L’infrastruttura Retail in Italia in cerca di nuovi equilibri?

17 giugno 2019 / Di Valentina Pontiggia / 0 Comments

In Italia la densità di imprese Retail per km2 è 1,4 volte la media europea.

Molte più imprese dunque, ma di dimensioni più ridotte: da noi ogni impresa Retail ha mediamente 3 dipendenti e un fatturato annuo di 0,3 milioni di €, rispetto ai 10 dipendenti e agli 0,8 milioni di € di fatturato in Germania e ai 13 dipendenti e agli 1,25 milioni di € di vendite annuali in Regno Unito.

 

Retail in Italia: i limiti alla trasformazione

La nostra distribuzione è dunque estremamente frammentata e le imprese più grandi sono comunque piccole. Ma queste caratteristiche che effetti hanno sul processo di trasformazione digitale del Retail?

  • Estrema difficoltà a sviluppare le adeguate competenze e ad attrarre capitali di investimento, necessari per guidare e sostenere un percorso lungo e difficile, fatto di scelte e di modifiche (ai sistemi, alle infrastrutture e ai processi).
  • Necessità di trovare nuovi riferimenti nei modelli di vendita perché le soluzioni riconosciute vincenti in economie avanzate, che come la nostra stanno affrontando alcuni problemi (stagnazione dei consumi e successo dell’eCommerce), falliscono.
  • Freno al cambiamento. La presenza sul suolo italiano di una rete di quasi un milione di esercizi commerciali (negozi e ristoranti) rallenta l’abilitazione di modelli di consumo omnicanale, fortemente richiesti da una fetta importante della popolazione italiana.

 

Cosa ci aspettiamo nel prossimo futuro?

Partiamo da un fatto: è in atto un processo di consolidamento di alcuni grandi gruppi commerciali. Negli ultimi anni si sono susseguite operazioni di fusione, aggregazione. Recente - e di estrema rilevanza - è l’accordo che Conad ha chiuso per acquisire le attività italiane di Auchan Retail. Entreranno a far parte del consorzio una parte importante dei circa 1.600 punti vendita del gruppo nel nostro Paese: ipermercati, supermercati e negozi di prossimità con i marchi Auchan e Simply. La notizia ha tutta l’aria di voler cambiare gli attuali equilibri della Grande Distribuzione italiana. Conad infatti, grazie a quest’operazione, potrà superare Coop, diventando il leader di mercato: la sua quota, attualmente pari al 13%, salirà al 19% grazie al 6% di Auchan.

Ma non è tutto. Per aiutare l’adozione dell’innovazione e del digitale (anche tra le PMI), ci auguriamo che siano favorite tutte quelle azioni, supportate da istituzioni e associazioni di categorie, volte a creare sistemi aperti di collaborazione con service provider ed esperti di tecnologia. Solo in questo modo, con un dialogo costruttivo e con la diffusione di una conoscenza “concreta” delle soluzioni disponibili, è possibile trovare una via al digitale per tutte quelle medio-piccole imprese che hanno creato per anni il successo del tessuto commerciale italiano.

  • Autore

Direttore degli Osservatori eCommerce B2c e Innovazione Digitale nel Retail