L'European Digital Identity Wallet, con l'obiettivo di creare un sistema unico di identità digitale europeo, è (quasi) realtà. Il 3 giugno 2021 la Commissione europea ha finalmente reso nota una proposta di revisione al Regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature – n. 910/2014), insieme a un documento di raccomandazioni per lo sviluppo di un digital wallet paneuropeo.
La nostra identità digitale, in un futuro non troppo lontano, potrebbe essere accessibile attraverso un’app sullo smartphone. Un’app che ci permetterà di farci riconoscere con un solo click, abilitando il nostro accesso a qualsiasi servizio che richieda la verifica certa della nostra identità, sia nel mondo online che in quello fisico. Come già avviene per le carte fedeltà, o per le carte di imbarco, anche i nostri documenti di identità potrebbero essere sempre meno utilizzati nella loro versione tangibile e sempre più spesso digitalizzati.
Tanto in ambito pubblico, quanto in ambito privato (basti pensare ad Apple e il nuovo iOS 15), il fermento per la creazione di un digital identity wallet è tanto.
Cos’è un Digital Identity Wallet
Un portafoglio elettronico (digital wallet) è quello strumento che ci consente di lasciare a casa il portafoglio materiale, facendo a meno di documenti, contanti e carte di credito e sostituendoli con il loro equivalente digitale: metodi di pagamento elettronici, carte fedeltà dematerializzate, titoli di viaggio in formato computerizzato.
Nella sua versione mobile, un wallet è costituito da un’app per smartphone, che ci permette di effettuare pagamenti in negozi fisici (come Apple Pay o Google Pay), abilitare acquisti online o trasferimenti di denaro tra amici (come Paypal) o che ci aiuta a conservare le nostre carte fedeltà (come Stocard).
Analogamente, un digital identity wallet è quindi un’app che permetterà di accedere a numerosi servizi in prossimità o a distanza, consentendo all’utente di provare la propria identità in ogni occasione in cui ne è richiesta la verifica. Un portafoglio elettronico in grado di conservare al sicuro le nostre identità digitali e la versione dematerializzata dei nostri documenti: non solo la carta d’identità, ma anche - per esempio - la patente di guida e potenzialmente il nostro passaporto.
Oltre che facilitarci la vita, rendendo più comodo e immediato il nostro riconoscimento, questo strumento concederà all’utente la possibilità di condividere solo ed esclusivamente le informazioni indispensabili in uno specifico contesto, spostando di fatto nelle mani del singolo cittadino o consumatore il controllo in merito ai propri dati.
European Digital Identity Wallet: come funziona
Da tempo si attendevano aggiornamenti sulle evoluzioni normative in ambito identità digitale: il 3 giugno 2021 la Commissione europea ha finalmente reso nota una proposta di revisione al Regolamento eIDAS, insieme a un documento di raccomandazioni per lo sviluppo del citato digital wallet paneuropeo.
Il piano della Commissione è quello di permettere a tutti i cittadini e a tutte le imprese all’interno del territorio europeo di accedere a un sistema interoperabile, che dia la possibilità di archiviare e utilizzare i dati legati all’identità digitale per l’accesso a un set di servizi ampio e diversificato.
Perché il digital wallet diventi realtà il prima possibile, la proposta è stata accompagnata da una raccomandazione che invita gli Stati membri a istituire, entro settembre 2022, uno strumento comune per garantirne la pronta attuazione. Ciascuno Stato è invitato ad avviare immediatamente i lavori preparatori necessari per predisporre l’architettura tecnica, gli standard e le linee guida.
L’identità digitale europea dovrà rispettare le seguenti caratteristiche:
- essere disponibile per qualsiasi cittadino o residente UE che desidererà utilizzarla;
- essere largamente utilizzabile, ovvero abilitare per i cittadini la possibilità di provare la propria identità o dimostrare di possedere alcuni attributi tramite il proprio digital identity wallet per ottenere l’accesso a servizi pubblici e privati;
- garantire all’utente il pieno controllo sui propri dati, scegliendo quali attributi o certificati legati alla propria identità condividere con le terze parti. Verranno condivise solo le informazioni strettamente necessarie e funzionali per l’accesso al servizio.
Attenzione, però, non si tratta dell’ennesimo progetto di riconoscimento elettronico del cittadino, e nemmeno del tanto temuto sostituto delle identità digitali nazionali preesistenti: al contrario, è presentato come uno sforzo di armonizzare l’articolata rosa di credenziali già nelle mani degli utenti, raccogliendole tutte in un unico, più sicuro, più semplice e più interoperabile portafoglio virtuale.
Non solo Europa: gli esempi di Apple e WeChat
Guardando a ciò che sta succedendo dall’altra parte del mondo, non è solo la Cina ad aver introdotto da qualche mese una funzionalità del servizio WeChat che funge da sostituto digitale delle carte d'identità.
Negli Stati Uniti Apple ha da poco rilasciato anticipazioni riguardo il prossimo aggiornamento di iOS 15, il sistema operativo dei suoi device. Una novità rilevante riguarda proprio il digital wallet, che attualmente permette sia di pagare nei negozi fisici sia di effettuare acquisti in app o sul web. Con il nuovo aggiornamento, infatti, il wallet estenderà le proprie funzionalità anche al mondo dell’identità digitale: gli utenti avranno la possibilità di salvare documenti di riconoscimento validi su scala nazionale – come carta di identità e patente – semplicemente scannerizzandoli con la fotocamera dello smartphone e archiviandoli al sicuro insieme a carte di credito, programmi fedeltà, pass di transito e persino chiavi di porte e auto in formato digitale.
Anche in questo caso, i benefici legati a questa soluzione non si limiterebbero alla comodità: a differenza dei documenti di riconoscimento materiali, che possono essere facilmente trafugati, persi o addirittura contraffatti, la versione digitale della nostra identità conservata su smartphone potrebbe infatti essere protetta tramite sistemi di autenticazione biometrica, come il riconoscimento facciale o l’impronta digitale, che ne impedirebbero l’accesso a qualsiasi soggetto diverso dal proprietario dell’identità.
La mossa di Apple porterà sicuramente grande fermento nel mercato: sono già notevoli le implicazioni sull’ecosistema di attori pubblici e privati toccati da questo annuncio.
Giusto per citare un ambito molto critico, sembra che l’azienda di Cupertino sia già in contatto diretto con i principali attori pubblici e privati del settore dei Trasporti per ottenere l'approvazione rispetto all’uso dei documenti elettronici basati su wallet in aeroporto.
Per non parlare della forte spinta verso una presa di posizione dei governi di diversi Stati sulla possibilità di accettare una patente digitale, anche nelle aree che al momento non vedono un’alta diffusione dell’identità digitale. E, infine, sarà interessante vedere le contromisure dei principali competitor di Apple, in primis degli attori del mondo Android.
Digital Wallet: tanti punti aperti, ma qualche certezza
Nell’immediato futuro sono moltissimi gli interrogativi ancora aperti: come verrà gestita la necessità di interoperabilità e come verrà garantita la nostra privacy nel caso i proprietari di soluzioni di identità digitale siano aziende private? Quali altri attori si affacceranno nell’ecosistema? Quali saranno nella pratica le possibilità di utilizzo dei nostri documenti di identità in versione “dematerializzata”? Documenti fisici e identità digitali continueranno a coesistere o l’identità in formato elettronico sostituirà completamente i documenti cartacei?
Non conosciamo ancora con precisione le caratteristiche dei digital identity wallet che avremo a disposizione, né siamo in grado – al momento – di dare una risposta certa e puntuale a queste domande.
Quel che è certo, per il momento, è che il presidio dell'identità digitale vede sempre più sinergie tra mondo pubblico e privato, attirando l’attenzione di grandi player a livello internazionale ne colgono le opportunità di business, e che identità fisica e digitale saranno sempre più legate a doppio filo nei prossimi anni. Le possibilità di valorizzazione dell’identità digitale nel mondo fisico sono infatti vastissime e senza dubbio l’ecosistema che si sta delineando rifletterà questo paradigma.
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- Autore
Direttore dell'Osservatorio Digital Identity e Ricercatrice dell'Osservatorio Cyber Security & Data Protection
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