Non è una novità che i Paesi europei stiano guardando con attenzione all’introduzione di un obbligo generalizzato di fatturazione elettronica. Sono però ancora pochi quelli che hanno già in mente una chiara roadmap con scadenze, attori coinvolti e formati utilizzabili.
Tra quelli con le idee più chiare troviamo la Francia, che ha annunciato già da diverso tempo l’introduzione graduale dell’obbligo tra il 2023 e il 2025. Obbligo che deve ancora passare al vaglio dell’Europa che, come nel nostro caso, dovrà concedere una deroga.
La Fatturazione Elettronica in Spagna: gli step
Molto più recente, invece, l’annuncio da parte della Spagna, in cui vige dal 2015 un obbligo limitato alla Pubblica Amministrazione (PA). È notizia di fine luglio, infatti, l’approvazione da parte del governo spagnolo di un disegno di legge dal titolo “Creación y Crecimiento de Empresas”, ovvero “Creazione e crescita delle imprese” che include come misura fondamentale l’adozione della fatturazione elettronica per tutte le aziende e i liberi professionisti nell’ambito delle loro relazioni commerciali. Tale obbligo sarà in vigore, in una prima fase, per tutti i privati il cui fatturato annuo supera gli otto milioni di euro, e sarà esteso a tutte le altre imprese entro i successivi tre anni.
Non sono ancora note la data di introduzione dell’obbligo, che dovrà essere definita dal governo spagnolo, e le regole tecniche per la trasmissione. Ragionevolmente, però, si tratterà di un’estensione dell’attuale sistema, basato su un modello analogo a quello italiano. Esiste infatti una piattaforma centrale (FACe) che permette l’interscambio di fatture nel formato nazionale Facturae e la traduzione del formato UBL europeo. A oggi la piattaforma – a cui sono connesse oltre 8.000 Pubbliche Amministrazioni e che vede il transito di oltre 12 milioni di fatture all’anno – è obbligatoria per le PA centrali, non per le regioni e i comuni del territorio che possono utilizzare una soluzione proprietaria o fornita da un’altra amministrazione. Da giugno 2018 è stata inoltre affiancata una nuova piattaforma FACeB2b che permette lo scambio di fatture tra privati su base volontaria.
Fatturazione Elettronica: un trend sempre più internazionale
La Spagna è, auspicabilmente, solo la prima nazione a sfruttare le risorse messe a disposizione dall’Europa con il Next Generation EU per attuare tale misura che può essere uno straordinario veicolo di efficienza e competitività per le imprese.
Secondo una survey internazionale erogata a fine 2020 dall’Osservatorio Digital B2b, tra i principali motivi che hanno spinto i Paesi a introdurre un obbligo di fatturazione elettronica B2g, troviamo proprio la volontà di migliorare il rapporto tra le PA e le imprese (86% dei Paesi rispondenti), di aumentare il livello di digitalizzazione di PA e imprese (71%) e di rendere più competitivo il sistema Paese (57%). I benefici sono diversi e vanno dalla riduzione delle spese di gestione (57% dei Paesi rispondenti), alla semplificazione delle attività (43%) all’accelerazione dei tempi di pagamento della PA (29%), punto critico per molti Stati.
Il passo successivo per garantire efficienza non solo all’interno di un singolo Paese, ma anche trasversalmente a più nazioni, sarà la piena messa a terra delle opportunità offerte dal formato europeo che è in grado di garantire interoperabilità nelle relazioni commerciali internazionali. È fondamentale in questa fase che la partenza di nuovi obblighi non escluda la possibilità di utilizzare il formato standard per evitare la creazione di una babele di formati non in grado di parlare tra di loro.
La Fatturazione Elettronica internazionale e i risultati della survey ai Paesi europei