In Italia il limite per effettuare pagamenti senza dover inserire il codice PIN verrà innalzato da 25€ a 50€ a partire dal primo gennaio 2021. La notizia, annunciata dai circuiti Bancomat, Mastercard e Visa, arriva proprio nel momento in cui gli italiani provati dalla pandemia richiedono strumenti di pagamento semplici e a prova di contagio. Non a caso, proprio negli scorsi mesi, le istituzioni finanziarie di diversi paesi - europei e non - hanno deciso di apportare significativi aumenti del limite per effettuare pagamenti contactless senza PIN.
Il limite dei pagamenti senza pin in Italia e in Europa
Si tratta di una scelta non arbitraria o dettata dalla sola contingenza sanitaria, ma che segue le disposizioni e le regole dettate negli ultimi anni dai legislatori. In Europa, per esempio, la regolamentazione PSD2 (Payment Services Directive 2) aveva concesso già a partire dal 14 settembre 2019 la possibilità di innalzare i limiti fino a 50€ a transazione.
Tra marzo e maggio 2020, ben 49 paesi hanno annunciato un aumento (nella maggior parte dei casi un raddoppio) del limite per pagamenti contactless senza PIN.
Nella maggior parte delle nazioni, in realtà, è permesso effettuare pagamenti contactless per qualsiasi importo (è il caso dell’Italia). Il limite in questi paesi viene innalzato solo per la necessità di inserire o meno il codice PIN per finalizzare il pagamento. In altri casi, invece, come nel Regno Unito e in Francia, non è possibile effettuare pagamenti contactless inserendo il PIN: se viene superato il limite è necessario non solo l’inserimento del PIN, ma anche l’inserimento della carta nel POS.
Pagamenti senza pin e sicurezza
Sebbene con l’aumento dei limiti possano aumentare anche i rischi per coloro che dovessero perdere la propria carta di pagamento contactless, la sicurezza viene garantita da nuovi meccanismi per l’autenticazione dei clienti.
In Italia, come in tutta Europa, valgono infatti, in materia di sicurezza dei pagamenti digitali, le regole imposte a partire dal 14 settembre 2019 dalla PSD2. Questa impone di verificare periodicamente che chi utilizza la carta sia il legittimo proprietario. In particolare, si potranno continuare a effettuare pagamenti senza PIN a condizione che non sia stato superato l’importo cumulativo di 150€ o siano stati effettuati 5 pagamenti consecutivi dall’ultima volta in cui è stato inserito il codice PIN.
I numeri e la crescita del Contactless in Italia
Con 63 miliardi di euro transati nel 2019 (+56%) e un tasso di penetrazione sui pagamenti con carta in negozio ben superiore al 50% (solo Mastercard dichiara di aver raggiunto una penetrazione dell’80% a giugno), l’Italia è uno dei paesi in cui il contactless è più utilizzato. Questo è dovuto sicuramente all’ottima rete di accettazione (circa il 90% dei POS attualmente attivi nei negozi) e all’ampio numero di carte abilitate (80 milioni circa, il 70% del totale), oltre all’effettiva comodità dello strumento in sé.
La possibilità di effettuare pagamenti senza l’inserimento del PIN è sempre stata apprezzata negli ultimi anni e ha permesso a questa modalità di pagamento di porsi come un vero e proprio sostituto del contante, sostituzione confermata dai dati sullo scontrino medio in continua diminuzione anno su anno (42€ nel 2019 contro i 45€ del 2018). La novità annunciata dai circuiti, insieme con l’impegno del circuito nazionale Bancomat per l’emissione di carte contactless e al rapido diffondersi dei pagamenti contactless da smartphone, non farà che aumentare ancora di più l’utilizzo di questa modalità di pagamento nei prossimi anni.
La pandemia ci ha costretto a cambiare le nostre abitudini e ad imparare diversi modi di lavorare, di comportarci, di vivere. Potrebbero davvero essere cambiate le nostre abitudini di pagamento?
Ivano Asaro e Matteo Risi - Osservatorio Innovative Payments
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