La Sharing Mobility in Italia: opportunità e benefici della mobilità condivisa

17 novembre 2020 / Di Giulio Salvadori / 0 Comments

Mobilità elettrica, sharing mobility, gestione dei parcheggi e del traffico sono le aree maggiormente presidiate dai Comuni italiani sul fronte della mobilità intelligente.

 

Le opportunità di un progetto di Smart Mobility

Ma cosa spinge oggi i Comuni ad avviare progetti Smart Mobility? Secondo una recente indagine condotta dall’Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano, a cui hanno preso parte 66 Comuni italiani con più di 25.000 abitanti, il raggiungimento di benefici legati alla sostenibilità ambientale (28%) si colloca al primo posto tra gli obiettivi che le municipalità intendono perseguire, con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti in tutta l’area urbana. Ma anche l’attenzione verso i servizi erogati al cittadino rappresenta un forte traino per l’avvio dei progetti: il miglioramento dei servizi esistenti (24%) e l’introduzione di nuovi (12%) sono rispettivamente al secondo e quarto posto tra gli obiettivi dichiarati. Al terzo posto si colloca il tema della sicurezza stradale (14%), che acquista ancor più rilevanza se si considerano le risposte dei comuni con più di 80.000 abitanti (20%).

 

Applicazioni e benefici della mobilità condivisa

Data la grande attenzione posta verso la sostenibilità ambientale e i servizi al cittadino, in particolare verso i servizi di sharing, e con l’obiettivo di supportare le amministrazioni nel comprendere i vantaggi di tali iniziative, l’Osservatorio ha sviluppato un modello per misurare i benefici abilitati da applicazioni di sharing mobility. Tali servizi, infatti, nonostante l’attuale scenario legato all’emergenza sanitaria non favorisca una loro rapida diffusione, possono concretamente migliorare la vita dei cittadini: riduzione dei costi, miglioramento del comfort e della sostenibilità ambientale sono i principali vantaggi ottenibili.

Car Sharing

In particolare, le analisi sono state condotte con riferimento a tre tipologie di progetti di mobilità condivisa. In primo luogo il servizio di car sharing, considerando un lavoratore tipico che vive e lavora a Milano e che utilizza i mezzi pubblici in settimana e l’auto di proprietà durante il weekend. Ipotizzando l’utilizzo del car sharing in città e del noleggio a lungo termine fuori città in alcuni weekend, è stato stimato un risparmio economico annuo di 1.300 €/auto (-30% rispetto al caso base).

Car Sharing peer-to-peer

In secondo luogo, si è considerato un servizio di car sharing peer-to-peer, che consiste nella possibilità che un cittadino metta a disposizione di altri privati la propria auto nei periodi di non utilizzo, al fine di coprire i costi legati alla gestione dell’auto stessa. In questo scenario, il lavoratore tipico considerato in precedenza ha la possibilità di ripagare tali costi consentendo ad altri privati di noleggiare in media la propria auto per almeno 12 giorni al mese. Questo risultato varia dai 6 ai 16 giorni a seconda del profilo utente e dei modelli di auto considerati.

Bike Sharing

Infine, si sono valutati i benefici ambientali derivanti dall’utilizzo di un servizio di bike sharing in sostituzione dell’auto di proprietà all’interno della città di Milano. Considerando che il 10% dei consumatori italiani sarebbe disposto a cedere la propria auto per utilizzare servizi di bike sharing (Fonte: survey CAWI realizzata in collaborazione con Doxa, Dicembre 2019) ed estendendo tale risultato al parco auto circolante di Milano, si otterrebbe una riduzione annua di oltre 100.000 tonnellate di CO₂.

 

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  • Autore

Direttore dell'Osservatorio Internet of Things e dell'Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano