Smart Car in Italia: un mercato in continua evoluzione!

20 marzo 2023 / Di Giulio Salvadori / 0 Comments

Secondo i dati dell’Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano il mercato Smart Car in Italia ha raggiunto a fine 2021 quota 1,92 miliardi di euro, con un tasso di crescita del +9% sull’anno precedente. In totale sono 18,4 milioni le auto connesse a fine 2021, poco meno della metà dell’intero parco veicoli circolanti in Italia.

A prevalere in termini di diffusione nell’ambito delle Smart Car sono i box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative (54% del mercato), sul mercato ormai da molti anni, anche se la crescita, oggi, è trainata principalmente dalle auto nativamente connesse  dotate di sistema di connessione tramite SIM (19%).

 

Le prospettive di crescita del mercato Smart Car in Italia

Il mercato delle Smart Car crescerà ancora a lungo nei prossimi anni, sia in Italia, sia a livello internazionale. L’entrata in vigore a luglio 2022 dell’obbligo normativo di dotare i veicoli di una serie di dispositivi elettronici e di assistenza alla guida farà vedere i suoi frutti nei prossimi anni, perché riguarda nuove omologazioni e non semplici immatricolazioni di veicoli già sul mercato.

 

Servizi "plus" per l'auto connessa

Dall’altro, è ormai chiaro che i produttori di auto stanno acquisendo sempre più potere in questo mercato potendo contare sulla componente hardware già installata in fase produzione e sono quindi in grado di puntare sui servizi abilitati dalla connettività come differenziale competitivo, fattore importante in un mercato ormai molto maturo come quello dell’auto. Sono diversi gli esempi a cui le case automobilistiche stanno lavorando:

  • manutenzione predittiva basata sul monitoraggio dei componenti;
  • possibilità di ordinare cibo e prenotare un ristorante direttamente dall’auto;
  • possibilità di regolare la temperatura dell’auto da remoto;
  • sistemi di assistenza alla guida (ADAS) sempre più integrati all’interno dei modelli di auto di nuova omologazione.

Nuovi piani tariffari e assicurazioni "smart"

Per rendere l’offerta più attrattiva e al contempo accessibile a tutti si sta lavorando anche sui piani tariffari associati all’auto connessa, con l’obiettivo di personalizzarli sulla base delle esigenze dei consumatori, facendo variare il prezzo a seconda dell’utilizzo (“pay per use”). Non solo: la connettività già integrata a bordo veicolo obbliga alcuni attori della catena del valore a rivedere il proprio modello di business.

È il caso delle assicurazioni, che in futuro non avranno più il controllo dei dati provenienti dalle scatole nere, ma dovranno stipulare partnership con i produttori per personalizzare il premio assicurativo basandosi sullo stile di guida del cliente.

Le Smart Car e gli aggiornamenti Over-The-Air (OTA)

La crescente diffusione degli aggiornamenti Over-The-Air (OTA) per auto connesse, che tramite connessione wireless sono attivabili in caso di malfunzionamenti o rilascio di nuove versioni, rappresenta un ulteriore stimolo all'innovazione. Questa tipologia di aggiornamento via etere consiste in una riconfigurazione scaricabile da remoto tramite una rete cellulare o una connessione Wi-Fi, evitando recall su interi lotti di produzione. Alcune ricerche1 affermano che è possibile risparmiare circa 89 euro per veicolo a seguito della riduzione di richiami di prodotti su vasta scala, offrendo da un lato un servizio più rapido al cliente e dall’altro riducendo gli impatti negativi sull’immagine del brand. Gli aggiornamenti OTA che potrebbero essere applicate nelle auto sono gli aggiornamenti software Over-the-Air (SOTA) e i meno popolari firmware Over-the-Air (FOTA). Questi possono includere riconfigurazioni per freni, ADAS, e ricarica e autonomia, in caso di veicoli elettrici.

 

Il contributo delle startup

Per finire, una delle spinte più “dinamiche” al mercato proverrà sempre più dalle idee innovative messe in campo dalle startup che stanno giocando la propria partita in questo ambito. Negli ultimi anni gli investitori internazionali hanno puntato somme importanti sulle realtà della nuova mobilità.

Ne è un esempio Aurorastartup californiana che sviluppa sistemi per l’auto a guida autonoma che dal 2017, anno della sua fondazione, ha raccolto un totale di 2,1 miliardi di dollari grazie agli investimenti di aziende come Uber e Sequoia. Quitata in borsa da novembre 2021, Aurora è un caso esemplificativo di una realtà che rappresenta un segnale forte e chiaro di come il settore catalizzi attenzioni sempre più crescenti.

1 Fonte: Automotive Defect & Recall Report - Stout, 2019

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  • Autore

Direttore dell'Osservatorio Internet of Things e dell'Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano