La Direzione Innovazione nelle Imprese: tra il dire e il fare...

28 aprile 2017 / Di Alessandra Luksch / 0 Comments

Le imprese si stanno attrezzando per rendere più veloce ed efficiente la propria capacità di innovazione, con l’obiettivo di restare competitive sul mercato e fronteggiare la riduzione di risorse. Parliamo di innovazione in senso ampio, ma il tema è certamente acuito dal fenomeno della digital disruption. Un fattore che ha rivoluzionato ogni paradigma competitivo, ha reso possibile innovazioni forse impensabili e ha aperto le porte dei mercati a player imprevedibili.

Una delle risposte a questo mondo che cambia è la creazione di Unità organizzative preposte all’Innovazione. Queste unità si distinguono dalle tradizionali Direzioni Ricerca&Sviluppo o Direzioni Tecnologie, deputate principalmente all’innovazione di prodotto e servizio, così come si distinguono dalle Direzioni ICT, storicamente orientate al supporto dei processi.

Si tratta di Direzioni il cui compito è “scovare” l’Innovazione in modo aperto rispetto agli schemi e ai metodi tradizionali, favorendo l’evangelizzazione di una nuova cultura dell’innovazione come principio di lavoro e senso di direzione.

Secondo la recente Survey Innovation degli Osservatori Digital Innovation, nel 19% delle imprese italiane è stata creata una Direzione Innovazione. Dalla ricerca emerge tuttavia come nella maggior parte dei casi esse abbiano ancora un ruolo prevalentemente di investigazione o di filtro su attività di valutazione per conto dell’organizzazione, e si occupino, nella metà dei casi, di valutazione delle opportunità, di selezione e gestione dei partner e di scouting. In misura minore si occupano di sviluppare Proof of Concept e di gestire il portafoglio dei progetti di innovazione. Ridotti sono i casi di Gestione diretta di budget e di attività di Change Management e Evangelizzazione, uno su tre.

Tra il dire e il fare…

Questi dati ci mostrano come per le Direzioni Innovazioni tra il dire e il fare ci sia ancora di mezzo tanto mare. I principali ostacoli sono infatti la mancanza di competenze e ruoli deputati alla gestione dell’Innovazione, la fatica a coordinarsi con le altre Line of Business e la scarsa consapevolezza che il successo dipenda in primo luogo dalla presenza di un approccio imprenditoriale e di una cultura del rischio e dell’errore.

Ne è un esempio il percorso sfidante di ACI, l’Ente che da oltre 100 anni assiste gli automobilisti dall’assistenza stradale, all’educazione e sicurezza alla guida, alla compravendita dei veicoli. In Aci la Direzione Innovazione nasce nel 2014, come Direzione di staff, con 7 persone in carico. Come ci ha raccontato il Direttore Vincenzo Pensa, la prima barriera incontrata è stata proprio la carenza di competenze, per la quale sono stati avviati programmi di formazioni in modo da supportare l’acquisizione di cultura imprenditoriale. In parallelo si è dato il via alle prime azioni - fondamentalmen­te di scouting - dalle quali sono emerse ulteriori barriere, cioè le resistenze culturali e le difficoltà di coordinamento con le Lob. Con il tempo la Direzione Innovation è riuscita a far partire i primi concept, le prime sperimenta­zioni, e a intensificare le azioni di evangelizzazione anche creando tavoli di confronto con le diverse aree. Con questo percorso la Direzione Innovation di ACI ha conquistato nel tempo la credibilità, e oggi guida il processo di trasformazione digitale dell’Ente che ha come obiettivi il ripensamento dell’attuale offerta di servizi e più profondamente delle modalità di comunicazione con i propri clienti.

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  • Autore

Direttore degli Osservatori Startup Intelligence e Digital Transformation Academy