La strada è tracciata, ma le classifiche che misurano il livello di digitalizzazione dei vari Paesi europei vedono l'Italia ancora in ritardo; è cruciale continuare a potenziare gli strumenti e le tecnologie abilitanti per colmare il gap con i migliori e porre le basi per proseguire questo cammino.
Agenda Digitale Italiana: obiettivi e ambiti di intervento
L’Agenda Digitale Italiana (ADI) ricalca dunque i principi delineati dall'Agenda Europea adattandoli alle priorità e alle necessità nazionali. Definisce le strategie di sviluppo, crescita e innovazione abilitate dalle tecnologie digitali sia a livello nazionale che locale.
L'Agenda mira a riformare la Pubblica Amministrazione e semplificare i servizi pubblici per imprese e cittadini. In linea con quanto tracciato dall'Agenda Europea, il progetto rappresenta quindi un'occasione di trasformazione essenziale per perseguire i grandi obiettivi della crescita, dell’occupazione, della qualità della vita e della rigenerazione democratica nel paese.
Ma cosa c'è alla base del piano strategico italiano? Una serie di obiettivi e ambiti di intervento che, col tempo, si fanno sempre più delineati. Riassumendoli:
- garantire l’accesso ai contenuti online;
- agevolare fatturazioni e pagamenti elettronici;
- unificare i servizi di telecomunicazione;
- aumentare l’interoperabilità tra banche dati, servizi e reti;
- consolidare la fiducia e la sicurezza online;
- garantire una rete internet superveloce e accessibile a tutti;
- innovare le tecnologie ICT, investendo nella ricerca e sviluppo;
- alfabetizzare cittadini e imprese nell’uso di queste tecnologie.
Per raggiungere gli obiettivi indicati l’Agenda Digitale Italiana mira prima di tutto alla semplificazione dei servizi pubblici. Proprio la Pubblica Amministrazione, in tale scenario, dovrebbe diventare quella piattaforma abilitante in grado, da un lato, di promuovere la trasformazione digitale delle imprese italiane e, dall’altro, di sviluppare le competenze digitali dei cittadini.