipici delle grandi aziende?

 

Come diffondere un approccio "smart" nelle PMI

Le PMI sono una frontiera necessaria in cui la rivoluzione introdotta dal Lavoro Agile non è ancora concretamente consolidata. Perché questo accada è necessario favorire la creazione di sinergie e reti allo scopo di stimolare circoli virtuosi nell’adozione delle pratiche di Smart Working. Stimolare un circolo virtuoso di questo tipo vuol dire promuovere un clima di fiducia verso l’adozione di un nuovo modo di lavorare, da adattare alle caratteristiche strutturali e alle modalità operative tipiche delle imprese piccole e medie.

Per creare un vero Smart Working in queste realtà occorrono infatti due strategie parallele:

  • far capire con chiarezza cosa significa fare Smart Working, per evitare che, percepito solo come lavoro da remoto, sia visto come di scarso interesse o addirittura inapplicabile per la maggior parte delle piccole realtà;
  • aiutare a superare la logica di destrutturazione e informalità che caratterizza la maggior parte dei progetti in questa tipologia di aziende.

L’adozione di un approccio informale, seppure in alcuni casi sia comprensibile alla luce delle caratteristiche delle PMI, denota una limitata sicurezza e spinta a livello aziendale nel progetto. Tali caratteristiche facilmente si possono scontrare (e avere la peggio) con le criticità legate a una cultura aziendale molto presenzialista e alla necessità di investimenti in tecnologie digitali, entrambe barriere tipiche di realtà di piccole e medie dimensioni.

 

La diffusione dello Smart Working nelle PMI: i dati dell'Osservatorio

Durante l'emergenza sanitaria il 58% delle piccole e medie imprese ha adottato lo Smart Working, o meglio un modello di lavoro a distanza in grado di assicurare la continuità di business e contemporaneamente contenere la pandemia. Nel 2022 lo Smart Working è passato dal 53% al 48% delle realtà, con una media di circa 4,5 giorni al mese. La decrescita dello sviluppo del lavoro agile nelle PMI è attribuibile alla cultura organizzativa, che privilegia il controllo della presenza e percepisce lo Smart Working come una soluzione emergenziale e limitata nel tempo.

Dall’analisi realizzata dall'Osservatorio Smart Working emerge che, sebbene il 48% del campione dichiara di adottare lo Smart Working, solo il 21% delle organizzazioni afferma di applicare iniziative di lavoro agile complete. Non si tratta, quindi, del solo Telelavoro, ma di interventi riguardanti diversi aspetti della progettazione del lavoro da remoto, quali flessibilità di luogo, di orario, ripensamento spazi e cultura orientata ai risultati. Infine, una parte significativa delle piccole e medie imprese intervistate dichiara di non avere interesse nell’introduzione dello Smart Working. Il 50% del campione analizzato, infatti, non lo adotta, né prevede di introdurlo nel prossimo futuro

 

Vuoi scoprire la diffusione dello Smart Working nelle PA, PMI e grandi imprese?

Rivivi il Convegno

  • Autore

Research Director HR Innovation Practice and Smart Working