Mai come negli ultimi anni si è sentito parlare di Telemedicina nel nostro Paese, non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra i decisori politici e gli attori istituzionali. Si tratta, infatti, di un ambito chiave nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (e nello specifico la Missione 6 dedicata alla Salute), che mette a disposizione 1 miliardo di euro per lo sviluppo della Telemedicina su larga scala. In questo articolo, con l'aiuto della Ricerca dell'Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, approfondiremo gli ultimi sviluppi sulla Telemedicina in Italia, fornendo dati sulla sua attuale diffusione, e daremo uno sguardo ad alcuni recenti progetti virtuosi in ambito, anche di Sanità Digitale, nel nostro Paese.
Telemedicina definizione, cosa si intende
Iniziamo con una doverosa definizione. Cos’è la Telemedicina e quali ambiti di applicazione comprende? Ecco il vero significato di Telemedicina, la cui definizione è fornita dall’Osservatorio Sanità Digitale:
Per Telemedicina si intende una modalità di erogazione dei servizi di assistenza sanitaria attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali (in particolare ICT) in situazioni in cui un professionista della salute e un paziente (oppure due professionisti sanitari) non si trovano nella stessa località.
I principali servizi di Telemedicina
Dopo aver espresso in modo chiaro e aver capito cos'è la Telemedicina, ora bisogna comprendere quali sono i servizi messi a disposizioni dall'adozione di questa innovazione in ambito sanitario. Ecco, di seguito, i diversi possibili servizi di Telemedicina individuati dall'Osservatorio:
- la televisita: atto medico in cui il professionista interagisce a distanza con il paziente in tempo reale;
- il telemonitoraggio: monitoraggio di parametri clinici a distanza tramite dispositivi medici indossabili o vicini al paziente;
- il teleconsulto medico: atto medico in cui il professionista interagisce a distanza con uno o più medici per discutere sulla situazione clinica di un paziente;
- la teleassistenza: interazione a distanza tra professionista sanitario e paziente/caregiver, con finalità differenti a seconda delle professionalità coinvolte;
- la telerefertazione: rilascio di referti medici a distanza;
- la teleriabilitazione: attività di riabilitazione condotta da remoto.
La diffusione della Telemedicina in Italia
L’Osservatorio Sanità Digitale, negli ultimi anni, ha monitorato lo stato di diffusione della Telemedicina in Italia, analizzando la prospettiva dei principali attori coinvolti nell’utilizzo di questi servizi.
Il 39% dei medici specialisti e il 41% dei Medici di Medicina Generale ha utilizzato servizi di tele-visita nel 2022 e rispettivamente il 30% e il 39% quelli di tele-monitoraggio. Tra i pazienti cronici la percentuale di utilizzo non supera mai il 10%, ma il livello di interesse è molto elevato, a conferma dell’attitudine positiva verso questi strumenti.
Telemedicina in Italia, alcuni esempi e progetti di successo
Nell'ambito della Telemedicina, all'interno del nostro Paese, si sono sviluppati molti progetti di successo. Per l'Osservatorio Sanità Digitale, tre sono quelli degni di nota e che hanno portato innovazioni nel campo sia della Telemedicina che nell'ambito sanitario nazionale.
Il progetto ABILITA di TrentinoSalute4.0
Alcune di queste esperienze legate ai servizi di Telemedicina in Italia si sono distinte nell’ultimo periodo. Tra queste, c’è quella sviluppata e proposta da TrentinoSalute4.0, che con il progetto ABILITA ha sviluppato un servizio di tele cooperazione tra il team medico e sanitario ospedaliero e i fisioterapisti delle RSA.
Ambulatorio Virtuale dell'Istituto Nazionale dei Tumori
Altro progetto di successo, quello dell’Istituto Nazionale dei Tumori, che con il progetto Ambulatorio Virtuale ha messo a disposizione una piattaforma per lo svolgimento di tele-visite, il caricamento e la consultazione di dati e documenti relativi al paziente.
Telerefertazione dell'AUSL di Ferrara
L'ultimo tra i progetti di valore, riguardo agli strumenti Telemedicina analizzati dall'Osservatorio, è quello rivolti ai pazienti cronici. Questo progetto è stato ideato e portato avanti dall’AUSL di Ferrara che, attraverso la telerefertazione della retinografia, vuole garantire ai pazienti diabetici l’accesso a un percorso strutturato di prevenzione.
Linee guida Telemedicina e PNRR: a che punto siamo?
Molti sono i punti di forza della Telemedicina in Italia: proprio per questo si è pensato di finanziarla con parte dei fondi del PNRR. Qual è, dunque, il rapporto Telemedicina/PNRR e quali sono le opportunità che ne derivano?
Secondo la Ricerca dell'Osservatorio Sanità Digitale una delle priorità del PNRR in questo ambito è lo sviluppo della Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT), che prevede un investimento di 250 milioni di euro. A questa nuova piattaforma, poi, dovranno integrarsi i servizi regionali di Telemedicina, per le quali è previsto un ulteriore investimento di 750 milioni di euro. Uno dei principali target che il PNRR prevede per questi finanziamenti è che almeno 200 mila persone siano assistite sfruttando strumenti di Telemedicina.
Telemedicina in Italia, alcune riflessioni
È fondamentale, però, specificare che, per sfruttare appieno le opportunità di cui disponiamo oggi e garantire un'implementazione efficace della Telemedicina, è essenziale tenere conto non solo dei fattori tecnologici, ma anche di quelli organizzativi e culturali. Le Direzioni strategiche delle strutture sanitarie riconoscono, infatti, che cultura e competenze siano i fattori su cui è prioritario investire per sviluppare nuovi servizi di Telemedicina.
Approfondisci la Telemedicina con la Ricerca dell'Osservatorio Sanità Digitale
- Autore
Direttrice dell'Osservatorio Sanità Digitale
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