PNRR e Supply Chain Finance: quali opportunità?

14 giugno 2021 / Di Agostino Bonzani / 0 Comments

Tra i temi più dibattuti di queste settimane, grande attenzione è stata rivolta al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, meglio noto come PNRR.

Il Piano ha tre direttrici condivise a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, e inclusione sociale, che sono state tradotte nel caso italiano in sei missioni: M1 - Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; M2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica; M3 - Infrastrutture per la mobilità; M4 - Istruzione, formazione, ricerca e cultura; M5 - Equità sociale, di genere e territoriale ed infine M6 - Salute.

Ma quali possono essere le opportunità per il mercato del Supply Chain Finance abilitate dalla messa a terra del PNRR? Dall’analisi dei documenti disponibili, l’Osservatorio Supply Chain Finance ha identificato le tre principali soluzioni che potrebbero beneficiare maggiormente da questa iniziativa:

  • Equipment Finance: questa soluzione, che prevede il finanziamento degli asset durevoli in ottica di filiera, si era resa protagonista di qualche caso interessante sul mercato (ne avevamo trattato in questo articolo di dicembre 2019), ma senza trovare poi una particolare continuità. In quest’ambito, gli investimenti previsti nella M1 per la Transizione 4.0 (circa 13 miliardi) potrebbero aiutare le imprese capofiliera a diventare un vero e proprio hub di innovazione, beneficiando degli incentivi e dei finanziamenti per acquisire macchinari e tecnologie innovative, per poi noleggiarli, o lasciarli in conto deposito ai fornitori.
  • Cessione Crediti Fiscali: come avevamo potuto anticipare in questo articolo di novembre 2020, i crediti fiscali rappresentano un’asset class di crescente interesse da parte degli investitori, con il mercato che si è adoperato con la creazione di numerose piattaforme tecnologiche a supporto della compravendita. L’estensione di Ecobonus e Sismabonus fino al 2023, prevista nella M2 e quantificabile in uno sforzo di circa 14 miliardi, rappresenta un chiaro segnale di come il governo veda questo strumento come strategico per supportare un settore in difficoltà come quello dell’edilizia.
  • Deep Tier Finance: questa soluzione, che permette di finanziare le filiere oltre il primo livello di fornitura, è fra le più promettenti, ma trova ancora poche applicazioni pratiche. Gli importanti investimenti nelle infrastrutture e nella mobilità sostenibile, previsti in circa 25 miliardi nella M3, hanno la possibilità di generare un indotto straordinario per queste filiere, ma potrebbe risultare inefficace se non si sarà in grado di fare scorrere la liquidità lungo le catene di fornitura (e di sub-fornitura) in maniera rapida ed efficace, magari proprio grazie a soluzioni di Deep Tier Finance.

Per far sì che questo accada, è tuttavia necessario che le diverse riforme previste dal PNRR vengano implementate come da programma. In particolare:

  • La riforma della Pubblica Amministrazione dovrebbe portare a uno snellimento importante delle procedure per accedere ai finanziamenti, sia nel caso dell’equipment finance, che in quello della cessione dei crediti fiscali, senza dimenticare l’impegno da parte del governo di ridurre sensibilmente i tempi di pagamento.
  • Le due riforme complementari (quelle sulla semplificazione per la concessione di permessi e sullo snellimento del codice degli appalti) potrebbero rendere il terreno maggiormente fertile per l’applicazione di strumenti di Deep Tier Finance, con una crescente visibilità e trasparenza sullo stato dei lavori che diminuirebbe in maniera importante i rischi legati a queste operazioni.

 

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  • Autore

Ricercatore dell’Osservatorio Supply Chain Finance