Tele-assistenza, consulto medico online, prestazioni sanitarie a distanza, in una parola sola: Telemedicina. Prima della pandemia, la diffusione delle soluzioni di Telemedicina nel nostro Paese era molto limitata. Si osservavano sperimentazioni sporadiche nelle strutture sanitarie e pochissimi medici dichiaravano di utilizzare questi strumenti.
L’emergenza Covid ha accelerato molto la diffusione di applicazioni e servizi di Telemedicina, soprattutto in risposta alle difficoltà di svolgere prestazioni sanitarie in presenza e di minimizzare gli accessi in ospedale, quando non necessari. In quest'articolo approfondiamo dunque il trend, con uno sguardo ai principali ambiti e ai primi progetti virtuosi del nostro Paese.
Cosa si intende per Telemedicina
Iniziamo con una doverosa definizione. Cos’è la Telemedicina e quali ambiti di applicazione comprende?
Per Telemedicina si intende una modalità di erogazione dei servizi di assistenza sanitaria attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali (in particolare ICT) in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente non si trovano nella stessa località.
I principali servizi
All’interno della definizione di Telemedicina ricadono diversi possibili servizi:
- la Tele-visita: atto medico in cui il professionista interagisce a distanza con il paziente in tempo reale;
- il Tele-consulto medico: atto medico in cui il professionista interagisce a distanza con uno o più medici per discutere sulla situazione clinica di un paziente;
- la Tele-consulenza medico-sanitaria: attività sanitaria (non necessariamente medica), che consiste in una richiesta di supporto che coinvolge più soggetti che hanno responsabilità diverse rispetto al paziente;
- la Tele-assistenza da parte di professioni sanitarie: interazione a distanza tra professionista sanitario e paziente/caregiver, con finalità differenti a seconda delle professionalità coinvolte;
- la Tele-refertazione: rilascio di referti medici a distanza;
- il Tele-monitoraggio: monitoraggio di parametri clinici a distanza tramite dispositivi medici indossabili o vicini al paziente;
- la Tele-riabilitazione: attività di riabilitazione condotta da remoto.
La Telemedicina in Italia
L’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità negli ultimi anni ha monitorato lo stato di diffusione della Telemedicina in Italia, rilevando un utilizzo di queste soluzioni sempre molto modesto fino al 2019. L’emergenza in questo senso è stata una rivoluzione copernicana: essendo stata la Telemedicina spesso l’unica modalità possibile di erogazione dei servizi sanitari, molti attori della sanità hanno avuto modo di comprenderne i vantaggi.
I numeri dell’emergenza sanitaria
Secondo l’ultimo report dell’Osservatorio, nel corso del 2020 il 47% dei medici specialisti e il 39% dei medici di famiglia hanno fatto ricorso al Tele-consulto con medici specialisti. In forte aumento l’adozione della Tele-visita: è stata utilizzata durante l’emergenza dal 39% dei medici specialisti e MMG, mentre i tassi di utilizzo pre-emergenza erano attoro al 10%.
Esempi e progetti di successo
Tra le esperienze di Telemedicina che si sono distinte nell’ultimo periodo, c’è quella portata avanti dall’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, che ha avviato un progetto di Tele-visita, rivolto in particolare a pazienti allettati o troppo deboli per spostarsi, in follow-up o che devono effettuare una visita da remoto scambiando documentazione clinica.
Altra esperienza interessante quella della Provincia Autonoma di Trento, che nella piattaforma “TreC Pediatria” ha integrato, oltre a un sistema di comunicazione tra famiglia e pediatra, un servizio di Tele-visita.
Tra i progetti rivolti ai pazienti cronici, spicca quello avviato da Aress Puglia: il progetto Talisman permette il monitoraggio a distanza e la possibilità di svolgere videoconsulti medici e Tele-visite, sulla base di un piano di cura prestabilito.
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Come cambiano le linee guida sulla Telemedicina
Mai come nell’ultimo anno si è sentito parlare di Telemedicina, non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra i decisori che a livello centrale hanno definito come allocare le risorse del Recovery Plan. Lo stesso Presidente Draghi ha sottolineato come la Telemedicina possa rappresentare una delle leve fondamentali per ridisegnare la sanità territoriale e per consentire di rendere la “casa dei pazienti il principale luogo di cura”. Coerentemente con queste dichiarazioni, nella versione del Recovery Plan trasmessa alla Commissione Europea il 5 maggio 2021, sono stati previsti 7 miliardi di € per la Missione dedicata alle Reti di prossimità, strutture e Telemedicina e di questi, in particolare, 1 miliardo di € è dedicato specificatamente alla Telemedicina.
Lo scorso 17 dicembre 2020 sono state, inoltre, approvate dalla Conferenza Stato-Regioni le indicazioni nazionali sulla Telemedicina, che definiscono le regole per l’erogazione da remoto di alcune prestazioni sanitarie e le relative logiche di tariffazione. In particolare, sono aggiornate alcune definizioni che già ritrovavamo nelle Linee di Indirizzo del 2014, con particolare attenzione alla Tele-visita.
È importante sottolineare che, affinché un progetto di innovazione digitale come quelli che riguardano la Telemedicina abbia successo, oltre alla componente prettamente tecnologica si devono considerare molte altre variabili, come la revisione dei processi e dei modelli organizzativi, lo sviluppo delle competenze idonee per i professionisti coinvolti e il corretto engagement di tutti gli attori (es. paziente) che utilizzano questi sistemi.
La Telemedicina in Italia: lo stato dell’arte, la normativa di riferimento e i casi di applicazione
- Autore
Ricercatrice dell'Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità
Gli ultimi articoli di Deborah De Cesare
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