In un mondo finanziario segnato dalle innovazioni Fintech, PayPal si affaccia al Supply Chain Finance e al mondo B2B: dalle prepagate alle fatture, il passo è breve!
Ci sono temi che negli ultimi mesi sono stati spesso discussi sulle pagine finanziarie e che tuttora detengono un ruolo fondamentale. L’impatto del fenomeno del Fintech sul mondo finanziario è stato e rimane uno dei maggiori elementi di innovazione per questo settore. Di fianco, è stata forte la discussione anche sul ruolo che giocheranno in futuro grandi attori, come Google o Amazon, che ad oggi guardano il mondo finanziario con interesse ma realizzano la maggior parte dei propri profitti altrove.
Paypal verso il B2B e le PMI
Mentre la discussione era però focalizzata su questo, solo alla fine di maggio sono circolate alcune notizie complementari, che raccontano come PayPal si stia ormai prepotentemente spostando dal mondo tradizionalmente B2C verso un mondo fortemente B2B.
Il predominio di questo colosso nella gestione dei flussi finanziari nel mondo B2C è indubbio e decisamente non nuovo. Fanno invece riflettere notizie quali la crescita dal 2014 ad oggi di circa il 56% anno su anno dei finanziamenti di working capital di PayPal o l’acquisizione per 2,2 Miliardi di € di una startup Fintech (iZettle) per i pagamenti alle PMI.
Queste notizie sollevano soprattutto tre considerazioni.
1) PayPal e i pagamenti alla PMI
La prima riguarda la natura dei finanziamenti. La ragione per cui PayPal si sta spostando verso il mondo B2B non è di certo quella di fornire soluzioni alle big corporate, ma alle PMI, che includono sia i commercianti che utilizzano PayPal che le piccole imprese industriali verso cui la fintech acquisita si rivolge. Questo ambito costituisce ancora un’area di altissimo potenziale interesse, in quanto estremamente numerosa e parcellizzata da un lato e ancora davvero poco soddisfatta dall’offerta finanziaria tradizionale dall’altro. L’importanza di trovare soluzioni flessibili e innovative per il mondo delle PMI non è sicuramente un tema nuovo, ma esempi quasi quotidiani non fanno altro che rimarcare l’importanza, se non addirittura l’urgenza, di questo aspetto.
2) Conoscenza e flessibilità
Il secondo punto riguarda invece la necessità di conoscenza e flessibilità dell’offerta. Una frase di Norah Coelho (U.K. Director of Business Financing di PayPal) riassume in modo esemplare il fattore critico di insuccesso di operatori tradizionali poco innovativi. “As we know the applicant’s business, we typically approve and issue a cash advance in minutes. The business owner can spend the time saved on what really matters: running their business”.
Il mondo finanziario, specie se si vuole rivolgere alle PMI, deve, da un lato, necessariamente comprendere davvero le caratteristiche del business, entrando quindi nelle logiche di operatività dei settori e delle imprese; dall’altro essere snello e agevole, per permettere di offrire finanziamenti veloci, a costi ragionevoli e che assicurino agli imprenditori e ai manager di focalizzarsi sulla propria attività principale: far crescere i propri business.
3) La concorrenza
La terza lezione che si può apprendere da questa notizia è quanto sia importante focalizzarsi anche sulla concorrenza interna al settore. Quando Michael Porter creò il proprio modello delle 5 forze competitive, l’aspetto rivoluzionario era la capacità di guardare al di là del proprio settore, per identificare minacce e opportunità in modo tempestivo.
Qualche anno dopo, o quantomeno in situazioni come queste, sembra quasi che si sia arrivati al paradosso opposto: mentre i pompieri si focalizzavano sull’incendio del fintech o dei possibili grandi attori esterni che potrebbero entrare nel mercato, un grande attore interno al mercato stava bruciando quote a concorrenti meno reattivi. Provando però a leggere questo aspetto anche in modo positivo per i grandi attori tradizionali, questo caso dimostra che se si sfrutta il proprio vantaggio competitivo di conoscenza approfondita del mercato in cui si opera e si lavora in modo tempestivo e innovativo, ci si può ancora trovare in una posizione di vantaggio rispetto a concorrenti esterni.
Antonella Moretto e Federico Caniato - Direttori Osservatorio Supply Chain Finance