I boschi del Triveneto si rialzano con il credito di filiera!

Aggiornato il / Creato il / Di Claudia Cervatti

Nel mese di dicembre è stato sottoscritto un importante accordo tra Intesa Sanpaolo e l’Associazione Imprenditoriale FederlegnoArredo volto a fornire un ulteriore supporto alla Filiera del Legno Triveneto, duramente colpita dal maltempo che a inizio novembre ha causato ingenti danni al territorio.

 

Il caso Triveneto come modello di Supply Chain Finance

All’interno del programma dedicato al Supply Chain Finance “Sviluppo Filiere”, la banca ha messo a disposizione della Filiera del Legno del Triveneto un plafond di 100 milioni di euro, con possibile accesso al plafond Circular Economy utilizzabile in questo caso ai fini del rimboschimento, di attività rigenerativa dell’ecosistema e di prelievo del legname, in modo da evitarne il degrado.

Questa notizia offre lo spunto per fare 3 riflessioni relativamente ai nuovi trend del Supply Chain Finance:

  • la scelta degli attori di operare in partnership;
  • la tendenza a offrire finanziamenti che vadano “oltre il circolante”;>
  • il recupero del rapporto con il territorio secondo logiche che impattano positivamente anche gli aspetti di sostenibilità.

Fare squadra si può e si vede

Osservando con attenzione le iniziative degli attori del panorama Supply Chain Finance italiano, europeo e mondiale si può riscontrare come sempre più frequentemente vengano strette partnership tra di essi e con ulteriori attori, talvolta anche inaspettati.

La partnership tra una banca e un’Associazione di categoria come in questo caso non è più una sorpresa dunque, ma rientra in una pratica ormai consolidata. Unire le forze in termini di finanziamenti offerti, tecnologia, patrimonio informativo e servizi, amplia l’offerta, democratizzandola e rendendola quanto più customizzata possibile. Diventa pertanto realtà poter raggiungere, insieme, obiettivi sempre più specifici e ambiziosi come in questo caso: circa 15 milioni di alberi caduti da raccogliere e stoccare in tempi brevi e un suolo da ripopolare!

A ogni filiera il suo credito

Operare in partnership consente inoltre di ridurre le asimmetrie informative e studiare strumenti ad hoc che vadano oltre il finanziamento del solo capitale circolante, impattando positivamente sulla gestione degli investimenti così come sul superamento di criticità specifiche e contingenti. Nel caso dell’emergenza del Triveneto, ad esempio, è stata studiata e proposta un’offerta ad hoc per ogni anello della filiera:

  • le imprese boschive possono sfruttare l’accordo come credito per l’acquisto diretto dei macchinari così come leasing finanziario ed operativo con patto di riacquisto. Il beneficio diretto sarà l’aumento della capacità produttiva legata all’esbosco, anche grazie a un incrementato grado di meccanizzazione;
  • le segherie hanno a disposizione un finanziamento dedicato volto a incrementare il grado di meccanizzazione dell’azienda così come ad acquistare nuove macchine per la movimentazione e trasformazione del legname. Il beneficio diretto sarà la possibilità di essere nelle giuste condizioni per stoccare l’enorme quantità di legname proveniente dall’emergenza e agevolarne la vendita in modo graduale nel tempo.
  • le aziende forestali e i privati sono supportati con finanziamenti dedicati di lungo termine volti al superamento dell’emergenza e al recupero di una situazione di normalità. Il beneficio diretto sarà la possibilità di operare il rimboschimento dei soprassuoli colpiti.

Supply Chain Finance "sostenibile"

Fare squadra e proporre strumenti ad hoc che non si limitino al solo finanziamento del capitale circolante apre le porte in modo naturale anche a un nuovo (o ritrovato) rapporto con il territorio, reso possibile da una conoscenza diretta e da un’interpretazione dei bisogni specifici. Il Supply Chain Finance non guarda più, dunque, solo alle prestazioni finanziarie, ma abilita anche logiche di sostenibilità.

Affrontare l’enorme quantità di legname derivante dagli alberi abbattuti dal tornado è stata una delle operazioni più complesse e urgenti mai condotta dal territorio del Triveneto e con questa iniziativa si è dimostrata l’importanza di dialogare con il territorio stimolando le imprese della filiera (con il rilancio di tutti gli anelli) ad essere parte attiva sia nella gestione del materiale da raccogliere sia, poi, nella lunga e difficile opera di rimboschimento.


Collaborazione” sembra dunque la nuova parola d’ordine del Supply Chain Finance!

  • Autore

Ricercatrice Osservatorio Supply Chain Finance