La ricetta veterinaria elettronica è legge: il successo di un bel progetto di innovazione digitale nell’agroalimentare

19 dicembre 2017 / Di Damiano Frosi / 0 Comments

Con molta soddisfazione abbiamo appreso che la ricetta veterinaria elettronica – i cui impatti sulla filiera lattiero-casearia sono stati analizzati all’interno dell’Osservatorio Smart AgriFood – è diventata legge.

Si tratta di un progetto promosso dal Ministero della Salute - Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari - nato con l’obiettivo di raggiungere un efficace controllo dell’utilizzo di farmaci sugli animali, aumentando la sicurezza degli alimenti con particolare attenzione ai residui dei medicinali e all'antibiotico-resistenza.

Nonostante il progetto sia stato innescato dalla necessità formale di rispondere alle accuse di abuso di farmaci sugli animali formulate dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia, è evidente che tale progetto non apporterà solo benefici in termini di tracciabilità, ma anche in termini di efficienza e risparmio economico. Dalle analisi svolte dall’Osservatorio Smart AgriFood, infatti, emerge che il digitale non abiliterà solo la trasmissione tempestiva di informazioni strutturate e quindi il controllo tempestivo dell’utilizzo di farmaci nella filiera, ma anche lo snellimento del processo di prescrizione eliminandone i flussi cartacei e i costi associati. Tale semplificazione permetterà di raggiungere un risparmio di circa 60 milioni di Euro, solo per la filiera lattiero-casearia vaccina italiana.

Si tratta di un progetto pubblico ben strutturato e chiaramente positivo per il sistema agroalimentare italiano, che ha visto una prima fase di test nelle regioni Lombardia e Abruzzo. Nello stadio di sperimentazione hanno avuto un ruolo fondamentale veterinari e liberi professionisti che hanno aderito volontariamente al progetto, oltre ad allevatori “illuminati”, che hanno accettato di testare il sistema presso le proprie aziende e che sono risultati una risorsa chiave per il suo miglioramento. L’adesione graduale e volontaria di questi attori è stata sicuramente fondamentale per la buona riuscita del progetto: le regioni coinvolte hanno avuto il merito di coinvolgere ed accompagnare gli attori attraverso corsi di formazione e supporto puntuale e tempestivo nella risoluzione delle criticità operative del sistema; i veterinari e le aziende coinvolte, hanno avuto il tempo di comprendere il sistema e farlo proprio, diventando così un “faro” per gli operatori che hanno aderito successivamente. Grazie al virtuosismo di queste regioni e alla collaborazione di tutti gli attori, si potrà estendere la formazione anche alle altre regioni italiane e dal 1 settembre 2018 sarà reso obbligatorio l’utilizzo del sistema in tutta Italia.

Sono diversi, quindi, i fattori che rendono la ricetta veterinaria elettronica un progetto di successo: si tratta di un progetto di innovazione digitale che rompe il “tradizionale” trade-off tra efficienza ed efficacia dei processi di controllo; l’adesione graduale e volontaria degli attori del settore rompe la barriera tra pubblico e privato, tipica dei progetti imposti dalle amministrazioni alle imprese. Questo la rende un esempio virtuoso di positiva collaborazione tra pubblico e privato, che genera valore sia per le singole imprese della filiera agroalimentare, sia per il Sistema Paese in termini di competitività ed immagine nei confronti dell’Unione Europea.

Damiano Frosi e Maria Pavesi, Osservatorio Smart AgriFood 

  • Autore

Si occupa di Ricerca e Advisory nell'area Logistica, Operations & Supply Chain Management. Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet”.