Il Covid spinge il Supply Chain Finance verso la sostenibilità?

12 giugno 2020 / Di Elisa Medina / 0 Comments

FinDynamic ha recentemente lanciato una soluzione di Dynamic Discounting Sostenibile. Il programma prevede che le imprese offrano ai loro fornitori più piccoli e in difficoltà, e a quelli più virtuosi, il pagamento anticipato delle fatture a tassi di sconto inferiori rispetto alla media di mercato.

Nello specifico, le imprese che utilizzeranno il Dynamic Discounting Sostenibile potranno dichiarare formalmente il loro impegno a supporto delle filiere attraverso due tipologie di claim etico, ai sensi dello standard ISO/TS 17033 e validate da Bureau Veritas.

  1. La prima tipologia di claim vede le PMI fornitrici come beneficiarie del programma, e mira a valorizzare il sostegno finanziario fornito dal capo-filiera ai suoi fornitori più piccoli e in difficoltà.
  2. Il secondo claim sancisce invece l’impegno dell’impresa cliente nell’incentivare uno sviluppo sostenibile lungo tutta la filiera: vengono infatti premiati, con tassi di sconto più convenienti, i fornitori che hanno performance di sostenibilità virtuose.

Questa iniziativa denota un forte impegno nello sviluppo della sostenibilità non solo dal punto di vista economico-finanziario, ma anche sociale e ambientale, e acquisisce un valore maggiore se collocata nel contesto attuale. L’emergenza Covid-19 ha infatti generato una forte mancanza di liquidità soprattutto per le imprese più piccole, che già normalmente faticano ad avere accesso ai capitali per finanziare la loro attività tradizionale. Questi problemi saranno ancora più severi nella fase di ripresa, ed è quindi importante trovare strumenti per supportare anche i fornitori più piccoli in modo efficace ed efficiente a sostegno di tutta la filiera.

 

Supply Chain Finance e sostenibilità: binomio possibile

Negli ultimi anni non sono mancati casi virtuosi di Supply Chain Finance sostenibile: si pensi a Puma e al gruppo OTB, che hanno sfruttato il Reverse Factoring per promuovere rispettivamente la sostenibilità ambientale e sociale. E questo contesto di emergenza sta spingendo sempre di più il Supply Chain Finance verso questa direzione, andando oltre al Reverse Factoring e sperimentando nuove soluzioni.

Il Dynamic Discounting si presenta come una delle migliori soluzioni per far fronte in modo immediato alle nuove necessità. Questo modello, che è stato recentemente oggetto di alcuni dibattiti etici, viene ora riletto in chiave sostenibile: come obiettivo principale del programma vi è infatti la volontà di aiutare le PMI in difficoltà generando un impatto economico, sociale e ambientale positivo lungo le filiere.

L’intento della soluzione proposta sembra inoltre essere quello di raggiungere tutti i fornitori, rendendo il programma accessibile anche agli attori più piccoli, a dimostrazione del fatto che sta crescendo la volontà di sviluppare un approccio “multi-livello”, implementando soluzioni che guardino oltre il primo livello di fornitura. L’emergenza ha infatti evidenziato come i problemi possano sorgere al secondo o terzo livello di fornitura, ma colpire la filiera nel suo insieme, con la conseguente necessità di adottare delle soluzioni che permettano di raggiungere tutti i fornitori lungo i suoi diversi stadi. Sono molte le differenze con quanto accaduto nella crisi del 2008, quando - per far fronte alla mancanza di liquidità - la maggioranza delle imprese ha sfruttato i propri fornitori: questa iniziativa, insieme a molte altre che stanno nascendo in questo periodo, sono la prova che i grandi attori hanno capito che per sostenere la loro filiera devono supportare i propri fornitori e che stanno effettivamente agendo in questa direzione.

 

Il Covid darà la spinta definitiva verso modelli di Supply Chain Finance sostenibili?

Il caso del Dynamic Discounting Sostenibile è solo uno dei tanti esempi di best practice che stanno emergendo in ambito Supply Chain Finance durante l’emergenza Covid-19. Questo periodo ha infatti visto nascere i primi casi di Inventory Finance e di Purchase Order Finance, insieme a numerosi casi di rinegoziazione dei termini di pagamento, e il Reverse Factoring sta diventando sempre più diffuso e popolare. Continua a crescere la consapevolezza dell’importanza dello sviluppo sostenibile e del sostegno dei fornitori, ma queste pratiche vengono ora utilizzate in maniera contingente alla situazione attuale. Cosa succederà al termine dell’emergenza? Il Supply Chain Finance sarà in grado di fare proprie queste best practice e di continuare a proporre modelli sempre più sostenibili? Domande che troveranno risposta solo nei prossimi mesi.

 

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  • Autore

Ricercatrice dell'Osservatorio Supply Chain Finance