Il Mobile Payment in Italia e nel mondo

19 giugno 2020 / Di Ivano Asaro / 0 Comments

Quando si parla di Mobile Payment ci si trova davanti a un fenomeno di portata internazionale. La rivoluzione mobile nel mondo dei pagamenti continua a far breccia tra gli italiani e negli altri Paesi del globo.

Il Mobile Payment (nelle due declinazioni "Remote" e "Proximity"), assieme a Contactless e Mobile POS, traina il mercato dei pagamenti digitali e i grandi attori (da Apple Pay a Samsung Pay, passando per Amazon e Google) mostrano di avere sempre maggiori mire espansionistiche che travalicano più confini. Partiamo con l’analizzare i numeri del mercato italiano, per poi andare a vedere come sta evolvendo la situazione nel resto del mondo. In sintesi, approfondiremo:

Il Mobile Payment in Italia

Sono sempre più gli italiani che effettuano i propri pagamenti tramite smartphone. Secondo i dati dell'Osservatorio Innovative Payments, in un mercato in cui i pagamenti digitali con carta contano complessivamente 270 miliardi di euro di transato nel 2019, il Mobile Payment in Italia vale circa 3 miliardi di euro.

La crescita del Mobile Proximity Payment

La notizia forse più interessante del 2019 per il Mobile Payment in Italia riguarda i pagamenti in prossimità, quelli cioè effettuati nel punto vendita tramite dispositivi mobile.

Dopo diversi anni di crescita graduale, infatti, il 201 ha visto una vera e propria esplosione del Mobile Proximity Payment: sono stati transati quasi 1,83 miliardi euro tramite smartphone all’interno dei negozi, per un totale di 58 milioni di transazioni, praticamente il triplo rispetto all'anno precedente. Merito di una crescente abitudine dovuta anche al più frequente utilizzo di carte contactless, al maggior numero di banche che permettono di adottare queste soluzioni e al crescente numero di carte abilitate all’utilizzo dei servizi forniti dai grandi produttori di software e device.

Tale crescita è poi attribuibile sostanzialmente a tre tipologie di servizi di Mobile Payment:

  • Pagamenti NFC (Near Field Communication): troviamo servizi come Apple Pay, Samsung Pay, Google Pay PosteMobile, PAyGO di Intesa Sanpaolo, Monhey di Unicredit, Nexi Pay, BNL Pay, Hello! Pay, che nel 2019 hanno contribuito a 41 milioni di transazioni delle 58 totali, per un transato pari a 1,45 miliardi di euro ;
  • Pagamenti account-to-account che utilizzano tecnologie alternative alla NFC, alcuni usano la geolocalizzazione e il numero di cellulare – come Satispay, Jiffy (che ha aggiunto di recente anche l’NFC), HYPE e Tinaba – altri prediligono il qr code, come Mobysign;
  • Servizi di pagamento offerti direttamente dagli esercenti, come ENI, Iper e autogrill.

I pagamenti mobile da remoto

Il Mobile Payment per pagamenti al di fuori del negozio fisico sfiora invece quota 1,24 miliardi di euro e cresce del 29%, spinto non solo dal mondo della mobilità, ma anche dall’arrivo di soluzioni che permettono di pagare gli acquisti online confermando la transazione da smartphone.

Il pagamento di ricariche telefoniche rimane la componente di maggior peso, con circa 590 milioni di euro transati nell’anno. Il pagamento di bollette e bollettini supera i 205 milioni di euro (+33%) grazie, soprattutto, all’introduzione di servizi per il pagamento di importi dovuti alla Pubblica Amministrazione tramite PagoPA. Sono infine circa 115 milioni di euro (+160%) gli acquisti effettuati utilizzando servizi di Mobile Payment per autenticarsi e pagare degli acquisti online.

In forte crescita anche il pagamento di servizi legati alla mobilità (parcheggi, car sharing, bike e scooter sharing, biglietti per i mezzi pubblici, corse taxi) che raggiunge un valore totale che supera i 325 milioni di euro.

Ad ora troviamo in questo cluster i pagamenti effettuati da Mobile Wallet come Apple Pay, Google Pay o Satispay. Questa esperienza di pagamento sarà sempre più importante nei prossimi anni, con anche il mondo bancario che potrà sfruttare questo tipo di autenticazione da smartphone per essere compliant ai requisiti della Strong Customer Authentication sfruttando Bancomat Pay.

Gli italiani conoscono e usano il Mobile Payment e le nuove tecnologie per i pagamenti?

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Il Mobile Payment alla conquista del mondo

Se il quadro del Mobile Payment in Italia appare piuttosto delineato, diamo uno sguardo a quello che sta succedendo nel resto del mondo. Il Mobile Payment è oggi un metodo di pagamento consolidato in molti paesi del mondo. Come in Italia, continuano a convivere più tecnologie per i pagamenti in prossimità tramite smartphone, a seconda anche delle peculiarità dei singoli paesi e delle occasioni di utilizzo.

L’uso delle soluzioni NFC dipende dalla diffusione di POS contactless nella rete di accettazione, mentre le altre tecnologie di pagamento – come quelle basate su QR code o geolocalizzazione – richiedono di creare una nuova rete di accettazione (come successo ad esempio in Cina, India e Svezia).

NFC: tecnologia all'occidentale

Se in un primo momento le banche del mondo occidentale avevano iniziato ad offrire soluzioni NFC in autonomia tramite sistemi di cloud HCE (Host Card Emulation), le stesse hanno poi privilegiato soluzioni terze offerte in collaborazione con i grandi attori tecnologici (Apple, Google e Samsung su tutti). La collaborazione, per ora,
risulta vincente per tutti: da un lato le banche offrono ai loro clienti servizi di pagamento facili da utilizzare, dall’altro i produttori di device hanno fidelizzato i propri clienti o, come nel caso di Apple, ottenuto nuovi ricavi derivanti dalle fee applicate ai pagamenti.

Guardando alle meno diffuse soluzioni basate su QR code, è la Svezia a far da capofila tra i Paese occidentali. Per esempio Swish, soluzione operativa in Svezia e sviluppata da un consorzio composto dalle maggiori banche del paese, nel corso del 2019 ha registrato oltre 100 milioni di transazioni presso esercenti per un valore di oltre 20 miliardi di corone svedesi (pari a 1,9 miliardi di euro). Swish è inoltre uno dei membri fondatori della European
Mobile Payment System Association, associazione di Mobile Wallet europei con fortissime radici
nazionali che si sono uniti con l’obiettivo di creare un ecosistema di pagamenti p2p e p2b interoperabile.

I Mobile Payments in Asia: i casi Cina e India

Nel mondo asiatico, dove i POS – specialmente quelli contactless – sono meno diffusi, hanno invece trovato ampio utilizzo le soluzioni basate su QR code. In Cina, ad esempio, nel 2018 i servizi di Mobile Payment sono stati utilizzati da oltre 580 milioni di persone, le quali hanno realizzato 60,8 miliardi di transazioni per 277,4 trilioni di yuan (36,5 trilioni di euro); gran parte di questi, sono stati gestiti tramite Alipay e WeChat Pay, due app che non provengono dal mondo bancario tradizionale.

Anche in India i pagamenti via Mobile sono ormai consolidati: grazie allo standard UPI2, promosso dagli enti governativi indiani, nel corso del 2019 circa 210 milioni di utenti hanno effettuato 9 miliardi di transazioni tramite cellulare, 5 miliardi delle quali sono state gestite da Paytm3, wallet che permette di portare a termine pagamenti sia tramite QR code sia tramite UPI. Paytm è diventato una vera e propria piattaforma di prodotti e servizi: permette di effettuare ricariche telefoniche e pagare bollette, acquistare viaggi, film e biglietti di bus e treni, ma anche di prenotare eventi, hotel, auto e biciclette, oltre che di acquistare prodotti nella sezione eCommerce e di fruire di sconti ad hoc.

  • Autore

Direttore dell'Osservatorio Innovative Payments