I trend Blockchain in Italia e nel mondo: verso gli ecosistemi

01 marzo 2021 / Di Jacopo Fracassi / 0 Comments

Nel 2020 le tecnologie Blockchain e Distributed Ledger hanno continuato il loro percorso di evoluzione e trasformazione lungo diverse direttrici.

L’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger, in questo terzo anno di attività, ha studiato il fenomeno in tutte le sue componenti: dagli aspetti di business alle evoluzioni tecnologiche. Uno delle principali tendenze emerse è che, contemporaneamente al diradarsi dell’hype che ha caratterizzato gli anni precedenti, il mercato si sta sempre più concentrando sulla costituzione di ecosistemi che puntano a creare valore attraverso la realizzazione di piattaforme infrastrutturali e di applicazioni basate su di esse.

Da qui il titolo del Convegno “Blockchain: the hype is over, get ready for ecosystems” dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger, evento di presentazione dei risultati della Ricerca 2020 e di confronto con numerosi ospiti, sia italiani che internazionali, di rilievo nel settore.

"Blockchain: the hype is over, get ready for ecosystems"
I numeri chiave e i trend della Blockchain in Italia e nel mondo

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Gli ecosistemi Blockchain

Aziende e pubbliche amministrazioni di tutto il mondo iniziano a comprendere i benefici di queste tecnologie e a lavorare sullo sviluppo di progetti concreti. Questo cambio di paradigma iniziato negli anni scorsi si è consolidato nel 2020, infatti, mentre i progetti internazionali nel 2020 sono cresciuti del 59% rispetto al 2019, gli annunci sono calati di quasi l’80%: un possibile segnale dell’uscita dall’hype e dello spostamento verso progetti più concreti.

Anche in Italia le aziende si stanno concentrando prevalentemente sull’avvio di progetti operativi. Tuttavia, nel 2020 gli investimenti in Blockchain e Distributed Ledger da parte delle aziende italiane hanno subìto un calo del 23%. Le cause della decrescita del mercato, che nel 2019 era in forte aumento, sono da individuare principalmente nell’impatto della pandemia da Covid-19 sui nuovi progetti: le aziende si sono concentrate sullo sviluppo dei progetti già avviati prima della pandemia, mentre sono poche quelle che ne hanno lanciati di nuovi.

Se gli investimenti complessivi sono diminuiti, il numero totale di progetti è rimasto invariato, consentendo all’Italia di rimanere nella top 10 delle nazioni con il maggior numero di progettualità Blockchain e Distributed Ledger sviluppate tra il 2016 e il 2020.

I progetti Blockchain e Distributed Ledger sono caratterizzati dalla presenza di diversi attori che collaborano tra loro per la creazione di piattaforme tramite cui ottenere il consenso su una visione condivisa della realtà senza ricorrere alla presenza di intermediari. Queste piattaforme, in cui i partecipanti interagiscono seguendo delle regole comuni, danno vita a ecosistemi complessi orientati alla creazione di valore tramite la costruzione di applicazioni. L’insieme di piattaforme e applicazioni costituisce quelli che possono essere chiamati “Ecosistemi Blockchain”.

 

 

Le piattaforme e le applicazioni di business

Nel 2020 è iniziata una fase di maggiore maturità delle piattaforme: alcune sono diventate operative e altre lo diventeranno nei primi mesi del 2021. Stiamo assistendo a un graduale spostamento del mercato da una fase di sviluppo “infrastrutturale” a una di sviluppo delle applicazioni. Nel 2020 infatti, la percentuale di progetti che si appoggia su piattaforme esistenti è ulteriormente salita, continuando il trend iniziato negli ultimi anni.

Ad oggi è possibile dividere le piattaforme esistenti in due categorie:

  • General purpose, che possono essere sfruttate dalle aziende di qualsiasi settore per la creazione di applicazioni diverse (si dividono in permissionless e permissioned);
  • Application specific, che si focalizzano su una specifica applicazione o un limitato ambito applicativo.

La maggior parte dei progetti sviluppati da aziende e pubbliche amministrazioni, ad oggi, fa riferimento a piattaforme application specific, rendendo ancora difficile l’interoperabilità tra le applicazioni e riducendo le potenzialità offerte dagli ecosistemi Blockchain.

In molti casi le aziende, consapevoli delle difficoltà legate allo sviluppo di una piattaforma, scelgono deliberatamente di partire da un caso di applicazione semplice che possa raccogliere numerosi partecipanti per poter in seguito sviluppare soluzioni più innovative che consentono di cogliere pienamente il potenziale di queste tecnologie.

 

Cosa è necessario per lo sviluppo di applicazioni di business?

Per sfruttare le potenzialità degli ecosistemi Blockchain e creare applicazioni innovative ci sono alcuni elementi che devono ancora essere sviluppati pienamente.

Innanzitutto, è importante che questi ecosistemi non nascano chiusi, ma devono poter accogliere nuovi partecipanti all’interno di una piattaforma o di un’applicazione. Inoltre, le piattaforme devono offrire performance affidabili sia in termini di scalabilità sia di sicurezza.

Altri aspetti fondamentali riguardano le applicazioni: queste devono potersi integrare con i sistemi informativi attualmente utilizzati dalle aziende e devono poter fare affidamento su un framework normativo che definisca delle regole chiare, lasciando tuttavia aperta la possibilità di innovare.

Infine, è necessario che le applicazioni possano sfruttare alcuni servizi strutturali e abilitanti che le tecnologie Blockchain e Distributed Ledger consentono di ottenere, come ad esempio la Self-Sovereign Identity o il “cash on chain”.

 

 

Il fenomeno della finanza decentralizzata (DeFi): un esempio di ecosistema Blockchain

Un interessante esempio di come diverse applicazioni, sviluppate all’interno dello stesso ecosistema Blockchain, possono interagire per generare valore è rappresentato dalla DeFi, che nell’ultimo anno ha avuto una crescita vertiginosa (il valore investito nelle applicazioni che ne fanno parte è aumentato di oltre il 2.000%).

Queste applicazioni decentralizzate (Dapp), sviluppate principalmente sulla piattaforma permissionless Ethereum, sono focalizzate sull’offerta di servizi e prodotti finanziari al pubblico. Al momento le principali soluzioni di DeFi si dividono in quattro gruppi:

  • gli stablecoin (ad esempio Maker);
  • gli exchange decentralizzati (ad esempio Uniswap);
  • i servizi per prestare criptovalute e token (ad esempio Compound e Aave);
  • le soluzioni di tokenizzazione di asset finanziari (ad esempio Synthetix).

Poiché gran parte di queste applicazioni utilizzano la stessa piattaforma (Ethereum) e si basano quindi sullo stesso codice, gli sviluppatori possono adottare un approccio modulare che permette ad ogni applicazione di interagire con le altre, utilizzandone i servizi offerti.

È importante però capire che queste dinamiche non sono da considerarsi confinate al solo settore finanziario, al contrario possono rappresentare l’avanguardia di un’evoluzione tecnologica che potremmo vedere nei prossimi anni in diversi settori.

 

 

Gli sviluppi futuri

Lo sviluppo delle infrastrutture abilitanti degli ecosistemi Blockchain non è ancora concluso: nasceranno nuove piattaforme e quelle esistenti continueranno a migliorare. Ecosistemi permissioned e permissionless saranno sempre più in grado di comunicare e continueranno a convergere. Aziende e pubbliche amministrazioni continueranno a sviluppare applicazioni sempre più rilevanti anche senza aspettare la piena maturità della tecnologia e anzi guidando l’evoluzione tecnologica della Blockchain verso soluzioni che siano più facilmente utilizzabili.

Lo sviluppo delle piattaforme dovrà poi andare di pari passo anche con l’evoluzione della normativa Blockchain che spesso è ancora un ostacolo allo sviluppo delle soluzioni più innovative. Anche in questo caso ci aspettiamo però che siano le applicazioni che spingeranno il regolatore a definire delle norme chiare, come successo nel caso di Diem, ex Libra, e del regolamento Markets in Crypto Asset Regulation (“MiCA”).

"Blockchain: the hype is over, get ready for ecosystems"
I numeri chiave e i trend della Blockchain in Italia e nel mondo

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  • Autore

Ricercatore degli Osservatori Blockchain & Web3 e Innovative Payments