Sharing Mobility in Italia: cos’è, opportunità e benefici

Aggiornato il / Creato il / Di Giulio Salvadori

La Sharing Mobility è diventata ormai una delle opzioni più diffuse nelle nostre città per far fronte ai problemi dei cittadini legati alla mobilità. Si tratta di un nuovo modello che sta cambiando il modo in cui le persone si spostano, offrendo l’accesso a mezzi di trasporto condivisi senza la necessità di possederli. Una soluzione che comporta diversi vantaggi tanto ai consumatori, quanto alle municipalità e che, se inserita in un contesto più ampio di progetti per la Smart Mobility, può contribuire in modo positivo a problemi quali traffico, inquinamento e altro.

In questo articolo, a cura dell’Osservatorio Connected Vehicle & Mobility del POLIMI School of Management, esploreremo cos’è la Sharing Mobility, come funziona e perché sta diventando una parte fondamentale del panorama urbano.

Cosa si intende per Sharing Mobility e come funziona

La Sharing Mobility è un paradigma di mobilità urbana basato sulla condivisione dei mezzi di trasporto. Questo modello si fonda sull'uso temporaneo e condiviso di veicoli come auto, biciclette, scooter e monopattini. Le persone, sempre più attente alle questioni ambientali, preferiscono servizi di noleggio a ore accessibili tramite piattaforme digitali o app.  

Attraverso le suddette piattaforme è possibile noleggiare vari tipi di mezzi, come auto, biciclette, scooter e monopattini, per un tempo limitato, pagandone solo l’effettivo utilizzo in base alla durata o alla distanza percorsa. Grazie alle sue caratteristiche smart, la mobilità condivisa si è diffusa rapidamente nelle grandi città, rispondendo all’esigenza di soluzioni di trasporto più flessibili, economiche e sostenibili.

Come funzionano i servizi di Sharing Mobility

Il funzionamento dei servizi di Sharing Mobility è molto intuitivo, rendendo l’accessibilità un loro punto di forza. Infatti, tramite un’applicazione mobile, l’utente può visualizzare in tempo reale la posizione dei veicoli disponibili nelle vicinanze. Una volta scelto il mezzo, è sufficiente sbloccarlo utilizzando un codice PIN o un QR code fornito dall’app. Dopo l’uso, il veicolo può essere parcheggiato in aree designate, oppure lasciato liberamente all'interno di un'area geografica specificata, in base alle politiche del servizio.

La Sharing Mobility offre infatti due principali modelli di servizio: quello a postazione fissa, in cui il veicolo deve essere prelevato e restituito in uno specifico parcheggio, e quello a flusso libero, che consente di lasciare il veicolo in qualsiasi punto all’interno di una zona predefinita. Questo secondo modello è tipico di mezzi come i monopattini elettrici e le biciclette, che possono essere parcheggiati ovunque nel rispetto delle regole del servizio.

Vantaggi e benefici della mobilità condivisa

I motivi di una così rapida diffusione di questo tipo di servizi è da ricercare soprattutto nella lunga lista di benefici percepiti sia dagli utenti sia per le città, che contribuiscono a trasformare la mobilità urbana in un modello più sostenibile ed efficiente. Optare per la mobilità condivisa, infatti, non solo riduce la necessità di possedere un veicolo, ma permette di accedere facilmente a vari mezzi di trasporto solo quando necessario, con benefici tangibili a livello individuale e collettivo. Tra i principali vantaggi della sharing mobility troviamo:

  • risparmio economico, in quanto gli utenti pagano solo per l’uso effettivo del veicolo, eliminando i costi legati all’acquisto, alla manutenzione, all’assicurazione e al parcheggio;
  • riduzione del traffico, poiché con meno auto private in circolazione, si riduce la congestione stradale, rendendo gli spostamenti più veloci e migliorando la qualità della vita urbana;
  • minore impatto ambientale, infatti, la condivisione dei veicoli contribuisce a ridurre le emissioni di CO₂ e l’inquinamento, promuovendo una mobilità più ecologica;
  • maggiore accessibilità, grazie alla diffusione capillare dei servizi di sharing, che consentono di trovare un mezzo disponibile nelle vicinanze, rendendo gli spostamenti facili e flessibili;
  • integrazione con il trasporto pubblico, completando l’offerta di mobilità urbana, grazie alla possibilità di combinare facilmente diversi mezzi di trasporto, come autobus, treni e car sharing, per una mobilità più fluida e multimodale.

In definitiva, la sharing mobility rappresenta una soluzione moderna e vantaggiosa, capace di migliorare l’efficienza del trasporto urbano e promuovere un approccio più sostenibile agli spostamenti quotidiani.

Alcuni esempi di servizi di Smart Mobility

Data la grande attenzione posta verso la sostenibilità ambientale e i servizi al cittadino, in particolare verso i servizi di sharing, e con l’obiettivo di supportare le amministrazioni nel comprendere i vantaggi di tali iniziative, l’Osservatorio Connected Vehicle & Mobility ha sviluppato un modello per misurare i benefici abilitati da applicazioni di sharing mobility. Come già accennato nel paragrafo precedente, infatti, questi servizi possono migliorare concretamente la vita dei cittadini. Ecco perché.

Car Sharing

Le analisi sono state condotte con riferimento a tre tipologie di progetti di mobilità condivisa. In primo luogo il servizio di car sharing, considerando un lavoratore tipico che vive e lavora a Milano e che utilizza i mezzi pubblici in settimana e l’auto di proprietà durante il weekend. Ipotizzando l’utilizzo del car sharing in città e del noleggio a lungo termine fuori città in alcuni weekend, è stato stimato un risparmio economico annuo di 1.300 €/auto (-30% rispetto al caso base).

Car Sharing peer-to-peer

In secondo luogo, si è considerato un servizio di car sharing peer-to-peer, che consiste nella possibilità che un cittadino metta a disposizione di altri privati la propria auto nei periodi di non utilizzo, al fine di coprire i costi legati alla gestione dell’auto stessa. In questo scenario, il lavoratore tipico considerato in precedenza ha la possibilità di ripagare tali costi consentendo ad altri privati di noleggiare in media la propria auto per almeno 12 giorni al mese. Questo risultato varia dai 6 ai 16 giorni a seconda del profilo utente e dei modelli di auto considerati.

Bike Sharing

Infine, si sono valutati i benefici ambientali derivanti dall’utilizzo di un servizio di bike sharing in sostituzione dell’auto di proprietà all’interno della città di Milano. Considerando che il 10% dei consumatori italiani sarebbe disposto a cedere la propria auto per utilizzare servizi di bike sharing (Fonte: survey CAWI realizzata in collaborazione con Doxa, dicembre 2019) ed estendendo tale risultato al parco auto circolante di Milano, si otterrebbe una riduzione annua di oltre 100.000 tonnellate di CO.

La Sharing Mobility in Italia

Una volta inquadrato il concetto di Sharing Mobility, analizzando caratteristiche, funzionamento e vantaggi, tanto per le città quanto per i cittadini, grazie alla Ricerca dell’Osservatorio, possiamo fornire un’immagine sullo stato di salute di questo mercato in Italia.

La Sharing Mobility rappresenta oggi uno degli ambiti della Smart Mobility più sperimentati in Italia, con oltre il 72% dei comuni intervistati (109 municipalità sopra i 15.000 abitanti) che ha affermato di aver avviato progetti in questo senso.

Allo stesso tempo si tratta di soluzioni sempre più apprezzate anche dai consumatori con il 18% degli intervistati (campione di 1.000 abitanti) che afferma di voler usufruire di servizi di Car Sharing in ambito di pacchetti di servizi Maas. Discorso simile anche per Scooter, Bike e Monopattini in Sharing, con il 12% del campione che vorrebbero questa offerta nei pacchetti Mobility as a Service offerti dai comuni. 

  • Autore

Direttore dell'Osservatorio Internet of Things e dell'Osservatorio Connected Vehicle & Mobility del Politecnico di Milano