Cosa è il Multicloud: vantaggi e gestione in azienda

11 dicembre 2023 / Di Redazione Osservatori Digital Innovation / 0 Comments

Oggi i Sistemi Informativi sono caratterizzati da configurazioni di tipo Multicloud. Le aziende sfruttano l’eterogeneità di diverse soluzioni tecnologiche in modo da percepire il meglio da ognuna e costruire un Cloud sempre più “su misura”. Ma quali sono le caratteristiche distintive e i benefici che offre rispetto ad altre soluzioni Cloud, come ad esempio l’Hybrid Cloud? Quale dovrebbe essere l'approccio delle imprese italiane verso l'ambiente ibrido? Cerchiamo di rispondere a queste e ad altre domande con l’aiuto di approfondite ricerche realizzate dall’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano.

Cosa si intende per Multicloud?

Un ambiente Multi Cloud è costituito da più servizi Cloud pubblici o privati forniti da diversi provider. In tali ambienti, l’azienda utilizza e coordina servizi di due o più provider per rispondere al meglio alle proprie esigenze economiche, tecniche o funzionali.

Il passo in avanti rispetto ai tradizionali modelli di Cloud è presto detto: un ambiente IT di tipo Multicloud non è caratterizzato dalla semplice coesistenza delle diverse soluzioni ma permette di connetterle e sfruttarle con flessibilità e dinamicità, sfruttando così i benefici delle diverse modalità di funzionamento e delle specifiche offerte dei fornitori. L’adozione del Multicloud da parte di aziende italiane sta crescendo anno dopo anno. Secondo la Ricerca dell’Osservatorio, nel 2023 il 51% delle imprese italiane (era 24% nel 2021)

I vantaggi del Multi Cloud

Per comprendere esattamente il significato e l’importanza del Multicloud è bene soffermarsi sui benefici e le opportunità offerti da queste soluzioni alle Direzioni IT. I principali vantaggi ricercati dalle aziende nell’evoluzione verso ambienti di questo tipo sono i seguenti:

  • la maggiore continuità del servizio;
  • la maggiore scalabilità dei sistemi;
  • il minore rischio di lock-in da parte del Cloud provider;
  • l’ottimizzazione del costo complessivo del sistema;
  • l’ottenimento di migliori funzionalità a supporto dei processi;
  • la possibilità di mantenere i carichi di lavoro più critici internamente, portando in Cloud esclusivamente componenti secondarie;
  • la possibilità di erogare in modo più efficiente i servizi in aree geografiche diverse a livello internazionale.

Il Multi Cloud apre dunque a una nuova fase di maturità nell’adozione della nuvola. La priorità principale non è più esternalizzare, ma ottenere specifici vantaggi di tipo economico, tecnico e funzionale.

Le differenze tra Multi Cloud e Hybrid Cloud

Hybrid Cloud e Multi Cloud sono termini ricorrenti e spesso interscambiabili quando si parla di evoluzione e integrazione degli ambienti informativi. Parliamo tuttavia di due approcci strategici concordi ma differenti.

Nel primo caso si intende un ambiente che utilizza Cloud pubblico, privato e soluzioni on-premises, con l’obiettivo di trarre il meglio delle varie modalità di erogazione delle tecnologie a seconda delle esigenze aziendali. Nel secondo caso, come già anticipato, rientrano le situazioni in cui un’azienda utilizza e coordina servizi Public Cloud di due o più provider per rispondere al meglio alle proprie esigenze economiche, tecniche o funzionali.

Nella maggior parte dei casi, la migrazione verso il Cloud, o Cloud Migration, viene effettuata gradualmente su un arco temporale di medio-lungo periodo. Per questo motivo, lo scenario più comune porta a configurazioni di tipo >Hybrid Cloud. Non è un caso che, secondo una recente indagine dell’Osservatorio Cloud Transformation, l’89% delle aziende si avvale di servizi applicativi in Cloud integrati con un insieme di applicazioni aziendali ancora on-premises, ospitate nel proprio data center o affidate a un servizio di data center in outsourcing di tipo tradizionale.

Dando per consolidata l’adozione dell’Hybrid Cloud, un ulteriore elemento di evoluzione è rappresentato dal passaggio da una realtà Single Cloud a una realtà Multi Cloud, basata sull’integrazione e il coordinamento di servizi Public Cloud di due o più provider. In sostanza, il Cloud non sarebbe più relegato a una porzione limitata e poco rilevante del portafoglio applicativo aziendale, ma si spingerebbe sempre più verso il core business dell’impresa, fino a oggi custodito all’interno del data center on-premises. La via tecnologica per l’adozione della nuvola è dunque ormai tracciata in modo chiaro: Hybrid e Multi Cloud sono l’obiettivo a cui tendere.

Come gestire il Multicloud in azienda: un percorso "Multichallenge"

Il viaggio verso il Multi Cloud delle imprese italiane è costellato di sfide, non soltanto tecnologiche, ma anche economiche e organizzative.

Gli ingredienti in gioco sono molti e non sempre semplici da coniugare in modo efficace: dalla moltitudine di servizi disponibili in Cloud alle applicazioni storiche dell’azienda. Gli ostacoli più significativi percepiti nell’evoluzione verso questa tipologia di ambienti sono:

  • la complessa gestione della sicurezza;
  • la difficoltà di gestione e ottimizzazione dei costi;
  • la mancanza di piena interoperabilità tra le offerte dei grandi Cloud provider;
  • la persistenza dei sistemi legacy;
  • la perdita di controllo e visibilità sulle risorse.

Parola d'ordine "orchestrazione"

Principalmente si tratta quindi di temi legati alla capacità di gestire ambienti così eterogenei e complessi in modo centralizzato, efficace e coerente.

Qui entra in gioco il tema dell’orchestrazione, ovvero l’utilizzo di strumenti software per il coordinamento dei diversi mondi compresenti all’interno dei sistemi informativi aziendali, l’on-premises, il Private e il Public Cloud.

Sono quattro fondamentalmente le leve per l’orchestrazione dei sistemi:

  • l’Automation, ovvero la gestione centralizzata e automatizzata degli ambienti;
  • l’Integration, con riferimento alla loro interconnessione;
  • la Security, ovvero la gestione continua della sicurezza dei sistemi;
  • la Governance, cioè il governo e l’ottimizzazione delle prestazioni e dei costi degli stessi.

Si tratta di un tema chiave nel rendere l’architettura IT flessibile e dinamica a tal punto da diventare quasi trasparente rispetto all’utente finale, che potrà usufruire di tecnologie pienamente rispondenti alle proprie esigenze, indipendentemente dalle modalità di erogazione sottostanti.

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  • Autore

Gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano sono un punto di riferimento qualificato sull’Innovazione Digitale in Italia.