Entriamo nel cuore dell’Industria 4.0 italiana. Per farlo, è necessario analizzare conoscenza e diffusione del fenomeno. Per questo motivo, l’Osservatorio Transizione Industria 4.0 Monitora lo stato della diffusione della tematica Industria 4.0 in Italia, sia in termini di conoscenza sia di applicazioni.
Conoscenza tecnologica
L’Industria 4.0 italiana si conferma essere in un momento di grande fermento con la crescita delle attività di sperimentazione ed applicazione sul campo. Come già spiegato in un precedente articolo, sono 6 le tecnologie abilitanti l'Industria 4.0 (Industrial Internet of Things, Industrial Analytics, Cloud Manufacturing, Advanced Automation, Advanced Human Machine Interface e Additive Manufacturing). Il livello di conoscenza dichiarato per le singole Smart Technologies è aumentato considerevolmente; in media il tasso di conoscenza si attesta attorno al 90%, potendo ormai dare per scontato un ottimo livello di “alfabetizzazione” sulle portanti tecnologiche di base.
Consolidata la conoscenza delle tecnologie abilitanti, le imprese intervistate si confermano essere in una evidente fase di “practicing”: sono quasi 900 infatti le applicazioni 4.0 dichiarate dai 236 rispondenti alla Survey, per una media di 3,7 applicazioni per azienda. L’eterogeneità delle soluzioni mostra un buon fermento dal punto di vista delle tecnologie utilizzate, ma anche per la natura dei diversi processi coinvolti nella trasformazione. Le tecnologie abilitanti più gettonate, che stanno guidando la trasformazione delle imprese italiane, sono certamente I-IoT e Industrial Analytics (rappresentando circa il 40% delle applicazioni dichiarate); queste due tecnologie si concretizzano in tutti i tre macroambiti di applicazione (Smart Factory, Smart Supply Chain e Smart Lifecycle).
Le aree di innovazione
- La Smart Factory si conferma essere l’area di processo più matura, raccogliendo quasi la metà delle applicazioni dichiarate dai rispondenti (46%), dove Industrial Analytics, I-IoT, Advanced HMI e Advanced Automation fanno registrare tassi di adozione intorno al 35%.
- Più indietro appare l’area Smart Supply Chain: se il mondo Analytics mostra un ottimo tasso di adozione (27%), l’utilizzo di piattaforme Cloud è pari al 18%, cresciuto del 40% rispetto allo scorso anno ma ancora molto contenuto, se si pensa che esse hanno proprio la vocazione di supportare processi e applicazioni distribuite e dal forte contenuto collaborativo.
- In ambito Smart Lifecycle, sebbene Additive Manufacturing confermi il suo ruolo di primo piano nelle fasi di prototipazione (con un tasso di adozione del 22%), sono le applicazioni I-IoT, Analytics e Advanced HMI ad essere maggiormente cresciute in questi ultimi 12 mesi, attestandosi a valori di diffusione superiori al 20%.
Conoscenza del Piano Impresa 4.0
Il Piano Nazionale introdotto a settembre 2016 ha riscosso un grande successo: oltre il 90% degli intervistati lo conosce e la metà dei rispondenti ha già sfruttato gli incentivi messi a disposizione per il rinnovo di asset, mentre un quarto del campione ha intenzione di farlo a breve.
Il livello di conoscenza del Piano Nazionale Impresa 4.0 è cresciuto in maniera importante tra 2017 e 2018 (da circa 84% a 92%) e gli incentivi messi a disposizione sono stati accolti favorevolmente dalle imprese. La metà degli intervistati dichiara di aver già usufruito delle forme di Iper e Superammortamento per il rinnovo dei propri asset.
Il Piano Nazionale ha così con seguito il duplice risultato di anticipare investimenti che si sarebbero distribuiti in un arco di tempo più lungo, e di aumentarne l’entità. In merito ai valori di spesa, la distribuzione degli investimenti che sfruttano queste forme di incentivo si conferma bimodale, come già evidente dalla Ricerca del 2017, con un 25% delle imprese che ha investito oltre 3 milioni di euro ed un 20% che ha investito meno di 200.000 euro.
Il mercato italiano dell'Industria 4.0
Ma quanto vale, oggi, il mercato Industria 4.0 in Italia?
L’industria 4.0 ha raggiunto nel 2017, secondo una stima prudente, un valore compreso tra 2,3 e 2,4 miliardi di euro, con una crescita del 30% rispetto al 2016, di cui l’84% realizzato verso imprese italiane e la rimanente quota come export di progettualità, prodotti e servizi.
A questo valore vanno aggiunti circa 400 milioni di euro di indotto in progettualità “tradizionale”. È un risultato molto incoraggiante, che certamente riflette l’incentivo del Piano Nazionale ma che, letto in una prospettiva pluriennale, segna il quasi raddoppio del mercato in soli tre anni.
Nel perimetro della ricerca rientrano le Smart Technologies vicine al mondo IT (Industrial Internet of Things, Industrial Analytics e Cloud Manufacturing) e al mondo OT (Advanced Automation, Advanced Human Machine Interface e Additive Manufacturing). Il mercato è misurato come il valore (al netto di IVA) dei progetti di Industria 4.0 realizzati da imprese dell’offerta avente una sede operativa in Italia, e realizzati presso imprese manifatturiere ed industriali, sia italiane sia estere.
- Autore
Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Internet of Things
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