I benefici dello Smart Working sul caro bollette e sull'impatto ambientale

10 novembre 2022 / Di Fiorella Crespi / 0 Comments

A più di due anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria, pubbliche amministrazioni e imprese sono ancora alla ricerca di un equilibrio riguardante le modalità di Smart Working. Secondo la ricerca dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano

nel 2022 i lavoratori da remoto risultano 3,6 milioni, quasi 500 mila in meno rispetto all’anno precedente.

Tale diminuzione è avvenuta principalmente nelle PMI e nelle pubbliche amministrazioni. Nelle grandi imprese, invece, si è registrato un trend opposto, tanto che queste aziende comprendono attualmente quasi la metà dei lavoratori agili complessivi e costituiscono il comparto trainante che porterà gli smart worker raggiungere quota 3,63 milioni nel 2023.

Sebbene diverse realtà tendano a percepire questo paradigma solo come una soluzione emergenziale, è indubbio che comprendere cos'è lo Smart Working e assimilarne le best practice, evitando di considerarlo semplicemente come un “lavoro da casa”, possa portare a benefici tangibili sia per i lavoratori che per le aziende. Come emerso dalla ricerca, ad esempio, gli smart worker che lavorano per obiettivi e godono di flessibilità oraria e di luogo hanno un maggiore livello di benessere e di engagement (e, di conseguenza, di risultati), rispetto a chi opera stabilmente presso sedi e uffici e rispetto a chi, pur lavorando da remoto, non ha altra forma di flessibilità.

 Inoltre, molti sono i vantaggi per aziende e lavoratori riguardanti un risparmio complessivo sulle spese, dovuto a minori emissioni di CO2.

 

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L’impatto dello Smart Working sui lavoratori

Oltre a livello di benessere e di engagement, i benefici del lavoro agile emergono anche a livello economico. Nonostante i rincari dovuti ai costi dell’energia e al conseguente caro bollette, da cui consegue un aumento fino a 400 euro all’anno delle spese per persona, operando in Smart Working per due giorni alla settimana si ottiene in media un risparmio netto di circa 600 euro a lavoratore. Ciò avviene grazie a una riduzione dei costi di trasporto, corrispondente a circa 1000 euro l’anno.
Per quanto riguarda i consumi domestici, invece, due giorni di lavoro in Smart comportano un aumento di 300 kg di CO2 all’anno, ma l’energia legata al commuting risulterebbe di circa 350 Kg a persona. Ne consegue un totale di circa 50 Kg di CO2 non emesse.


I vantaggi nel settore privato e nelle pubbliche amministrazioni

Lavorare in Smart Working consente un risparmio potenziale anche per aziende e PA. Oltre a condizionatori e, in generale, a tutto ciò che necessita di corrente elettrica, un’ottimizzazione degli spazi può portare a un risparmio energetico complessivo di circa 500 euro per postazione. Inoltre, se le aree di lavoro venissero ridotte, ad esempio del 30%, si stima che i costi possano diminuire fino a 2500 euro a lavoratore. A livello di benefici ambientali, invece, ne conseguirebbe una riduzione delle emissioni di circa 400 Kg di CO2.

 

I benefici a livello nazionale

Complessivamente, si potrebbe risparmiare fino a 3.100 euro e ridurre di 450 Kg le emissioni di CO2 per ogni lavoratore. A livello nazionale l’impatto corrisponderebbe a 1,1 miliardi di euro e a circa 1.500.000 tonnellate di CO2 non emesse (corrispondente alla quantità assorbita da una superficie boschiva pari a 8 volte il Comune di Milano).

Si può evincere che, nonostante lo Smart Working sia stato un processo fondamentale per garantire una certa continuità di business durante il periodo pandemico, non si tratta solo di una soluzione temporanea per sopperire a situazioni emergenziali. Riflettere e implementare le dinamiche di questo paradigma può portare a cambiamenti più profondi, come un lavoro impostato su obiettivi e una maggiore digitalizzazione delle realtà lavorative. Come abbiamo visto, gli impatti che ne derivano sono molteplici: dalle migliori performance lavorative, a una maggiore sostenibilità ambientale, a una riduzione dei costi energetici a favore di aziende, PA e lavoratori, particolarmente importante in questo periodo di crisi.

 

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  • Autore

Research Director HR Innovation Practice and Smart Working