Il 2022 è stato un anno importante per il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia, nonostante il difficile contesto internazionale. Non solo ci sono stati importanti progressi nelle capacità delle macchine, ma si è assistito a un vero e proprio exploit di soluzioni quali DALL-E2 e Chat GPT, che in poche settimane hanno coinvolto decine di milioni di utenti, mostrando le potenzialità di questa tecnologia sia ad addetti ai lavori che al grande pubblico.
“Anche in Italia, siamo entrati ormai con convinzione nell’era dell’implementazione dell’AI. L’intelligenza artificiale sta entrando prepotentemente nel pensiero strategico e nella pratica operativa di imprese pubbliche e private, con impatti sulle prestazioni, la struttura di costo, ma anche il ruolo delle persone”.
Questo uno dei messaggi chiave con cui Alessandro Piva, Direttore dell'Osservatorio Artificial Intelligence, ha aperto il Convegno “Artificial Intelligence: l’era dell’implementazione!”, incontro in cui sono stati presentati i risultati della Ricerca 2022 e discussi con esperti del settore i temi tecnologici, organizzativi e sociali che caratterizzeranno i prossimi anni nel mondo dell’AI.
Il mercato italiano dell’Intelligenza Artificiale nel 2022
Il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia ha raggiunto nel 2022 i 500 milioni di euro, con una crescita del 32%, la più alta mai registrata dal 2018.
I progetti di AI che attirano più investimenti sono:
- coprono il 34% della spesa gli algoritmi per analizzare ed estrarre informazioni dai dati strutturati (Intelligent Data Processing), impiegati soprattutto per realizzare previsioni in ambiti come la pianificazione aziendale, la gestione degli investimenti e le attività di budgeting;
- seguono le soluzioni per l’interpretazione del linguaggio scritto o parlato, la cosiddetta Language AI (28%) a cui afferiscono, nella nostra classificazione, le classi di soluzioni NLP e Chatbot. In quest’area vi sono, ad esempio, le applicazioni di Generative AI come ChatGPT, che consentono di estrarre ed elaborare automaticamente informazioni anche da documenti come atti giudiziari, contratti o polizze, o per analizzare le comunicazioni interne o esterne;
- gli algoritmi per suggerire ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze (Recommendation System) con un’incidenza del 19% sul mercato dell’Intelligenza Artificiale;
- le iniziative di Computer Vision (10%), che analizzano il contenuto di un’immagine in contesti come la sorveglianza in luoghi pubblici o il monitoraggio di una linea di produzione;
- infine, il 9% del mercato dell’Intelligenza Artificiale va alle soluzioni con cui l’AI automatizza alcune attività di un progetto e ne governa le varie fasi (Intelligent Robotic Process Automation).
I settori più attivi come investimenti in soluzioni di AI sono: finanza, energia/utility, manifattura, telco/media e assicurazioni.
L'adozione dell'Intelligenza Artificiale nelle imprese italiane
Seppur confermandosi un certo divario tra grandi imprese e PMI, l’Artificial Intelligence si fa sempre più largo nelle organizzazioni italiane. Il 61% delle grandi imprese ha già avviato almeno un progetto (era il 51% nel 2018), di cui il 42% ne ha più di uno operativo. Tra le PMI, invece, il 15% ha almeno un progetto di AI avviato (era il 6% nel 2021), quasi sempre uno solo. Occorre inoltre sottolineare che tali realtà, nel 56% dei casi, hanno per lo più avviato progetti relativamente solo a una classe di soluzione, sebbene non manchi la voglia di sperimentare, come testimoniato da quasi una PMI su tre.
Sebbene le imprese di tutte le dimensioni si siano accorte che siamo giunti nell’era dell’implementazione e stiano lavorando in tale direzione, occorre tenere presente le barriere che ancora oggi permangono, per consentire di esplorare tutto il potenziale della tecnologia. In particolare, per più di una grande azienda su tre (38%) l’identificazione di business case similari e la comprensione dei relativi benefici rimane anche nel 2022 l’aspetto più complicato da cogliere.
Il punto di vista degli italiani sull’Intelligenza Artificiale in Italia
Solo il 7% degli italiani non ha mai sentito parlare di Intelligenza Artificiale, inoltre il 55% afferma che questa è presente in modo significativo nella quotidianità e, nel 37% dei casi, nella vita lavorativa. Il giudizio sulla tecnologia si conferma positivo: il 79% degli intervistati ha un’opinione abbastanza o molto positiva a riguardo. Tuttavia, dalle ricerche dell’Osservatorio emerge che il 73% degli italiani nutre dei timori legati principalmente al suo utilizzo nel mondo del lavoro, ma solo il 19% della popolazione è contrario all’ingresso dell’AI nelle attività professionali.
L’evoluzione tecnologica dell’Intelligenza Artificiale
Dal punto di vista tecnologico il 2022 verrà ricordato soprattutto per l’AI Generativa: DALL-E2 prima e ChatGPT poi hanno raccolto la curiosità di addetti ai lavori e non solo, ponendo alla ribalta la capacità dell’AI di generare testi e immagini ex novo. Entrambe frutto della società americana OpenAI, queste due soluzioni sanciscono la definitiva affermazione dell’AI Generativa, ovvero, quel ramo dell’Intelligenza Artificiale che fa riferimento alla produzione di dati sintetici, generando artefatti che in precedenza si basavano sulla creatività dell’uomo.
Le prestazioni di questi grandi modelli sono notevoli e, per quanto gli addetti ai lavori le leggano in un percorso di continuità rispetto a precedenti traguardi dell’Intelligenza Artificiale, è indubbio che per il grande pubblico essi abbiano rappresentato una forte discontinuità, che avrà importanti ricadute sulla consapevolezza generale e, probabilmente, segnerà uno spartiacque nel dibattito pubblico sulle implicazioni (anche filosofiche) di questa tecnologia.
- Autore
Ricercatore Senior dell'Osservatorio Space Economy e dell'Osservatorio Artificial Intelligence
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