L'Internet of Things ai tempi di Covid-19: servizi e dati a supporto di cittadini e imprese

10 aprile 2020 / Di Giulio Salvadori / 0 Comments

Nel 2019 il mercato Internet of Things in Italia è arrivato a toccare i 6,2 miliardi di euro, con una crescita del +24% rispetto al 2018, in linea – in termini assoluti – con quanto registrato nei dodici mesi precedenti (+ 1,2 miliardi di euro).

Al di là della crescita “quantitativa”, abbiamo registrato anche una maggiore maturità del mercato: sempre più aziende sono in grado di raccogliere grandi quantità di dati dagli oggetti connessi, grazie ai quali integrano la propria offerta con nuovi servizi di valore. E questo approccio ha un impatto diretto sia sui numeri del mercato (i servizi raggiungono quota 2,3 miliardi di euro, in crescita del +28% rispetto al 2018), sia sull’evoluzione dell’offerta delle aziende.

 

IoT e Covid-19: dalla tele-assistenza alle consegne merci robotizzate

Non solo: alla luce della situazione di emergenza che stiamo vivendo - legata a Covid-19 - alcuni di questi servizi, abilitati da sensori e tecnologie IoT, stanno svolgendo un ruolo molto importante per abilitare benefici significativi per cittadini e imprese.

Un esempio emblematico è quello dei servizi di tele-assistenza per la cura delle persone anziane o malate in casa: grazie all’integrazione di dispositivi hardware per il monitoraggio di parametri vitali da remoto è possibile abilitare servizi volti a migliorare la qualità della cura e a ridurre il ricorso all’ospedalizzazione, come ad esempio l’invio dei farmaci a domicilio o la videochiamata con un medico. Inoltre, questo è uno degli ambiti che può trarre più giovamento dal connubio con l’Intelligenza Artificiale: grazie ai dati rilevati dai sensori sul comportamento di un anziano o un malato cronico è possibile comprenderne le abitudini e rilevare anomalie comportamentali. Si tratta di segnali deboli (come ad esempio la mancata apertura del frigorifero per molto tempo all’interno di un’abitazione) che possono rappresentare il primo campanello d’allarme di situazioni anche gravi.

Un altro caso interessante è quello delle consegne basate su veicoli a guida autonoma, senza conducente. Ne è un esempio Neolix, un piccolo veicolo connesso per le consegne urbane, totalmente robotizzato, che è stato di grande utilità in Cina durante l’emergenza sanitaria Covid-19: le misure di contenimento della pandemia hanno temporaneamente svuotato le strade dagli altri veicoli e, allo stesso tempo, hanno portato i consumatori a riflettere sui vantaggi derivanti dal far consegnare merci a sistemi robotici che, ovviamente, non possono contagiare né restare contagiati.

Oppure ancora possiamo citare il caso dei nuovi servizi di sorveglianza per uffici e magazzini, che oggi risultano inevitabilmente chiusi, che prevedono l’attivazione di centrali operative e pronto intervento 24 ore su 24 da parte di attori di vigilanza privata in caso di tentativi di infrazione.

 

Dal Pay-per-use al Pay-per-Drive

Ma non finiscono qui le opportunità che le tecnologie IoT possono abilitare anche in una situazione di emergenza come questa. Negli ultimi mesi stiamo infatti assistendo a una forte evoluzione dell’offerta verso nuovi modelli di pricing con cui è possibile acquistare gli oggetti connessi, che includono logiche legate al pay-per-use o pay-per-performance e che – proprio in un periodo critico come questo – potrebbero permettere a tante aziende e cittadini in difficoltà di dilazionare il pagamento dei propri acquisti nel tempo, solo nel momento in cui se ne fa uso.

I primi esempi che iniziano a popolare il mercato spaziano dalla Smart Factory alla Smart Car, fino allo Smart Building. Ad esempio, in fabbrica si iniziano a vedere i primi progetti in cui il macchinario può essere pagato sulla base delle ore di utilizzo o delle quantità di materiale prodotto. Nel settore automotive sono state definite formule d'acquisto “Pay-per-Drive, in cui il piano dei pagamenti viene adattato in base all'effettivo utilizzo dell'auto, comunicato direttamente dalla vettura. Non solo: anche le nuove offerte di dispositivi e sistemi smart per gli edifici stanno evolvendo nella stessa direzione. È il caso delle soluzioni per l’illuminazione, in cui al cliente viene data la possibilità di pagare solo la luce “consumata”, senza divenire proprietario dei dispositivi d’illuminazione utilizzati.

 

Monitorare gli spostamenti con l'Internet of Things

Infine, altro tema importante in cui l’Internet of Things può fornire un valido supporto è quello legato al monitoraggio degli spostamenti degli utenti grazie alla localizzazione tramite telefoni cellulari (es. con App ad hoc, dati di rete cellulare, ecc.), al fine, nel caso ad esempio degli utenti risultati positivi a Covid-19, di risalire la catena del contagio, identificando le persone con cui sono entrati in contatto e isolarle a loro volta.

 

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  • Autore

Direttore dell'Osservatorio Internet of Things e dell'Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano